La Difesa pagherà i 389 milioni dovuti alla Lockheed Martin per l’acquisto degli F35, l’azienda produttrice delle parti degli ultimi velivoli consegnati all’Italia. Una vicenda che non può non creare profondo imbarazzo al MoVimento 5 Stelle, storicamente contrario all’acquisto dei caccia militari in questione, ancora di più se si considera che oggi la titolare della Difesa è il ministro Elisabetta Trenta, esponente d’area pentastellata. Come riportato da La Stampa, la svolta è arrivata dopo che la Lockheed Martin ha lasciato trapelare tutta la sua irritazione per il ritardo nel pagamento di una commessa che si protrae da lungo tempo e che secondo alcune fonti sarebbe dovuta restare congelata almeno fino alle Europee per evitare una ricaduta sul piano politico per un M5s già in difficoltà sulla questione Tav. Il quotidiano torinese precisa “chi ha avallato il mancato pagamento si è esposto all’accusa di danno erariale: su cifre del genere il fornitore potrebbe pretendere gli interessi di mora. Basti dire che in attesa del bonifico i vertici di Lockheed hanno intimato al Joint Program Officer dell’azienda di sospendere ogni rapporto con l’Italia”.
F35, DIFESA PAGHERÀ “389 MILIONI”
Fonti del ministero della Difesa ammettono che il mancato pagamento degli F35 è stata frutto di una valutazione politica: “Adempieremo immediatamente per quanto dovuto. Nel giro di pochi giorni il ministro Elisabetta Trenta firmerà il decreto che autorizza la spesa”. C’è però una precisazione che arriva da fonti governative, “i 389 milioni si pagheranno perché l’Italia non è un Paese che si fa parlare dietro e poi ci si fermerà, per portare avanti la ridiscussione del programma”, che “va rivisto, come già annunciato in più occasioni”. Dallo staff della Trenta si precisa che “il ritardo è stato causato da una valutazione tecnica sulla commessa, che abbiamo terminato. Ora il dossier sui nuovi aerei è a Palazzo Chigi che dovrà decidere cosa fare. Occorre aprire una discussione che dovrà inevitabilmente arrivare fino al tavolo del presidente Trump”. Nel frattempo, però, il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, generale Alberto Rosso, oggi in Parlamento ha espresso “forte preoccupazione” per l’incertezza che riguarda l’aereo e per gli eventuali cali negli ordinativi: “L’F35 è l’unica soluzione perseguibile. L’alternativa sarebbe certamente costituita da mezzi più vecchi, superati e più costosi”.