E’ diventato subito virale il video pubblicato da Roberto Saviano sui social, con lo scrittore che ha affermato di andare a processo per aver offeso il ministro dell’Interno Matteo Salvini, sottolineando che però lui «si sottrae al giudizio sul caso Diciotti». L’hashtag #iostoconsaviano si è diffuso a macchia d’olio e in tanti hanno voluto dare il proprio appoggio all’autore di Gomorra, a partire da Repubblica e dal suo direttore Carlo Verdelli: «#iostoconsaviano e con la libertà di espressione». Così Erri De Luca: «Condivido la frase incriminata di Roberto Saviano, la sottoscrivo e me ne faccio carico. Erri De Luca». Hashtag utilizzato da molti esponenti del Partito Democratico, su tutti il neo segretario Nicola Zingaretti e Pina Picierno, ma c’è anche chi critica Saviano: «Si può legittimamente ritenere che Matteo Salvini sia un Truce, un pessimo politico, istigatore di odio, razzista, omofobo etc etc Ma quando Roberto Saviano lo definisce ‘Ministro della Mala Vita’ supera il segno: significa avere zero rispetto per le istituzioni. Inaccettabile», le parole di Annalisa Chirico. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SAVIANO: “A PROCESSO PER CRITICHE A SALVINI”
andrà a processo per le parole durissime pronunciate ormai da mesi quasi settimanalmente contro il Ministro degli Interni Matteo Salvini: lo ha annunciato lo stesso scrittore in un video-articolo su Repubblica questa mattina, nello stesso giorno in cui in Senato si assisterà al voto sul caso Diciotti per “salvare” il leader della Lega oppure mandarlo a processo per sequestro di migranti. Proprio su questo punto Saviano ha insistito per mesi “guadagnandosi” la denuncia di Salvini specie per quell’appellativo che neanche oggi rinuncia a ritirare: «Verrò processato per aver definito il ministro dell’Interno “ministro della Mala Vita”. Ribadisco pienamente la mia definizione, ne difendo la legittimità e vado con serenità e con certa fierezza a farmi processare. Io, cittadino come tanti, come tutti, sarò processato; il ministro, invece, ha deciso di sottrarsi al processo, seriamente e giustamente spaventato dal fatto che la sua condotta nel caso Diciotti possa farlo condannare. Ha usato lo schermo e il ricatto politico per ottenere l’appoggio del suo alleato di governo, quel M5S che doveva fare da argine ai movimenti xenofobi e che ha finito per essere la loro stampella al Governo».
“INTANTO IL MINISTRO DELLA MALA VITA SCAPPA..”
Secondo Saviano il processo che inizierà nei prossimi mesi “costringerà” Salvini a pronunciare sotto giuramento «dinanzi a uno spazio di verificabilità, le sue affermazioni, cosa che fino a oggi non è mai accaduta, trovandosi nel più agevole ambito della propaganda, dove ogni menzogna è manipolata, costruita, seminata sul terreno della bile, della frustrazione di un Paese disorientato da cui sta, per ora, e solo per ora, ricavando consenso». Lo chiama “reato d’opinione” l’insulto perpetrato contro Salvini e le politiche di questo Governo, ma in questi mesi lo ha definito “malavitoso”, “assassino”, “con stile mafioso”, “pagliaccio” finanche a “ti ecciti nel vedere i bambini morti”: su queste cose Saviano dovrà rispondere, ma non si tira indietro nell’aggiungere altre istanze contro il suo acerrimo nemico «Matteo Salvini, mentre lei scappa codardamente dal processo sul caso Diciotti, ci vedremo al processo nel quale sarò io l’imputato – conclude lo scrittore di “Gomorra” – ma le assicuro che non mi intimidisce e le prometto che con la parola, l’unico mezzo a mia disposizione, non darò tregua alle sue continue bugie».