50 parlamentari della Lega hanno presentato una legge alla Camera – con firmatario il braccio destro del Ministro Fontana, Alberto Stefani – in cui si chiede ufficialmente «non di rimuovere la legge 194 ma di riconoscere “soggettività giuridica al concepito” al fine dell’adozione, e di mettere in relazione già al momento della gravidanza famiglia del concepito con quella che potrebbe adottarlo». In poche parole, la mossa “anti-aborto” della Lega prova a concedere il pieno status di diritti al feto concepito, finanche l’adozione, per ridurre il più possibile l’incidenza delle Interruzioni Volontarie di Gravidanza previste dalla Legge 194 che norma in Italia la materia dell’aborto. La proposta del gruppo di Salvini a pochissimi giorni dal Congresso Mondiale per le Famiglie non poteva che suscitare polemiche e bufere “mediatiche”, con il Governo del tutto spaccato sull’argomento e le opposizioni sul piede di guerra contro i “retrogradi leghisti” come vengono definiti dai valanghe di post social da politici e non. Il concetto è sempre il medesimo: “Salvini non difende la vita dei migranti ma difende la sacralità della vita di tutti gli altri”. Ma con le “battaglie” ideologiche per fortuna non si fa molta strada, quindi occorre distinguere i vari piani e provare a capire per bene cosa sta succedendo a tre giorni dal contrastatissimo Congresso di Verona.
LA PROPOSTA DELLA LEGA
L’obiettivo della riforma “anti-aborto” che si affiancherebbe alla Legge 194 cerca di «coniugare l’elevato numero di concepiti indesiderati e il desiderio reale di coppie disponibili all’adozione nazionale che potranno presentare apposita domanda al Tribunale per i minorenni specificando l’eventuale disponibilità all’adozione anche qualora sussistano previsioni di anomalie o di malformazioni del concepito». Non solo, alla donna che intende praticare l’aborto sarebbe data la possibilità di evitare l’interruzione di gravidanza «in considerazione dell’immediato inserimento del nascituro in una famiglia adottiva». Da ultimo, la proposta della Lega del Ministro Fontana precisa «Lo stato di adottabilità viene disposto con decreto del tribunale ma la donna fino al momento della nascita e nei sette giorni successivi, può sempre liberamente revocare il proprio consenso».
PD-M5S, “CROCIATA SU CORPO DONNE”
Inevitabili le polemiche politiche contro il Carroccio, a partire dal Ministro della Giustizia M5s Bonafede «Si può sempre discutere per migliorare le situazioni ma a livello di principi la Legge 194 non è in discussione» salvo poi attaccare il Congresso delle Famiglie, «È Medioevo, l’ho detto. A Verona non andrei né come Alfonso Bonafede né come uomo delle istituzioni. Altro discorso è però chiedermi come si fa a governare con la Lega, con cui governiamo benissimo». Attacchi incrociati contro la legge leghista anche dal Pd, in particolare due deputate da sempre agguerrite sul tema: prima Alessia Rotta, «La Lega continua la sua crociata sul corpo delle donne. Per fare campagna elettorale non risparmia di diffondere fake news sulla base delle quali costruisce addirittura proposte di legge. Questa volta la provocazione leghista arriva a teorizzare l’adottabilità del concepito già durante la gravidanza». Poi anche Alessia Morani sguaina la polemica contro la Lega, «La Lega vuole smontare la 194, peraltro fornendo dati falsi sugli aborti, visto che è noto a tutti che sono diminuiti negli anni. Non solo: prevedendo la possibilità di adozione del nascituro, Salvini e i suoi seguaci stanno di fatto codificando la pratica dell’utero in affitto, aprendo a un mercato di donne e bambini che si prestano, magari per necessità e chissà, forse dietro sussidio, a favore di coppie sterili».