In attesa della bufera Tav, Salvini si gode il successo della legge sulla Legittima Difesa dove l’alleanza con i grillini è rimasta salda: dai banchi di Forza Italia, oltre che mostrare alcuni cartelloni ironici con scritto «finalmente una legge di centrodestra», è Mara Carfagna a commentare nel vivo il nuovo disegno di legge che giungerà in Senato nei prossimi giorni «Bene l’approvazione della legge sulla legittima difesa alla Camera, è uno dei cardini del programma del centrodestra. Questa legge però non si trasformi in un alibi: è sempre lo Stato a dover garantire la sicurezza dei suoi cittadini». Nella nota la deputata FI e vicePresidente della Camera lancia un messaggio a Salvini «Ci sono anche italiani che non intendono armarsi ma vogliono dormire sonni tranquilli sapendo che le Forze dell’Ordine sono sulle strade con le loro pattuglie, ben equipaggiate. La risposta alla percezione di insicurezza che si vive oggi in Italia non può essere quella dell’armatevi tutti, ma deve essere quella di uno Stato forte, presente, che assicura i criminali alla giustizia e protegge i suoi cittadini». L’articolo più importante, il n.1, è stato deciso e approvato così dalla maggioranza allargata di Lega, FI, FdI e parte del M5s, con la modifica dell’art.52 del Codice Penale italiano: «nei casi di legittima difesa domiciliare si considera “sempre” sussistente il rapporto di proporzionalità tra la difesa e l’offesa. Il disegno di legge poi aggiunge un ulteriore comma all’articolo 52, per il quale si considera sempre in stato di legittima difesa chi, all’interno del domicilio e nei luoghi ad esso equiparati, respinge l’intrusione da parte di una o più persone posta in essere con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione fisica», riporta l’Ansa.
25 M5S VOTANO CONTRO IL GOVERNO
Mentre il testo della legge votata oggi alla Camera veleggia verso la terza e ultima lettura al Senato, il Ministro Salvini si dice soddisfatto per il lavoro portato a casa dalla Lega oltre ad aver rinsaldato l’alleanza sempre fragile con i M5s (specie per l’imminente caos Tav, ndr) «la legittima difesa è un diritto giusto per le persone perbene». Di contro l’altro vicepremier Di Maio, seppur confermando la lealtà del Movimento su un tema divisivo, aggiunge «leali al contratto e si porta avanti, si vota. Non è che però ci sia tutto questo entusiasmo nel Movimento..». Sarebbero venticinque i deputati grillini che non hanno votato la proposta di legge, risultati dai tabulati del voto riportati dall’Ansa: in molti hanno notato come solo dopo la proclamazione del voto sul ddl una pattuglia di deputati M5s è entrata a Montecitorio. «Che nessuno si metta in testa che con questa legge ci sarà il Far West. Ci sarà sempre un’indagine e spetterà sempre al giudice valutare la legittimità della difesa. Una cosa è certa: è compito delle forze dell’ordine tutelare i cittadini e la loro sicurezza. Con questa legge di sicuro i processi sulla legittima difesa saranno più veloci», rilancia il capogruppo M5s Francesco D’Uva.
