Si continua a dibattere nel governo in merito alla questione della “Via della seta”, il patto che il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, vorrebbe siglare con la Cina favorendo l’industria del Belpaese. Sulla vicenda la Lega si è mostrata sempre piuttosto scettica, e anche quest’oggi il ministro dell’interno, Matteo Salvini, ha ribadito il proprio pensiero: «Voglio controllare settori strategici per la sicurezza nazionale – le parole del leader del carroccio a margine di un’inizativa elettorale in provincia di Potenza in vista delle regionali del 24 marzo prossimo – perchè le chiavi di casa le devono possedere gli italiani. Voglio controllare chi viene a investire in Italia – ha aggiunto – su cosa viene a investire e che non siano settori strategici». Secondo il vice-presidente del consiglio, non ci sarà comunque alcun problema con gli Stati Uniti anche nel caso in cui l’Italia dovesse sottoscrivere il patto con la Cina: «Dal mio punto di vista – ha spiegato a riguardo – non ci sarà nessun problema con gli Stati Uniti». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



VIA DELLA SETA: IL COMMENTO DEL CARROCCIO

Giuseppe Conte e Luigi Di Maio hanno confermato la firma sul memorandum Cina-Italia, ma la Lega frena il Movimento 5 Stelle. Interpellate da Repubblica, fonti del Carroccio hanno precisato sulla via della seta: «È fondamentale aiutare le aziende italiane a crescere ed esportare all’estero per raggiungere i numeri di Francia e Germania, e per questo ringraziamo per il grande lavoro fatto Conte, Di Maio e Geraci. Ovviamente la sicurezza nazionale viene prima di tutto e quindi su alcuni settori strategici per noi e per gli alleati (telecomunicazioni, energia, porti e infrastrutture) stiamo facendo tutte le verifiche e le valutazioni necessarie: prima viene la sicurezza degli Italiani, poi l’interesse economico». Monito che arriva anche da Forza Italia, ecco le parole del presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani: «Questo governo non sta facendo nulla. Attenzione a cedere pezzi di sovranità nazionale alla Cina perché ha un modello sociale economico e culturale completamente diverso dal nostro!». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



PATTO CINA ITALIA, CONTE: “FIRMIAMO MEMORANDUM”

Patto Cina Italia, la via della seta fa litigare il governo Lega-M5s. Vi abbiamo parlato del tentativo del capo dello Stato Sergio Mattarella di rimettere l’esecutivo gialloverde in carreggiata, ora arrivano nuove dichiarazioni del premier Giuseppe Conte: «L’Italia ha una forza propulsiva sugli standard europei, dà un contributo su questo tema a tutta l’Unione Europea». Dopo aver etichettato come «normale dialettica» lo scontro tra Lega e Movimento 5 Stelle, il presidente del Consiglio ha aggiunto: «E’ un accordo quadro non vincolante, non è un accordo internazionale: sarebbe stato un po’ eccentrico non partecipare a questo progetto internazionale, è una grande opportunità per riequilibrare la bilancia commerciale con Pechino». Il giurista ha poi ribadito che «l’Italia è l’unico Paese ad aver preteso e imposto il rispetto dei principi e delle regole europee» rispetto alle 13 nazioni dell’Unione europea che hanno sottoscritto il Memorandum.



PATTO CINA ITALIA, CONTE: “RAFFORZEREMO GOLDEN POWER”

Giuseppe Conte ha aggiunto: «Rafforzeremo la golden power per rafforzare gli interessi nazionali. 5G? Si tratta di una partita che stiamo seguendo, stiamo adottando le contromisure necessarie, stiamo parlando degli operatori cinesi ma vale per qualsiasi altro operatore. Quelli sono asset strategici». Come riporta Repubblica, anche Luigi Di Maio ha commentato gli ultimi sviluppi: «Oggi vince il Made in Italy con la Belt and Road Initiative l’Italia ha deciso di essere più sovrana. Non è un’intesa politica con la Cina ma un’opportunità commerciale, gli Usa restano infatti il nostro principale alleato e la Nato la nostra casa naturale. Questo è uno scatto in avanti dell’Italia, un cambio di passo verso il futuro». Martedì mattina il premier Conte farà le sue comunicazioni alla Camera, ma la tensione nell’esecutivo resta: la Lega guarda con diffidenza allo scenario imbastito dai grillini…