Alessandro Di Sarno de Le Iene in missione per bullizzare il ministro dell’Interno Matteo Salvini dopo le parole su Ramy. Un obiettivo parzialmente fallito, con l’inviato che è riuscito a fare attaccare un adesivo sul vestito del segretario federale della Lega con scritto “Sono un bullo”, riuscendo però a chiarire: «Ho detto al bimbo che conto di incontrarlo a telecamere spente, stiamo approfondendo tutte le tematiche connesse. Ma chiunque mi dica che devo cambiare una legge può avere 13 o 83 anni». Successivamente, il capo del Viminale ha evidenziato: «Partendo dall’assunto che ho enrome rispetto per ciò che hanno fatto questi ragazzini, sarebbe comodo per me dare la cittadinanza a Ramy domattina. Stiamo facendo gli accertamenti del caso, non ovviamente sul ragazzino di 13 anni». E sulla cittadinanza ha ribadito: «Io penso che a 13 anni un bimbo debba giocare, a prescindere dai documenti che ha in tasca». Clicca qui per vedere il video. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



MATTEO SALVINI BULLO? ARRIVANO LE IENE

Matteo Salvini ha annunciato che darà la cittadinanza a Ramy, il 13enne egiziano “eroe” dello scuolabus dirottato e incendiato a Milano. E ha avviato l’iter anche per l’amico Adam, l’altro ragazzino che ha dato l’allarme, anche lui figlio di immigrati. Una decisione maturata nelle ultime ore, un cambio di rotta per il leader della Lega visto che inizialmente il ministro dell’Interno non si era espresso favorevolmente. «Prima lo ha bullizzato, e così il nostro Alessandro Di Sarno è andato a offrirgli pan per focaccia», ha annunciato il programma Le Iene. Dopo la frase di Salvini in polemica con Ramy, l’inviato Alessandro di Sarno ha portato al vicepremier un adesivo da mettere sulla giacca: “Sono un bullo”. L’inviato de Le Iene è riuscito a marchiare Salvini per la frase sullo ius soliQuesta è una scelta che potrà fare quando verrà eletto parlamentare»). Ma il titolare del Viminale ha poi replicato quando si è attaccato l’adesivo: «Io non bullizzo nessuno».



SALVINI A LE IENE: “RAMY? A MIA FIGLIA DICO ANCHE DI PEGGIO”

Ramy è il 13enne di origini egiziane che ha chiamato per primo i carabinieri durante il dirottamento e incendio del bus fermato sulla Paullese a San Donato Milanese. Dopo quel gesto da più parti politiche è stata lanciata la proposta di dare al coraggioso 13enne la cittadinanza italiana. «Stiamo facendo tutte le verifiche del caso, perché prima di fare scelte così importanti bisogna aver controllato tutto e tutti». La prima apertura. Salvini non aveva escluso che il piccolo Ramy potesse avere la cittadinanza, ma sullo ius soli è entrato in polemica con il ragazzino. Ramy aveva preso posizione sulla legge, dicendo che è assurdo che lui e altri suoi compagni non siano considerati italiani. Così è arrivata la dura replica del vicepremier, che sulla possibilità di rivedere la legge ha dichiarato intransigente: «Assolutamente no». Le Iene vanno quindi dal ministro dell’Interno per chiedergli se intende chiedere scusa a Ramy. «Ho detto al bimbo che conto di incontrarlo a telecamere spente. Lo incontrerò, però a chiunque mi dica che bisogna cambiare la legge rispondo che non è nell’agenda di governo». Quando gli vengono fatti notare i toni con cui si è rivolto al bambino, spiega: «Lei non sa che cosa dico a mia figlia di sei anni? Dico anche di peggio. Ramy non è mio figlio? È come se lo fosse».