Sarà Giuseppe Conte a scongiurare la crisi di governo M5s-Lega? Sembra essere questo l’obiettivo che il Presidente del Consiglio si è dato e che potrebbe vedere nelle prossime ore un estremo tentativo di evitare la caduta dell’esecutivo con una mossa a sorpresa che potrebbe determinare una momentanea tregua sulla Tav tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Come riportato dall’Huffington Post, infatti, il Presidente del Consiglio starebbe valutando la possibilità di scrivere una lettera alla Telt, la società, che si occupa della realizzazione dell’Alta velocità Torino-Lione, “mettendo per iscritto la decisione che in queste ore prende quota: pubblicare i bandi con la possibilità di annullarti e l’impegno di rivedere l’opera non trascurando l’idea di bloccarla”. Una soluzione che nei piani di Conte potrebbe accontentare almeno parzialmente i due litiganti in attesa di una decisione politica che prima o poi dovrà essere comunque assunta e che potrebbe tradursi nell’invio della missiva prima del Cda di Telt, convocato lunedì mattina per dare o meno il via alla pubblicazione dei bandi di gara, indipendentemente che un nuovo vertice di governo ci sia oppure no. (agg. di Dario D’Angelo)



ZINGARETTI, “CRISI DI GOVERNO? VOTO SUBITO”

La possibile crisi di governo tra Lega e M5s porta anche le opposizioni a seguire con attenzione gli sviluppi delle tensioni tra Matteo Salvini e Luigi di Maio sul fronte della Tav Torino-Lione. In questo senso non sembrano lasciare spazio ad interpretazioni le parole del neo-segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che oggi ha dichiarato:”Tornare alle urne in caso di caduta del governo? Io penso di sì. C’è una maggioranza parlamentare che non è unita su nulla e l’Italia sta pagando un prezzo enorme”. Dunque il Partito Democratico sembra sottrarsi all’ipotesi di un ritorno al “modello 2011”, quando l’allora segretario Bersani decise insieme a Forza Italia di Silvio Berlusconi la via della “responsabilità” sostenendo il governo Monti: una scelta pagata carissima da entrambi i partiti alle successive elezioni. (agg. di Dario D’Angelo)

SALVINI “NESSUNA NOSTALGIA DEL PASSATO”

Nessuna crisi di governo per la Tav. La esclude Matteo Salvini in una nota ufficiale. «Nessuna crisi di governo e nessuna nostalgia del passato, lavoriamo per unire e per dare lavoro, sviluppo e futuro all’Italia. Col buonsenso si risolve tutto», ha scritto il vicepremier e ministro dell’Interno, rispondendo così a Luigi Di Maio. Una cosa è certa: procede nel governo il braccio di ferro sulla Tav. M5s e Lega sono ancora lontani dall’accordo. Ma l’ultima dichiarazione di Salvini serve a respingere quella di Stefano Buffagni, che aveva parlato di una crisi di governo già aperta. «Cosa stia succedendo all’interno del governo è chiaro: non è che ci sia da aprire una crisi, la crisi è già aperta. I giornali nei giorni scorsi ne avevano scritto, noi dicevamo che non ne sapevamo niente. Adesso un po’ di difficoltà c’è, lo diciamo apertamente», aveva dichiarato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio. (agg. di Silvana Palazzo)

DI MAIO: “SALVINI NON DECIDE DA SOLO”

Appuntamento a lunedì per parlare di Tav, parola di Matteo Salvini, ma il Movimento 5 Stelle è sul piede di guerra. Non sono passate inosservate in casa grillina le parole del leader della Lega, con Luigi Di Maio che nella conferenza stampa odierna ha tenuto a precisare: «Quando su tre persone due la pensano in un modo, io e Conte, poi non decide uno solo: in caso contrario, avremo problemi in futuro». Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo, dopo aver definito «discorso da bambini» il «chi ha la testa più dura» pronunciato ieri dal capo del Viminale, ha ribadito: «Non si può mettere a rischio l’esecutivo per un punto che è inserito nel contratto di governo, sarebbe un paradosso. Io credo che la giornata di oggi debba essere una giornata di lavoro per la ridiscussione dell’opera nel pieno rispetto della posizione francese e per evitare di vincolare i soldi degli italiani lunedì a un’opera che va ridiscussa. Non mi si può dire che ci vediamo lunedì, questo weekend deve essere di lavoro». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

