È arrivato secondo, venendo dunque eletto come Consigliere, con il 33,11% dei voti ma ha comunque preso 9 punti di distanza dal neo Governatore eletto Vito Bardi e ha dimostrato che il Pd in Basilicata non si è rivelato decisivo nel portare più voti. Anzi: «Abbiamo perso dignitosamente», spiega in conferenza stampa Carlo Trerotola, annunciando di aver telefonato già questa mattina al Presidente del Centrodestra eletto per fare i propri auguri e complimenti. «Mi aspettavo un dato migliore, sono abituato a correre per vincere. Penso che la coalizione mi abbia sostenuto: abbiamo fatto quanto di meglio potevamo fare. Avendo più tempo ci sarebbe stato il modo di farci conoscere meglio», commenta amaro il candidato sconfitto del Centrosinistra. La lista “Avanti Basilicata” ha preso l’8,63% mentre “Comunità Democratiche-Pd” non va oltre il 7,75%, ma secondo Trerotola non sono state influenti le polemiche prima del voto sulle “notizie” relative al suo presunto endorsement per Almirante: «scorrettezze in campagna elettorale? Dicono che in politica tutto sia concesso, ma queste cose non mi toccano». (agg. di Niccolò Magnani)
HA VOTATO A PIGNOLA
Ha già votato Carlo Trerotola, il candidato presidente della regione Basilicata per il centrosinistra. Il rappresentante del Partito Democratico si è recato presso il seggio di Pignola, in provincia di Potenza, in compagnia della moglie. Dopo aver consegnato il documento d’identità al seggio, la scrutinante ha annunciato “Carlo Trerotola”: a quel punto è stata assegnata allo stesso la cabina dove si è diretto per le operazioni di voto. Una volta inserita la scheda nell’apposito contenitore, con annessa foto di rito, Trerotola ha ripreso i documenti, ha ringraziato tutti e si è poi congedato. Il candidato Dem, come ricorda l’agenzia Ansa, ha accettato la candidatura del centrosinistra convinto che “c’è del buono in Basilicata”. Lui si definisce un “Farmacista di strada”, ed è sposato con due figli, ma anche, come tiene a far sapere, con due cani, un gatto e un coniglio. Secondo Trerotola è importante «il gioco di squadra: la mia politica – ha detto nei comizi in Basilicata – sono le persone, le loro necessità e i loro bisogni». E’ la prima volta per lui in politica ma suo padre è stato uno storico dirigente lucano del Movimento Sociale Italiano. E’ a capo di una delle più note farmacie di Potenza. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CARLO TREROTOLA, ELEZIONI BASILICATA
Spetta a Carlo Trerotola, farmacista di Potenza, trovare l’antidoto alla crisi di un centrosinistra che ha perso tutti gli ultimi appuntamenti elettorali e rischia adesso di vedersi sfilare anche uno storico fortino come quello della Basilicata. Proprio Trerotola è infatti il candidato di un centrosinistra compattatosi attorno alla sua figura dopo l’incoronazione di Marcello Pittella, governatore uscente. Trerotola godrà del sostegno di 8 liste: Comunità Democratiche che vedrà il simbolo del PD posizionato in basso e in piccolo, Avanti Basilicata nelle cui file correrà proprio l’ex governatore Marcello Pittella, Basilicataprima Riscatto, Progressisti per la Basilicata, Partito Socialista Italiano, Lista del presidente Trerotola di Centro Democratico, Popolari e Verdi – Realtà Italia, Popolo delle Partite Iva.
CARLO TREROTOLA, CANDIDATO PRESIDENTE BASILICATA
Non si può negare che la campagna elettorale di Carlo Trerotola, scelto dalla coalizione di centrosinistra in qualità di candidato civico, sia stata “funestata” da alcuni sospetti che per gli elettori di quell’area politica hanno rappresentato un colpo basso. Nel corso di un comizio, infatti, il farmacista ha dichiarato:”Non ho mai fatto politica, non sono mai andato ai comizi se non a quelli di Giorgio Almirante. Ogni tanto lo ascolto anche adesso, ma non è una scelta politica”. Parole inaccettabili per una larga fetta dell’elettorato di centrosinistra, che se aveva applaudito la decisione di scegliere un leader lontano dalla vita politica attiva dopo l’esperienza Pittella, di certo non pensava di ritrovarsi capeggiato da un simpatizzante del Movimento Sociale Italiano (per quanto tra i suoi detrattori c’era stato già chi aveva riesumato i trascorsi di destra della sua famiglia). La precisazione di Trerotola è servita a placare gli animi fino ad un certo punto, soprattutto dopo che Il Secolo d’Italia ha pubblicato la foto della sua presunta tessera da militante Msi, con tanto di firma di Giorgio Almirante.
TREROTOLA E IL “CASO ALMIRANTE”
Dopo le prime accuse di essere un “infiltrato” di destra nel centrosinistra, Trerotola aveva risposto in maniera diplomatica sottolineando che “la lezione che ci arriva dai leader politici del passato, è che ci si può battere per i propri ideali, da avversari, ma sempre con grande stile e rispetto (…). Per questo vorrei che ci confrontassimo tutti sui programmi e non su video tagliati ad arte e titoli di giornali. Che mi fanno anche simpatia”. Pochi giorni prima del voto, però, ilsecoloditalia.it ha pubblicato la foto della tessera numero 195372 di Trerotola, risultato iscritto al Msi-Destra Nazionale nel 1978. Dinanzi a questa pubblicazione “scottante”, Trerotola ha ostentato calma replicando “con fermezza e in piena sincerità” di non aver “mai richiesto nessuna tessera a nessun partito”. Il candidato del centrosinistra ha aggiunto che “se la tessera fosse mia, dovrei averla io” per poi ironizzare: “Se questa tessera esiste vi pregherei di restituirmela perché è un reperto storico, anche di qualche valore. E, al vostro posto mi preoccuperei di più dei voltagabbana che dal centrosinistra sono candidati nelle vostre file fasciste”