Con una lunga intervista rilasciata a Europe1 stamattina ha parlato il portavoce del Governo Macron, Benjamin Griveaux, che non ha risparmiato parecchie punzecchiature e attacchi ai due vicepremier italiani: in primis ha ammesso come il richiamo dell’ambasciatore non sarà permanente, «ma dovevamo dare un segnale all’Italia visto che i nostri Paesi continuano il dialogo d’amicizia da oltre sessant’anni». La scortesia per l’incontro tra Di Maio e i gilet gialli non è piaciuto all’Eliseo, e non solo: «le battute di Luigi Di Maio e Matteo Salvini non hanno impedito all’Italia di entrare in una recessione economica… Noi non abbiamo fatto battute». Secondo Griveaux, il dialogo tra Italia e Francia non si è mai interrotto «c’è un capo del governo in Italia, è Conte, che Macron ha già incontrato più volte». Dopo l’infinta querelle tra i due Paesi, interviene anche la “pasionaria” fondatrice dei gilet gialli Jacline Mouraud e dà il suo personale “consiglio” al vicepremier M5s: «dopo questa telenovela ho solo voglia di dire una cosa: ma occupatevi di casa vostra. Non si fa politica con le ingerenze in altri Paesi, non abbiamo bisogno di forze straniere in casa nostra. Di Maio? Quanto accaduto mi pare poco serio. Ho l’impressione di essere nel cortile della ricreazione». Intanto questa mattina si aperta una nuova fase dello scontro, con l’annuncio del Viminale del “ripensamento” di Parigi nell’accoglienza dei migranti sbarcati in Italia con la Sea Watch: Salvini ha subito commentato «faremo a meno di loro. Macron, di certo, ha le idee un po’ confuse..».



MATTARELLA FURIA CON DI MAIO: “RICUCIRE I RAPPORTI”

E’ una furia il presidente della repubblica Sergio Mattarella, sgomento per la crisi Francia-Italia provocata dal Movimento 5 Stelle. Al Colle, come riporta stamane La Stampa, non è affatto piaciuta l’incursione di Di Maio nei Gilet Gialli con tanto di foto, una mossa giudicata provocatoria, come del resto ha fatto sapere in via ufficiale l’Eliseo. Il capo dello stato ha quindi invitato l’esecutivo gialloverde, ed in particolare l’ala grillina dello stesso, a ricucire «immediatamente» lo strappo. Il Quirinale sarebbe molto preoccupato per l’accaduto, e la tensione stava montando già negli scorsi giorni, quando Di Maio e Di Battista si scatenarono contro il famoso franco coloniale, la moneta francese in Africa. «Va ristabilito immediatamente un clima di fiducia con i Paesi amici e alleati», fanno sapere i collaboratori del presidente, «I consolidati e preziosi rapporti di amicizia e collaborazione con la Francia vanno difesi e preservati». Mattarella ha in Conte e Moavero due grandi alleati, ed è con loro che si sta relazionando in queste ultime ore per provare a ricucire i rapporti con i nostri cugini. Nel contempo il capo dello stato sarebbe letteralmente infuriato con Di Maio «con una durezza – scrivono i colleghi de La Stampamai vista nei primi quattro anni di questa presidenza. Fa intendere che il suo blitz in Francia non è stato gradito affatto». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CRISI FRANCIA-ITALIA: IL COMMENTO DI CONFINDUSTRIA

Confindustria lancia un appello ai governi di Italia e Francia per ricomporre la frattura. Come riporta l’Ansa, il presidente italiano Vincenzo Boccia e l’omologo francese Geoffroy Roux de Bézieux hanno firmato una missiva congiunta: «In queste ore di tensione politico-diplomatica crescente, Confindustria e Medef ritengono necessario lanciare un appello al dialogo costruttivo e al confronto. La sfida non è tra Paesi europei ma tra l’Europa e il mondo esterno». Netta la presa di posizione della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: «La Francia ha compromesso il rapporto di amicizia con l’Italia nel 2011 quando ha mosso guerra alla Libia per cancellare gli accordi di approvvigionamento energetico siglati tra Italia e Libia. Dopo 7 anni di ingerenze, acquisizioni predatorie dei nostri asset strategici e atti ostili nei nostri confronti, la Francia si sarebbe dovuta aspettare una perdita di simpatia e di credibilità da parte dei cittadini e delle forze politiche italiane. Fratelli d’Italia si augura che il richiamo dell’ambasciatore francese possa segnare la fine della logica di potenza regionale tenuta da Parigi, strategia indegna del processo di integrazione europea». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