LA CONFERENZA STAMPA DI DI MAIO

Conferenza stampa a Palazzo Chigi da parte del leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, con tema centrale la Tav. L’attacco del ministro del lavoro è un riferimento diretto alle recenti dichiarazioni di Matteo Salvini: «Come sapete – dice il vice-presidente del consiglio – abbiano convocato questa conferenza stampa per parlare del tema che mi ha lasciato interdetto, del fatto che non noi, ma la Lega abbia messo in discussione il governo legandolo al tema Tav». Di Maio parla quindi più specificatamente della questione alta velocità, ribadendo per l’ennesima molta come l’analisi costi-benefici redatta poche settimane fa, dimostri che «l’opera tecnicamente non sta in piedi». Il pentastellato cita quindi il contratto di governo, sottolineando come l’accordo preso un anno fa di questi tempi con gli elettori non prevedeva appunto il completamento della Tav: «Quando abbiamo scritto il contratto lo abbiamo fatto in 6 giorni, è un atto solenne e anche quello che fonda tutta la nascita del governo: il cosa prima del chi. È il contratto nel quale mi sono adoperato come capo politico per proporre temi che M5s aveva più a cuore». In merito agli impegni presi con l’Unione Europea, e alle commissioni milionarie da cui l’Italia rischierebbe di rimanere esclusa, Di Maio aggiunge: «Non si possono vincolare i soldi degli italiani ad una opera che si deve ridiscutere. Se stiamo parlando dei soldi degli italiani, prima vai a ridiscutere l’opera e poi decidi cosa vai a farne dei soldi». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

TAV, SALVINI “NESSUN VERTICE OGGI”

«Nessun vertice di Governo oggi, vado a Milano, ne parliamo lunedì. Io sono per fare e non per disfare», lo spiega il Ministro Salvini dopo un incontro sulla’8 marzo e la violenza di genere, poi una piccola battuta quando gli viene chiesto dello scontro con Di Maio, «è un uomo, io oggi parlo solo di donne». Niente vertice di Governo dunque, se ne riparla lunedì quando però scadranno proprio i “benedetti” bandi Telt sulla Tav: una strategia, forse, per chiudere all’angolo M5s e Conte che all’ultimo potrebbero cedere sulla linea generale, salvo imprevisti dell’ultima ora. Per provare a “sbloccare” l’impasse e scontro tra Lega e Cinque Stelle nelle ultime ore è emersa la proposta di Armando Siri, esperto Sottosegretario ai Trasporti e tra le menti più brillanti del Carroccio: «I bandi di Telt per la Tav si possono pubblicare con la clausola della dissolvenza prevista dal diritto francese: con quella clausola, nonostante la pubblicazione, possono essere revocati in qualsiasi momento». La “ribelle” Paola Nugnes prova a strigliare la base M5s e attacca «facciamo valere i nostri numeri, stop ai bandi con il decreto del M5s». Intanto monta la polemica sullo studio Ue in cui la società guidata dal No-Tav Marco Guido Ponti (il presidente della commissione sull’analisi costi-benefici) dava un parere favorevole all’opera sull’Alta Velocità: raggiunto da Mattino5 per replicare, il commissario spiega «il report sottoposto a Bruxelles si riferisce al valore aggiunto, fondato sul moltiplicatore keynesiano, metodo che non ha nulla a che fare con l’analisi costi-benefici».

CORRAO VS SALVINI “PENSI ALL’IMMIGRAZIONE..”

Tensione tra Lega e M5s, i grillini si scagliano contro il Carroccio per la posizione assunta sulla Tav. Manlio Di Stefano ha commentato ad Agorà: «La responsabilità di questo governo è ben più alta di fare un buco in una montagna piena di amianto che ci costa a perdere 7 miliardi. Se Salvini antepone alle grandi riforme che stiamo facendo il TAV allora spieghi questo agli italiani». Quest’ l’attacco frontale dell’europarlamentare Ignazio Corrao: «Al posto di insistere sul TAV (che non volevano neanche loro) e stare in Basilicata a far campagna elettorale, il ministro dell’interno Salvini potrebbe anche partecipare alle riunioni del Consiglio UE sull’immigrazione. Visto che è compito suo». Infine, il giudizio di Carlo Sibilia: «Il Tav deve essere finanziato da Francia, Italia ed Europa. L’ Europa paga solo alla fine. L’ Italia ha già messo a disposizione i fondi. Quanti fondi ha messo la Francia? Zero euro». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

