Flavio Briatore paga solo 17.619 euro di concessioni balneari per il Twiga di Forte dei Marmi, un paradiso del lusso che fattura 4 milioni l’anno. Lo rivela “Le Iene”, che ha interpellato lo stesso imprenditore. Briatore è consapevole che dovrebbe pagare di più, cinque-sei volte della somma attuale. Questo è un settore che, secondo quanto dichiarato dal coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, fattura 10 miliardi di euro l’anno con una cifra di affitto richiesta di 200 milioni. Ma di questi sono pagati solo per metà, a causa dell’evasione. Ci sono poi molte concessioni finite in mano della malavita. Ma cosa ha fatto il nuovo governo? Ha prorogato queste concessioni per altri 15 anni. La Iena Filippo Roma ha parlato anche con il vicepremier Luigi Di Maio, che promette una nuova legge per il futuro. «Quelli che sono morosi saranno disciplinati da una legge nazionale. Tutto va regolamentato e va aumentato il numero di spiagge libere». (agg. di Silvana Palazzo)
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CONCESSIONI BALNEARI, LE IENE DAL MINISTRO CENTINAIO
“Le Iene” dal ministro del Turismo Gian Marco Centinaio per discutere dei canoni di concessione degli stabilimenti balneari. Filippo Roma ha scoperto che ce ne sono alcuni che sfruttano canoni di affitto molto bassi. Inoltre, le concessioni sono state prorogate per altri quindici anni, senza gara pubblica, come invece si dovrebbe fare secondo le regole europee. La Iena è quindi andata dal ministro per chiedere conto del «regalo ai balneari». Centinaio ha spiegato che avrebbe voluto dare trent’anni di proroga, quindi il doppio degli attuali quindici. E ha annunciato un non meglio precisato «aumento dei canoni di concessione». E allora Filippo Roma gli ha chiesto quando l’aumento diventerà legge. «Al momento opportuno», ha tagliato corto il ministro. Con il rinnovo delle concessioni sono stati confermati i ridicoli canoni di affitto: si parla di una media di 1 euro e 50 centesimi all’anno per metro quadro, per le parti coperte, e 88 centesimi per quelle scoperte. Quindi l’affitto pesa solo per lo 0,19 per cento sul fatturato dei gestori. E quello delle concessioni degli stabilimenti balneari è un business per pochi.
IL BUSINESS DELLE CONCESSIONI BALNEARI
Filippo Roma
per “Le Iene” ha fatto un giro di alcuni stabilimenti balneari italiani scoprendo situazioni vergognose. Viene citato il caso di Arzachena, in Costa Smeralda, dove la concessione di una bella spiaggia data in esclusiva ad un famoso albergo costa 500 euro all’anno, mentre per alloggiare in una delle sue stanze bisogna sborsare duemila euro a notte. Si tratta di un’anomalia italiana, perché in Europa i prezzi sono diversi. In Francia, ad esempio, le concessioni arrivano anche a 39 euro al metro quadro all’anno. Invece in Spagna ci sono spiagge che fanno guadagnare allo Stato oltre 4 milioni di euro l’anno. Ma le regole europee impongono di assegnare le concessioni balneari con bandi pubblici. Ci sono poi alcuni gestori che neppure pagano quelle concessioni, quindi sono morosi verso lo Stato. In altri casi dietro la gestione dei lidi si nasconde la criminalità organizzata, come nel caso degli Spada e dei Casamonica. A Massimo Carminati, uno dei protagonisti di Mafia Capitale, fu sequestrato uno stabilimento balneare a Fiumicino…
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