Salvini sbocconcella la crisi di governo giocando sulle ore e i giorni: ora la resa dei conti è rinviata a lunedì, con grande delusione del circo mediatico pronto a occupare il fine settimana con le cronache della crisi. E invece no, per ora. Ma forse è questione di poco, i bookmakers londinesi pagano pochissimo la previsione di una crisi di governo data per certa all’inizio della prossima settimana.
E allora perché mai Salvini ha guadagnato il sabato e la domenica? Il suo staff diffonde le consuete spiegazioni familiari, figli da portare in giro, genitori da coccolare un po’ in quel di Milano. In realtà da un’altra corte, tradizionalmente assai meno discreta, quella di Berlusconi, trapela la vera ragione del rinvio a lunedì: tra sabato e domenica zio Silvio vedrà lo scapestrato nipote Matteo, non si sa dove né quando, ma l’incontro è sicuro. E non sarà un incontro interlocutorio: i due formalmente si vedranno per decidere il candidato presidente del Piemonte, ma il carnet è assai più ricco. Dice la fonte indiscreta, in diretta dalle agende riservate dell’ex premier: “Salvini ha trattato sul luogo, no ad Arcore, no a via Rovani, ma sui contenuti del discorso è d’accordo, praticamente il vertice darà il via libera alle elezioni anticipate”.
Magari la nostra fonte esagera, ma certamente Berlusconi vuole da Salvini garanzie precise sul numero dei parlamentari garantiti e sul suo ruolo nel futuro governo Salvini. Ministro degli Esteri, questa è la richiesta dell’ex premier, e lo scafato Salvini capisce bene che un governo Salvini/Berlusconi farebbe velocemente sparire il premier dalla scena interna per non dire internazionale.
Tuttavia Salvini si presta all’incontro perché c’è una parte di esso destinata a rimanere top secret: si riparlerà dei vecchi accordi sul simbolo della Lega, di transazioni sul passato più che lecite e trasparenti che potranno tirare fuori la Lega dai disastri economici e processuali.
La baldanza con cui Berlusconi andava annunciando il prossimo governo Salvini magari nasce dalla certezza di ingoiare anche la superLega di Salvini come avvenne con la Lega di Bossi.
Non a caso la nostra fonte abbassa la voce nei corridoi di Palazzo Grazioli e sussurra: “siamo già tutti pronti a un autunno di missioni internazionali al seguito del ministro degli Esteri”.