L’azienda dei rifiuti nella Capitale non sembra proprio “svoltare” verso un destino di rinascita e rivoluzione all’interno di una delle municipalizzate di Roma più nella bufera non solo sotto quest’ultima Legislatura al Campidoglio: Ama Spa, la ditta dei rifiuti in tutta Roma Capitale, è di fatti sempre più nel caos come segnala un articolo odierno del Fatto Quotidiano. «Un possibile buco in bilancio per oltre 100 milioni di euro, una decina di dirigenti pronti per essere licenziati e la raccolta porta a porta per le utenze non domestiche appena partita e già definita “un flop”» sono solo un sunto di quanto ancora non funziona all’interno della triangolazione Sindaco, Assessorato Rifiuti e ovviamente vertici dell’azienda “disastrata”. Dopo il gravissimo incendio al Tmb Salario lo scorso dicembre e dopo la perdurante emergenza rifiuti vissuta durante le festività di Natale e Capodanno (con l’imbarazzante situazione nei giorni di riapertura delle scuole ad inizio gennaio, ndr) i problemi sulla nuova discarica e la lite a distanza con il Governatore Zingaretti hanno portato ai limiti della sostenibilità “politica” il caso Ama.



NUOVA GRANA PER VIRGINIA RAGGI

Lo scorso febbraio poi la sindaco di Roma Virginia Raggi ha deciso di azzerare praticamente l’intero Cda di Ama Spa nominando un amministratore unico pro-tempore, Massimo Bagatti, che però ad oggi si ritrova in mezzo ad una guerra tra sindacati e Campidoglio. Secondo Mauro Lonardo (Presidente del Collegio sindacale di Ama), sentito in audizione alla Commissione Regionale Rifiuti, «in azienda è in atto una due diligence sui crediti nei confronti del Campidoglio che potrebbe mettere in dubbio una cifra per circa 100 milioni di euro, dunque ben più dei famosi 18 milioni relativi ai servizi cimiteriali. Fra queste partite, ha spiegato Lonardo, anche un contenzioso con la Coop 29 Giugno riconducibili all’anno 2016, quando la cooperativa fondata da Salvatore Buzzi era già sotto il controllo della magistratura». Secondo i colleghi del Fatto Quotidiano, il buco ipotizzato rischia di avere un impatto devastante per i bilanci in corso 2017-2018. Ricordate quando poi nello scorso luglio il sindaco Raggi diede vita al “Ama’s Got Talent” per rilanciare la selezione dei nuovi dipendenti? Ecco, da quella “lucida follia” non sembra essere cambiato molto, almeno secondo il Consigliere regionale Lazio Adriano Palozzi: «Apprendiamo che sono 126 i curriculum vitae, giunti in Campidoglio, per la selezione della nuova governance di Ama. Una municipalizzata allo sbando che, sotto l’egida Raggi, non ha mai avuto vertici efficienti e capaci, al pari di una amministrazione capitolina imbarazzante e deleteria per i cittadini romani. E’ chiaro che in Ama serve una inversione di rotta, una stabilità amministrativa che può giungere solamente con la nomina di una governance professionale, trasparente e innovativa. Dubitiamo che i grillini ci riescano ma la speranza è l’ultima a morire».

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