«Non ci sarà alcun condono. A me risulta che anche la Lega sia contraria ai condoni», spiega l’altro vicepremier Luigi Di Maio dopo che dalle bozze pubblicate dall’Ansa pareva che nello Sblocca-cantieri fosse presente una mini sanatoria-condono edilizio visto come la peste dai grillini. Non ci sarà neanche alcuna liberalizzazione di subappalto, sentenzia ancora il Ministro del Lavoro in una intervista a Radio Anch’io su Radio1 come del resto confermato poco dopo anche dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon (Lega) «Non c’è nessun condono. Io non ho partecipato a quel vertice, ma ho partecipato a tanti vertici. Ogni volta sembra che ci siamo menati, ma invece c’è solo una discussione che poi porta a una soluzione. Sbloccheremo lo sblocca cantieri che serve al Paese». Nell’intervista al Corriere della Sera, è ancora Di Maio a dettare la linea sul decreto sblocca-cantieri: «C’è tutta la revisione urgente del codice dei contratti pubblici. Questo permetterà di allargare il perimetro degli sblocchi. E poi non si fa mica tutto per decreto, l’incontro con i presidenti di Regione è servito a individuare insieme altre aree di intervento». L’ammissione finale però farà discutere in casa M5s, visto che sul Mose alla fine – nonostante le battaglie grilline – si farà, «Siamo realisti. Siamo al 94% dell’opera, quindi bisogna ultimarlo». (agg. di Niccolò Magnani)



LA MINI SANATORIA

Un condono edilizio fa litigare Lega e MoVimento 5 Stelle prima dell’arrivo in consiglio dei ministri del provvedimento sblocca-cantieri. E dire che il presidente del Consiglio Conte, come riportato da Huffington Post, era stato chiaro:”Facciamo, fate tutte le discussioni che servono, ma mercoledì il decreto deve andare al Consiglio dei ministri. Punto”. Pochi minuti prima del vertice politico di maggioranza di ieri, però, le scintille hanno rischiato di far divampare un incendio tra gli uomini di Salvini e Di Maio. I pentastellati, infatti, hanno denunciato il tentativo dei leghisti di inserire una sorta di sanatoria sulle mini-irregolarità dei vecchi edifici, costruiti prima del 1977. Di fatto un condono edilizio che, spiega Repubblica, “punterebbe a superare le difficoltà a verificare lo stato legittimo degli edifici rispetto alla documentazione tecnica, senza la necessità di dover ricorrere alle pratiche di sanatoria di quelli che risultano di fatto piccoli abusi, come la difforme disposizione di porte o finestre”.



SCONTRO LEGA-M5S SU CONDONO EDILIZIO

Dal canto suo la Lega non ci sta a passare come il partito dei condoni e al netto delle 24 pagine di bozza del decreto sblocca-cantieri diffuse nella serata di ieri in cui si può leggere la presenza della norma in questione, attraverso alcune fonti smentisce la presenza di un condono edilizio “nè nello sblocca cantieri nè in altri provvedimenti. La Lega è contraria a ogni tipo di condono”. Intanto però la tensione politica resta elevata tra due partiti che dopo la vicenda Tav faticano a trovare una comune visione delle cose. Il termometro della situazione è dato dalla nota diramata da Matteo Salvini dopo il muro contro muro che ha interessato il via libera ai lavori su alcuni cantieri di 6-7 grandi opere: “Il decreto che arriverà in consiglio dei ministri deve sbloccare davvero i cantieri, tutti i cantieri, e far ripartire l’edilizia pubblica e privata in tutta Italia, oppure non servirà. L’Italia non ha bisogno di aspirine ma di una rivoluzione”.

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