M5S: “PARIGI PROVOCA”

Le reazioni si sprecano, da Roma, dopo l’affondo-crisi generato dal comunicato francese: dopo la linea morbida di Salvini, anche il Premier Conte non crede alla crisi diplomatica «Non credo affatto che il rapporto con la Francia sia compromesso, è un rapporto così antico. Non ho sentito Macron ma vorrei dire che comunque il rapporto tra Italia e Francia ha radici antiche di ordine culturale ed economico e non può essere messo in discussione da contingenze. Confido che si possa chiarire subito la situazione. Ho letto una dichiarazione del vicepresidente Di Maio: mi sembra che sia stato chiarito che da un lato ci sono iniziative che riguardano i movimenti politici, in questo caso i gilet gialli, e lui in quel caso ha agito come capo politico del Movimento 5 Stelle». Proprio qualche ora prima è vero che il vicepremier grillino aveva provato a placare le polemiche, ma aveva poi rintuzzato «Rivendico il diritto – sottolinea Di Maio – di dialogare con altre forze politiche che rappresentano il popolo francese. Così come En Marche, il partito di governo francese, è alleato in Europa con il Pd, partito d’opposizione in Italia, così il Movimento 5 Stelle incontra una forza politica di opposizione al Governo francese». Il sottosegretario M5s Manlio Di Stefano invece non è andato tanto per il sottile, «Nessuna crisi diplomatica, almeno da parte nostra. La loro semmai è una provocazione. Erano abituati ad avere sudditi in Italia certo che ora notano la differenza». Insomma, come sempre la distanza tra le due stesse forze di Governo si “mette in luce” e la crisi con Parigi, di certo, ne risente..

DILEGGIO SOCIAL, “UN ANNO BELLISSIMO..”

Tensione alle stelle fra Francia e Italia, con gli amici d’oltralpe che non hanno apprezzato l’incontro di Di Maio e Di Battista con i Giletti Gialli. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, visto che fra Roma e Parigi sono stati mesi carichi di tensione con scambi di accuse reciproche e una serie di colpi bassi che si sarebbero forse potuti evitare. Impazza il dibattito su Twitter, dove l’argomento Francia-Italia è senza dubbio fra i più chiacchierati di queste ultime ore. Moltissimi coloro che si dicono preoccupati di tale situazione, come ad esempio Leonardo Dorini che twitta: «Ma che ci frega, la #Francia è solo il secondo mercato per le nostre esportazioni. (dati MISE)». Alex Iattoni invece cinguetta: «Lo #spread a 280. La #Francia richiama l’ambasciatore (non succedeva dal 1940) per il sostegno di Di&Di ai gillet gialli. Siamo ultimi in Europa nelle stime di crescita del #Pil. E questo solo oggi. Sarà un anno bellissimo (cit.)». Molto simile il pensiero di Cathy La Torre, che fa il verso al Premier Conte: «Quindi, ricapitoliamo – #Spread alle stelle – Italia ultima per crescita in Europa – La #Francia ritira l’ambasciatore (non succedeva dai tempi di Mussolini) – Il Consiglio UE esprime preoccupazione per i diritti umani in Italia. “Sarà un anno bellissimo”, sì». Infine Vana Bojaxhiu che usa una sottile ironia: «In caso di guerra con la #Francia propongo che vadano a combattere solo gli elettori del #M5S!». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

LA FRANCIA RICHIAMA L’AMBASCIATORE A ROMA

A sorpresa (ma forse non troppo, se osserviamo le ultime mosse politiche) è Matteo Salvini a provare a gettare acqua sul fuoco delle polemiche con la Francia dopo la crisi diplomatica esplosa questa mattina: come sulla Tav e il Venezuela, le posizioni del leader leghista ultimamente sono molto più “morbide” rispetto ai propri avversari-compagni di Governo i quali invece devono recuperare terreno di consensi e dunque provano a tenere il pugno duro. «L’Italia non vuole litigare con nessuno. Non siamo interessati alle polemiche: siamo persone concrete e difendiamo gli interessi degli italiani». Non solo, il vicepremier si dice anche disposto e disponibile «ad incontrare il Presidente Macron e l’intero Governo francese». Ancora silenzio da Conte ma soprattutto dal Movimento 5 Stelle, il reale “obiettivo” della lunga invettiva da Parigi contro il nostro Paese. Duro l’attacco a Di Maio anche dal Presidente del Parlamento Ue (nonché n.2 di Forza Italia) Antonio Tajani, «il vicepremier poteva benissimo risparmiarsi questa missione lampo in Francia per fare patti con chi tira le molotov contro la polizia, chi distrugge i negozi e tutto questo solo per cercare di fare un gruppo parlamentare dopo le europee. E’ veramente triste, direi squallido. E a pagare il prezzo sono gli italiani. La Francia ha le sue responsabilità, ma si rischia di passare dalla ragione al torto per i capricci di un ministro inesperto».