LA LEGGE APPROVATA DALLA CAMERA
Via libera alla Camera alla legittima difesa: testo passa con 373 sì, i voti contrari 104 e 2 gli astenuti. Ora la palla passa al Senato, dove i numeri della maggioranza sono più risicati. Grande soddisfazione in casa Lega, con Nicola Molteni che ha subito commentato sui social network: «Che soddisfazione: un passo decisivo verso la nuova legge! Ora manca solo un passaggio al Senato e poi entro marzo sarà LEGGE! Tanto impegno e tanto sacrificio con Matteo Salvini, ci siamo quasi! Con il voto di oggi festeggio un compleanno indimenticabile!». Pd all’attacco, con Emanuele Fiano che mette nel mirino anche Forza Italia: «Approvata la Legittima Difesa. Forza Italia espone gli striscioni con scritto #Finalmenteunacosadidestra. Finalmente si capisce che in Italia c’è una sola opposizione. Noi». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
DI MAIO: “LEGGE NON CI ENTUSIASMA”
Conto alla rovescia per il dl Legittima difesa, che oggi, a meno di clamorosi colpi di scena, verrà approvato dalla Camera. Una legge voluta fortemente dalla Lega e un po’ meno dal Movimento 5 Stelle, come ha sottolineato stamane il ministro del lavoro, Luigi Di Maio, intervistato dai microfoni di Rtl: «E’ sicuramente una legge della Lega – spiega – e non è che ci sia tutto questo entusiasmo nel Movimento cinquestelle ma è nel contratto e io sono leale al contratto, quindi si porta avanti e si vota». Le parole del capo grillino appaiono come una sorta di monito nei confronti dei pentastellati che nella giornata di ieri si erano opposti al Dl in questione, invitandoli a rispettare il patto sottoscritto durante la primavera del 2018. «Approvando questa legge – ha aggiunto il vice-presidente del consiglio – si comincia a dire che si possono utilizzare di più le armi e questo non è il mio modello di paese. Il mio obiettivo è comunque spiegare ai cittadini che la difesa personale va bene ma i cittadini devono essere difesi prima di tutto dallo Stato e dalle forze dell’ordine». La legge ha trovato l’accoglimento di Forza Italia, mentre il Pd si è opposto in maniera netta. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LEGITTIMA DIFESA VERSO L’APPROVAZIONE
Il dl sulla legittima difesa è al rush finale. Oggi dovrebbe ricevere la definitiva approvazione nonostante nella giornata di ieri sia stato presentato un dossier firmato dal Movimento 5 Stelle sulla presunta incostituzionalità del decreto stesso. Il ministro Matteo Salvini, che ha voluto fortemente il dl, è comunque tranquillo e convinto che alla fine passerà ad incassare, anche perché mancano solamente tre articoli più la votazione finale, una sorta di normalità. Dopo l’approvazione della Camera sarà necessario un altro passaggio al Senato in quanto era stato commesso un errore sulla coperture finanziarie, ma nulla di particolarmente preoccupante. Fanno sorprendere invece le dichiarazioni di alcune associazioni di commercianti, che nelle scorse ore hanno espresso il proprio dissenso nei confronti del decreto legge. Giovanni Risso, presidente Fit-Confcommercio, la federazione dei tabaccai, sicuramente fra le categorie maggiormente prese di mira da furti e rapine, spiega: «Noi siamo contrari ad adoperare le armi – le parole riportate da Il Giornale – non è sicuro né per noi né per i clienti». Simile il pensiero di Steven Tranquilli della Federpreziosi-Confcommercio: «Siamo contrari, in linea di massima, ad armarci». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LEGITTIMA DIFESA, RUSH FINALE ALLA CAMERA
La Camera ha approvato il corpo della riforma della legittima difesa, ok all’articolo 1. Domani il provvedimento bandiera della Lega dovrebbe incassare il via libera, per poi tornare al Senato il 26 marzo 2019. Non sono mancate le scintille in aula, con il dem Andrea Orlando che si è scagliato contro il Movimento 5 Stelle: «Continuiamo così, con una maggioranza anomala, con i colleghi alla mia sinistra (M5s, ndr) che sembrano il coro muto di Madame Butterfly e con Forza Italia, che in una settimana, nel disperato tentativo di intestarsi questo provvedimento, è passato da Beccaria ad Hammurabi». Come sottolinea Il Fatto Quotidiano, non è tardata ad arrivare la replica del forzista Felice Maurizio D’Ettore: «L’ex ministro di Grazia e Giustizia ha fatto grandi citazioni sul comportamento di Forza Italia. Io ricordo che il suo comportamento era similare a quello di Mr. Bean. Non mi sembra che abbia fatto chissà che nel suo ministero». Poi verso il M5s: «Capisco che votiate questo provvedimento per legittima difesa, cioè per tenervi il posto, altrimenti ve ne andate tutti a casa». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
