Dopo il caos di Roma e lo scandalo Giulia Sarti, nel M5s scoppia la rivolta anti Di Maio. Secondo quanto riporta Il Giornale, un sottosegretario e diversi parlamentari rifiutano di tagliarsi l’indennità: tra loro un vip pentastellato come Vittorio Ferraresi, sottosegretario alla Giustizia nel governo Conte. La bomba è scoppiata ieri pomeriggio, con mugugni tra le fila grilline: il deputato, giunto al secondo mandato in Parlamento, avrebbe iniziato a caricare i bonifici della quota di stipendio restituita ma non sarebbe tutto in regola, con le restituzioni ferme al mese di ottobre 2018. Ma non è il solo, anzi: il record della morosità spetta alla parlamentare Frate Flora, che dal 4 marzo 2018 ad oggi non ha versato un euro dell’indennità.
RIVOLTA ANTI DI MAIO NEL MOVIMENTO 5 STELLE
Il Giornale rivela che nell’elenco dei “furbetti” c’è anche il parlamentare salernitano Nicola Acunzo: la sua ultima restituzione sale al mese di agosto 2018. Malumore in casa pentastellata, con il timore che la schiera dei furbetti possa anche crescere, con i conti di Luigi Di Maio e Davide Casaleggio a rischio. Un’altra grana per il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, impegnato negli ultimi giorni a “risolvere” il caos di Roma: ricordiamo che la regola sulle sostituzioni del Movimento 5 Stelle, modificata quest’anno, prevede un rimborso forfettario che varia dai 2000 ai 2500 euro al mese. Casi isolati? «Roberto Rossini ha confessato ai colleghi di essere già pronto a disobbedire alla regola dei Cinque stelle. E i segnali di una rottura vicina sono arrivati dopo l’arresto del presidente del Consiglio comunale di Roma Marcello De Vito: dal profilo Facebook Rossini si è schierato contro la decisione di cacciarlo dal M5s. C’è chi maligna sia solo l’anticamera dell’addio al Movimento», rivela Pasquale Napolitano.