Perché Matteo Salvini ce l’ha tanto con Luca Casarini, nuovo “volto” della Ong Mediterranea, protagonista in queste ore per aver recuperato sulla nave Mare Jonio una cinquantina di migranti ora fermi al largo di Lampedusa? A ridosso del voto al Senato sul caso Diciotti, la Lega vede nell’improvviso nuovo caso migranti una “mano politica” decisa dalla ong italiana: vedendo poi chi è tra i responsabili della organizzazione, Salvini ha tratto le sue conseguenze politiche attaccando sui social con tanto di foto identificativa il suo “nuovo” nemico. «Ecco Luca Casarini, noto tra l’altro per aver aperto l’osteria “Allo sbirro morto”, pluripregiudicato, coccolato da Pd e sinistra, oggi alla guida del centro sociale galleggiante arrivato davanti a Lampedusa. E noi dovremmo cedere a questi personaggi?», scrive su Twitter il vicepremier, aumentando la distanza tra chi come la sinistra (e parte del Pd) che sostiene invece l’istanza della Ong Mediterranea contro la linea del Governo sui “porti chiusi”. Ma attenzione, Casarini non nasce certo oggi e politicamente è un volto tutt’altro che nuovo nel panorama italiano: è stato per anni il leader dei no global italiani, facendosi “conoscere” nel massacro del G8 di Genova. Ospite spesso dei salotti televisivi con le sue felpe e i suoi slogan (in questo, assieme ad una notevole somiglianza dei tratti fisici, ricorda proprio Salvini, ndr), Casarini oggi è il capo missione della Mar Jonio tornata in acqua giusto il 16 marzo scorso e un giorno subito “protagonista” del salvataggio al largo della Libia di un barcone di migranti.



CHI È LUCA CASARINI?

Dopo esser stato leader “movimentista” di piazza nella sottocultura di sinistra (centri sociali e no global appunto) i suoi detrattori lo hanno o accusato di essersi imborghesito: ospite in tv, poi candidato nel 2014 alla Lista Tsipras, anche se non viene eletto. Tra i principali collaboratori di Nichi Vendola ai tempi di Sel, lo scorso anno Casarini si è contraddistinto per essere uno dei fondatori di Sinistra Italiana venendo poi eletto lui – veneto doc – Segretario Regionale in Sicilia. Non ha però perso il vizio della polemica e mentre vive una vita parallela come imprenditore (si occupa di progetti di co-working) la ribalta della cronaca la raggiunge spesso: a Pantelleria ha celebrato il matrimonio della figlia di Toni Negri, ma da qualche mese a questa parte si è dedicato anima e corpo ai migranti. Prima di partire tre giorni fa esclamò sui social «Non siamo una nuova Ong, ma una piattaforma sociale. Questa nave deve diventare un simbolo. Se l’Italia e l’Europa chiudono i loro porti, chiameremo la popolazione a scendere in strada». Lo scontro con Salvini non nasce però certo oggi: già nel 2011 a Marghera, vicino Venezia, con un corteo contro la Lega Casarini “provocò” ben 7 feriti: «Vietando il diritto di manifestare contro i leghisti hanno fatto autogol», commentò all’epoca. Oggi il Ministro vede in lui il “simbolo” delle Ong impegnate politicamente prima che a livello umanitario: «se un cittadino forza un posto di blocco stradale di Polizia o Carabinieri, viene arrestato. Conto che questo accada».

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