Matteo Salvini al Senato per il voto sul caso Diciotti, un discorso di 18 minuti per il ministro dell’Interno in cui ha coniugato carte, emozione e difesa del suo operato. «Non avrei mai pensato di intervenire per sequestro ma lo faccio assolutamente tranquillo e sereno. Amo il mio Paese, per nove mesi dedico ogni mia energia a difendere la sicurezza, i confini e la serenità deglli italiani e ritengo un privilegio raccontare qui quanto successo», l’esordio del capo del Viminale, che ha tenuto a precisare: «Non sono stato io a sollecitare la trasmissione degli atti: qualcuno non ha capito che per andare a processo dovrei mentire a questo Senato e agli italiani, dovrei dire che non ho fatto l’interesse pubblico del mio Paese. A me dire le bugie viene poco e viene male, soprattutto in un’Aula come questa: è un mio limite, perdonatemi». Prosegue il segretario federale della Lega: «Io di solito non mi emoziono quando parlo, ma quando c’è di mezzo un reato… Di solito vado a braccio, ma questa volta l’ho messo per iscritto: quando si mette in dubbio che col mio lavoro abbia fatto privatamente, abusando della mia carica, qualche che ho fatto, faccio e farò per difendere la sicurezza dei miei e dei vostri figli, mi emoziono, perdonatemi».
“PIU’ CHE PORTI APERTI, QUALCUNO ERA SOSTENITORE DEI CIMITERI APERTI”
Prosegue Matteo Salvini: «I numeri dicono che così facendo abbiamo salvato migliaia di vite […] Meno partenze, meno sbarchi, meno morti: questi sono i dati. Più che porti aperti, qualcuno era sostenitore dei cimiteri aperti, ma non è la mia fattispecie». E evidenzia: «Noi soccorriamo tutti: non sarò mai il ministro o il membro di governo che lascia morire senza muovere un dito una sola persona nel mar Mediterraneo, questo sia chiaro a tutti. Abbiamo salvato, abbiamo soccorso, abbiamo curato, abbiamo nutrito, abbiamo aperto un contenzioso». Un commento sul Movimento 5 Stelle: «Il governo ha sviluppato misure e azioni per la lotta al contrasto dell’immigrazione clandestina e ringrazio i colleghi 5 Stelle perché le cose si fanno in due, evidentemente». La conclusione: «Ringrazio il buon Dio e gli italiani per l’onore di poter difendere il mio Paese e i miei figli con il mio lavoro, che penso di svolgere con onestà, buonsenso e coraggio. Comunque votiate vi ringrazio e siate certi che continuerò a fare il mio lavoro senza alcuna paura, altrimenti cambierei mestiere. Amando l’Italia, i miei figli e i figli degli italiani, dedico la mia vita a questo splendido Paese».