“IRRESPONSABILE? DI MAIO PARLA AI SUOI”

«Io irresponsabile? No, sono coerente e poi Luigi parlava ai suoi», ribadisce stamattina a Rtl 102.5 il Ministro degli Interni Matteo Salvini, replicando alle polemiche sollevate da Di Maio ieri sera sul caos-Tav. Il concetto della Lega è il medesimo da giorni: il Governo non cade, ma noi continuiamo per il Sì Tav e prima o poi voi M5s cederete. Il ragionamento non fa una grinza ma i pentastellati si giocano tanto – se non tutto – su questa battaglia e come visto ieri da Conte non intendono mollare la presa tanto facilmente: «Non mi scandalizzo, ho sempre lavorato per riavvicinare le posizioni, devono partire i bandi per la Tav, a me interessa quello. Questo governo andrà avanti, sono contento di quanto ha fatto in questi nove mesi e ci sono ancora tante cose da fare», rilancia ancora Salvini che poi avverte l’alleato di Governo, «la Lega non firmerà nessun provvedimento per bloccare l’opera: bisogna scegliere, non si può sempre rimandare». Intanto i No-Tav, parte succosa dell’elettorato grillino in Piemonte (e così si spiega anche l’insistenza dato cha a maggio non ci sono solo le Europee ma anche le Regionali piemontesi, ndr), a Stasera Italia hanno rilanciato la loro riottosa battaglia: «Questo cantiere di Chiomonte deve sparire. Siamo disposti a tutto, anche a tornare sulle barricate. La Tav o si fa o non si fa, non esistono vie di mezzo. Se i Cinque Stelle cederanno su questo saremo delusissimi».

SCINTILLE DI MAIO-SALVINI

Governo Lega-M5s ad un passo dalla crisi, Luigi Di Maio contro Matteo Salvini: la Tav spacca l’esecutivo gialloverde. Ieri il premier Giuseppe Conte si è ufficialmente schierato contro la Torino-Lione e i vertici tra le forze di maggioranza si sono conclusi fin qui con un nulla di fatto. Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, sfiduciato da Forza Italia e Partito Democratico, ha ribadito il no del Movimento all’Alta Velocità, e hanno fatto discutere nelle ultime ore le parole di Matteo Salvini, che si è detto pronto ad andare avanti fino in fondo. Dura la replica del collega vice premier Luigi Di Maio: «Voglio dire una cosa: sono veramente sbalordito da questa minaccia di crisi di governo che arriva dal ministro Salvini. Ci sono milioni di italiani che aspettano di essere risarciti, che aspettano il reddito di cittadinanza e Quota 100, e il ministro Salvini minaccia una crisi di governo? Per cosa poi?». Il leader pentastellato ha aggiunto: «Io non credo che questo sia un comportamento responsabile, ma il contrario: i parlamentari sono tutti compatti e con me».

TAV, SCONTRO LEGA-M5S: PARAGONE VS GIORGETTI

Di Maio vs Salvini ma anche Paragone vs Giorgetti. L’esponente del Movimento 5 Stelle ha messo nel mirino il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio durante la riunione dei gruppi parlamentari grillini: «Far cadere il governo del cambiamento sulla Tav? Il governo del cambiamento non fa entrare Draghi a Palazzo Chigi. Ho saputo che Giorgetti ha ricevuto Draghi. Ha ricevuto Grilli. Poi magari mi smentirà. Qualcuno va a Londra e New York accompagnato per mano da Saccomanni», le sue parole riportate dai colleghi di Repubblica. La Lega non ha alcuna intenzione di fare passi indietro e il suo leader lo ha ribadito negli ultimi giorni: all’Italia servono più infrastrutture e non si può andare avanti con i no, «siamo al limite». Attesi aggiornamenti nelle prossime ore, situazione incandescente: le posizioni sono inconciliabili e nè Lega nè M5s sono pronti a prestare. Torna di moda l’ipotesi elezioni anticipate, con Silvio Berlusconi che ha inviato un messaggio ben preciso al Carroccio: Forza Italia è pronta a sostenere Salvini premier