Sono tante le novità previste dal maxi decretone (contentente fra le altre le misure cardine Quota 100 e Reddito di cittadinanza) che sarà discusso in aula nella giornata di domani, lunedì 18 marzo. Fra queste anche la possibilità di riscattare la laurea da parte degli over 45, cosa fino ad ora non permessa. Nel dettaglio potranno effettuare la richiesta solamente coloro che non hanno versato contributi fino al 1996: «Possono fruire della prevista agevolazione – si legge – solo coloro che sono privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995». Sarà possibile riscattare il diploma universitario della durata di 2/3 anni, la laurea triennale quadriennale o a ciclo unico, e infine, il diploma di specializzazione post-laurea e il dottorato di ricerca (solo però se sono stati versati i contributi alla gestione separata Inps) dal 2019 al 2021. Il riscatto dei contributi potrà essere pagato anche dal datore di lavoro, che lo dedurrà a sua volta dal reddito d’impresa. Per richiedere il riscatto della laurea l’over 45 dovrà presentare la domanda all’Inps via computer, pagando poi una determinata quota che dovrebbe essere di circa 5.200 euro ogni anno, secondo quanto riferisce Il Messaggero, pagabile in un’unica soluzione o in 60 rate mensili. Il riscatto della laurea serve per anticipare l’età pensionabile e aumentare l’importo dell’assegno della pensione. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



MAXI DECRETONE: OK DELLE COMMISSIONI CAMERA

Entro il 29 marzo sarà approvato il Decretone che le commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera hanno trovato un punto d’incontro e dato l’ok agli emendamenti al testo. Come riportato da giornalettismo.com, lunedì mattina il relatore presenterà alla Camera dei deputati i traguardi raggiunti. Tra le novità principali quelle relative ai navigator e alla loro assunzione. Quelli assunti da Anpal saranno 3mila in veste di collaboratori per fornire «assistenza tecnica» ai Centri per l’impiego delle Regioni. Alle entità locali saranno assegnate le risorse «avanzate», e potranno sfruttare un piano di assunzioni straordinario per cui sono stati stanziati 120 milioni per il 2020 e 304 milioni annui dal 2021. Spiega giornalettismo.com, che “i centri per l’impiego gestiti dalle regioni potranno infatti impiegare fino a 3000 unità di personale a decorrere dal 2020. Altre 4600 unità previste invece dal 2021, parallelamente alla stabilizzazione di quelle precedenti. Tra queste ultime saranno spartite le risorse “avanzate”: potranno sfruttare un piano straordinario di assunzioni nei Centri per l’impiego, a decorrere dal 2020, fino a complessive 3.000 unità di personale, e a decorrere dal 2021 ulteriori 4.600 unità inclusa la stabilizzazione delle unità. A questo fine sono stanziati 120 milioni per il 2020 e 304 milioni annui dal 2021”. (agg. di Dario D’angelo)



OK DECRETONE

Prosegue senza intoppi verso la pubblicazione il famoso “decretone” contenente le due misure cardine del governo, leggasi Quota 100 e Reddito di cittadinanza. Nella notte appena passata, quella fra venerdì 15 e sabato 16 marzo, è arrivato il via libera al maxi decreto da parte delle commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera: completato l’esame degli emendamenti ed è stato dato mandato al relatore di portare il provvedimento in aula nella giornata di lunedì 18 marzo. Le due commissioni, come ricorda LaPresse, hanno quasi terminato il proprio lavoro di esame del decretone, e salvo slittamenti dell’ultima ora non previsti, fra due giorni il provvedimento verrà sottoposto all’Aula della Camera. Non è da escludere il ricorso alla fiducia nel caso in cui dovessero esserci discordanze significative in seno al governo, e dopo l’eventuale fiducia il maxi decreto tornerà nelle aule del senato per la terza lettura. Se tutto andrà come previsto il prossimo 29 marzo il testo verrà convertito in legge e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale.



DECRETONE, OK DA COMMISSIONI DELLA CAMERA

Nella notte appena trascorsa sono state approvate alcune novità, a cominciare dall’emendamento che allarga il pubblico che può ottenere la pensione di cittadinanza. Quest’ultima, che equivale al reddito di cittadinanza ma per gli over 67, potrà essere concessa anche se «il componente o i componenti del nucleo familiare di età pari o superiore ai 67 anni convivano esclusivamente con una o più persone in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza». Novità anche per quanto riguarda il contributo in favore delle famiglie con disabili a carico; nel dettaglio è stata rivista la scala di equivalenza che ora potrà raggiungere un valore massimo di 2.2, e grazie a tale ritocco il contribuente potrà ottenere un assegno maggiorato di 50 euro, passando dagli attuali 1.330 euro al mese, a 1.380. Per quanto riguarda i genitori single che richiedono il reddito di cittadinanza, via libera alla stretta, con il governo che intende “evitare comportamenti opportunistici”: in presenza di figli minori anche il genitore non convivente o non sposato farà parte del nucleo famigliare.