Quale peso ha la criminalità organizzata sulle elezioni? Ne ha parlato Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro, a “La Confessione”. Oltre all’intervista a Valeria Marini, il direttore del Fatto.it Peter Gomez si è confrontato con Gratteri nella puntata che andrà in onda oggi alle 22.45 sul NOVE. «Quanti voti riesce a garantire l’associazione mafiosa in Calabria?», gli chiede il giornalista. Il procuratore replica: «In alcuni territori ad alta densità ‘ndranghetista possiamo parlare anche del 30 per cento». Per il magistrato si può parlare quindi di decine di migliaia di voti. «Ogni volta che ci sono le elezioni in Calabria chi vince, vince per il 70 per cento», ha raccontato Gratteri, spiegando che c’è sempre un’alternanza di potere. E questo perché «la ‘ndrangheta cerca di non stare mai all’opposizione, punta sempre sul cavallo vincente». Ma anche alla criminalità organizzata capita di sbagliare cavallo vincente. «Cercheranno comunque poi di posizionarsi, di cercare di capitalizzare quel poco che hanno fatto».
NICOLA GRATTERI “’NDRANGHETA GARANTISCE 30% DEI VOTI IN CALABRIA”
Peter Gomez nell’intervista a “La Confessione” al procuratore Nicola Gratteri ha fatto notare che, rispetto al passato, ora sono i politici a chiedere voti alle cosche. Un’inversione di tendenza confermata dal magistrato. «Possiamo dire che negli ultimi 20 anni accade sempre così. Perché è il politico che va a cercare il mafioso per chiedere pacchetti di voti in cambio di appalti o altre utilità». Durante la lezione al master di Intelligence dell’Università della Calabria, ha ricordato che il fenomeno della ‘ndrangheta è stato sottovalutato. «Bisogna conoscere la storia per capire come mai da noi i ladri di polli sono diventati la mafia più ricca del mondo e altrove sono rimasti ladri di polli». Per il procuratore Gratteri i calabresi «non sono omertosi, ma delusi, stanchi del potere, sfibrati da mille maneggi». A proposito della mafia emergente, ha spiegato che è quella albanese, dura, feroce e alleata quasi ovunque con la ‘ndrangheta. Ma ci sono collaborazioni anche con altre consorterie criminali: lo dimostra per Gratteri la gestione della cocaina di strada che è della mafia nigeriana o della criminalità locale, su indicazione appunto della ‘ndrangheta.