Ormai il tour nei teatri di mezza Italia si sta trasformando in un “Vaffa Day” al contrario, con Beppe Grillo costantemente contestato all’inizio e alla fine (e a volte anche durante lo spettacolo) del suo “Insomnia Tour”: dopo Bari, le pesanti invettive degli attivisti M5s sono giunte fino a Lecce davanti al Teatro Politeama. I temi sono sempre gli stessi: Tap, Ilva, ma anche Tav e promesse elettorali in quella Puglia che è stato “patria” del voto M5s durante le ultime elezioni con le promesse del Ministro Lezzi e del vicepremier Di Maio che ora si stanno “sfaldando”. Per questo motivo il Movimento 5 Stelle viene preso ora di mira, con Beppe Grillo visto come “Garante-traditore” dei valori iniziali dei pentastellati: dai Vaffa Day contro il sistema a divenire “vittima” stessa di quel Vaffa ricevuto ora dalla stessa base. «Grillo ha tradito i valori 5 Stelle», urlavano gli attivisti ieri sera davanti al teatro salentino, con addirittura alcune bandiere bruciate del Movimento 5 Stelle che hanno fatto scattare l’allarme delle autorità.
BRUCIATE BANDIERE M5S A LECCE
Le contestazioni sono solo lo specchio di un progetto che, quantomeno in Puglia (ma non solo visto i precedenti ad Oxford, a Bologna e nella stessa Capitale Roma) sta naufragando all’orizzonte: «siamo passati dal Vaffa Day al Vaffa-Grillo» attacca un’altro attivista, come riportato dai colleghi inviati della Repubblica. «Infame traditore» attaccano anche dalla platea, mentre fuori dal Politeama altri M5s delusi urlavano «Grillo-M5s complici di Tap, siete finiti vaffa». I votanti e gli attivisti si sentono presi in giro e per questo chiedono anche agli altri spettatori presenti allo spettacolo di Grillo «Non date i vostri soldi a chi ha tradito il nostro territorio». I manifestanti ritengono che colui che si è posto anche in campagna elettorale come “Garante dei progetti Ilva e Tap” ha fallito sotto ogni punto di vista e assieme alla Ministra del Sud Barbara Lezzi ora è «giusto che venga attaccato, è un traditore». Il tour prosegue anche se è sempre più idoneo definirlo il “Vaffa-tour”, con Beppe Grillo passato da capopopolo a unico “bersaglio”.