Sondaggi politici quanto mai d’attualità ad ormai meno di 3 mesi dalle elezioni Europee che promettono di ridisegnare non solo gli equilibri continentali ma forse anche quelli in Italia. Secondo l’ultima rilevazione effettuata il 28 febbraio da Nando Pagnoncelli per Il Corriere della Sera, il partito maggiormente in salute è la Lega di Matteo Salvini. Il Carroccio raggiunge infatti il suo massimo storico sfiorando il 36% (35,9%) e beneficiando di fatto della crisi dell’alleato di governo. Il MoVimento 5 Stelle di Luigi Di Maio crolla infatti dal 32,7% delle elezioni Politiche al 21,2% delle ultime indicazioni di voto: un saldo negativo di 11,5 punti che non può non far pensare ad una crisi pentastellata. Il Pd a poche ore dalle primarie conferma il suo zoccolo duro di elettori: rispetto al 4 marzo del 2018, i dem passano dal 18,7% al 18,5%. In risalita rispetto all’ultimo sondaggio fa c’è anche Forza Italia: la presenza in tv di Silvio Berlusconi fa guadagnare mezzo punto agli azzurri, che passano dall’8,1% di tre settimane fa all’8,6% di oggi.
SONDAGGI POLITICI, L’ANALISI DI PAGNONCELLI
I sondaggi politici realizzati da Nando Pagnoncelli sembrano confermare un trend emerso ampiamente in questi mesi di governo: il governo M5s-Lega fa bene soltanto a Salvini. I voti dei grillini in uscita finiscono infatti o nell’astensione o al Carroccio. Lo ha chiarito lo stesso sondaggista:”Oggi le intenzioni di voto sembrano in parte inserirsi nel corso segnato dalle elezioni regionali. I disagi per una serie di temi (dalle grandi opere all’immigrazione, dal decreto Sicurezza all’autonomia regionale) sui quali le posizioni del gruppo dirigente pentastellato appaiono in alcuni casi eccessivamente acquiescenti verso la Lega, provocano allontanamento in parte dei sostenitori. In sostanza la Lega diventa punto di riferimento di un vasto elettorato trasversale. Il M5s vede flussi in uscita in due direzioni: il più rilevante verso l’astensione, dove transitano gli elettori critici verso la subalternità alla Lega e che si richiamano ai valori originari, e un secondo flusso meno consistente, ma apprezzabile verso la Lega. Le perdite principali si registrano in questo caso tra gli elettori di livello medio/alto, professionalizzati e scolarizzati, studenti, che si sono spostati prevalentemente nell’area dell’astensione, ma anche fra i lavoratori autonomi che presumibilmente hanno invece scelto di spostarsi sulla Lega”