IL COMMENTO DI PATUANELLI
Non si placano i malumori nel Movimento 5 Stelle per la legittima difesa voluta dalla Lega e dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. Sono parecchi i ribelli in casa pentastellata pronti a votare contro il dl del Carroccio, anche se il capogruppo al Senato Stefano Patuanelli ha smorzato: «Malumori e assenze nel M5s alla Camera sulla legittima difesa? Non capisco queste critiche ex post. Come ha chiarito Di Maio è nel contratto, che i colleghi conoscono e in base al quale hanno dato fiducia al governo. Potevano dissociarsi prima». Prosegue l’esponente grillino ai microfoni de Il Fatto Quotidiano: «Anche a Palazzo Madama il testo sarà blindato? Certo, non capisco perché dovremmo cambiare dato che lo abbiamo già votato. Nel contratto solo linee generali e provvedimento da discutere dalle Camere? Certo, in Parlamento si discute, ma poi si trova una sintesi che si vota». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LEGITTIMA DIFESA ALLA CAMERA
È sempre un grande gioco ad incastro l’alleanza tra Lega e M5s: dal caso Diciotti alla Tav, passando per la legge sulla liberalizzazione delle droghe leggere fino all’attuale punto “scottante” del Governo gialloverde, la legge sulla legittima difesa. Nel giorno in cui Salvini prova a spingere l’acceleratore sul tema dell’inasprimento di pena per lo spaccio di droga, il vero punto “nodoso” è rappresentato dall’arrivo dall’arrivo alla Camera del testo sulla Legittima Difesa (dopo il via libera del Senato lo scorso 24 ottobre con i voti di FI-FdI oltre che del Governo): oggi pomeriggio il Ministro degli Interni era in Aula per le prime votazioni sul testo centrale per il programma della Lega. «L’accordo è chiuso con i 5 Stelle sulla legittima difesa: entro marzo sarà legge», diceva ieri Salvini e stamattina a Montecitorio ha aggiunto «tutto sereno, domani la approviamo». Il vero problema è che l’accordo è tutt’altro “sereno” tra Lega e M5s: intanto 32 deputati M5s, esclusi quelli con la giustifica delle missioni, non si sono presentati per forte opposizione contro il provvedimento delle legittima difesa che inasprisce le pene contro i ladri e aumenta lo “spazio” d’azione dei proprietari di casi nelle terribili situazioni di aggressioni e violazioni della proprietà privata.
35 DEPUTATI M5S VS SALVINI
Da giorni circola tra alcuni eletti M5s un dossier interno che passa in rassegna le “criticità” contenute nel provvedimento sulla legittima difesa: un progetto presentato dalla deputata Rina De Lorenzo sta prendendo piede tra i grillini sempre più divisi dalla base del Movimento proprio sull’alleanza con la Lega di Salvini. La settimana scorsa molti deputati del M5s hanno deciso di disertare il voto sulle pregiudiziali di costituzionalità della proposta di legge e che oggi minacciano di fare altrettanto sui punti del provvedimento considerati indigeribili: in 32 non si sono presentati e il rischio è che domani, sul voto finale, possano mancare i numeri della maggioranza pur con l’intervento di Fratelli d’Italia e Forza Italia a sostegno del Governo su questo provvedimento. Secondo la deputata m5s “ribelle”, «per effetto di tale modifica finirebbe con l’essere ritenuta sempre legittima qualsiasi reazione difensiva anche se sproporzionata. Tale presunzione assoluta è chiaramente costituzionalmente illegittima in quanto finirebbe con l’essere postulata come esistente sempre e quindi anche nei casi, pur se marginali, in cui una proporzione non esiste, derivandone una violazione del principio di uguaglianza considerato che verrebbero ad essere trattati in maniera eguale fatti difensivi diversi». Salvini in merito alla possibilità di defezione-large del Movimento 5 Stelle replica «Parlo solo di legittima difesa, sono qua per questo. Eventuali defezioni dei Cinque Stelle? Assolutamente no, sono tranquillo». Il tutto avviene mentre è i corso il braccio di ferro sulla Tav che in pochi giorni (entro venerdì) dovrà trovare la “quadra” tra Lega e M5s: non è escluso, a questo punto, un accordo “bidimensionale” che provi a tener dentro tutto senza far cadere il Governo gialloverde, dalla Tav fino alla Legittima difesa.