PARIGI RICHIAMA AMBASCIATORE A ROMA

«La più grave crisi diplomatica dai tempi della Seconda Guerra Mondiale»: Il ministro degli Esteri dalla Francia lancia l’allarme contro l’Italia e richiama addirittura l’ambasciatore da Roma dopo «gli attacchi senza precedenti» del Governo italiano negli ultimi mesi. È ormai crisi netta tra Parigi e Roma dopo le ultimissime schermaglia sul Franco Cfa e soprattutto l’incontro di Di Maio e Di Battista con alcuni responsabili dei gilet gialli (il gruppo antagonista che da mesi mette a ferro e fuoco le piazze di Francia per contestare il Governo Macron). «La decisione di richiamare il nostro ambasciatore a Roma per delle consultazioni è stata presa in seguito agli attacchi senza precedenti del governo italiano», fa sapere Le Drian dall’Eliseo con un durissimo comunicato che, a suo modo, rimarrà storico nelle relazioni tra i due Paesi “cugini”. «Le ultime ingerenze sono una provocazione ulteriore e inaccettabile, violano il rispetto dovuto all’elezione democratica fatta da un popolo amichevole e alleato e il rispetto che i governi democratici e liberamente eletti si devono reciprocamente» e ancora poche righe dopo «Per diversi mesi la Francia è stata oggetto di ripetute accuse, attacchi infondati e pretese assurde». Giusto questa mattina il Viminale lamentava nuovamente lo sconfinamento dei poliziotti di frontiera francesi sui treni italiani, causando ritardi e caos sul traffico ferroviario del nostro Paese.

TUTTI GLI SCONTRI TRA ITALIA E FRANCIA

Fin dai primi mesi del Governo gialloverde, Macron e la Francia erano visti come il nemico n.1 da Salvini e Di Maio che vedevano in lui il simbolo di quell’Europa che non funziona, che predica sui migranti chiudendo le frontiere e che rappresenta – di fatto – il vero avversario per le Europee 2019. Col passare dei mesi però gli attacchi si sono fatti più fitti, da una parte e dall’altra, con Macron e Conte che stipularono in estate una sorta di “pace” nella visita all’Eliseo. I vari casi delle Ong nel Mediterraneo e le difficoltà dell’economia italiana sulla Manovra hanno poi servito ad alimentare lo scontro senza precedenti tra Italia e Francia. La cattura di Cesare Battisti ha poi servito nuovi assist a Salvini per attacca il governo francese che ancora difende numerosi latitanti del “terrorismo rosso”, ma è sostanzialmente il Movimento 5 Stelle a lanciare ultimamente le maggiori invettive contro Macron e il governo di Francia. In particolare, Di Battista e Di Maio hanno attaccato a tutto spiano Parigi per la presunta “pressione economica e politica” sugli stati africani utilizzando il Franco Cfa – definito «moneta coloniale», uno dei motivi (secondo il M5s) per cui le migrazioni verso l’Europa sarebbero provocate. Ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso diplomatico, la visita pochi giorni fa del vicepremier Di Maio (con Di Battista al seguito) ad alcuni leader dei gilet gialli, tra cui Christof Chalencon: un confronto a cui era seguita una nota M5s assai discussa da Macron «sono molte le posizioni e i valori comuni che mettono al centro delle battaglie i cittadini, i diritti sociali, la democrazia diretta e l’ambiente». In conclusione del comunicato, il Ministro Le Drian invoca un dietrofront nei toni e nelle azioni da parte del Governo italiano: «Essere in disaccordo è una cosa, strumentalizzare le relazioni a fini elettorali è un’altra […]. La Francia è profondamente legata a questa relazione d’amicizia che alimenta cooperazioni in tutti i settori e una vicinanza tra i nostri popoli. L’amicizia franco-italiana è più che mai indispensabile per accettare le sfide che sono le nostre nel XXI secolo»