Dopo aver svelato in Senato di avere il cancro, Roberto Calderoli racconta la storia della sua malattia. Il calvario è cominciato nel giugno del 2012, ma a metà gennaio scorso ha avuto paura. «Questa volta ho avuto la sensazione di non farcela», ha dichiarato il senatore della Lega nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Non era la prima volta che entrava in sala operatoria per intervenire su quel male che gli ha aggredito in vario modo l’intestino. «Cominciai subito a pensare a come dovevo sistemare la mia vita, agli ultimi mesi da vivere», questo il primo pensiero dopo la diagnosi. Pochi mesi dopo la prima operazione, Calderoli finì nuovamente sotto i ferri. «L’intervento era previsto per dicembre ma dopo i primi esami i medici mi diagnosticarono un’estensione del tumore al sigma e al colon discendente. Ero pieno di metastasi. Finì che fui operato nell’agosto del 2013». Ad oggi sono stati sei gli interventi a cui si è sottoposto, abbinati a cicli di chemioterapia e immunoterapia.



CALDEROLI E IL CANCRO: “LA FEDE È LA MIA SALVEZZA”

Nonostante debba lottare da sei anni contro il cancro, Roberto Calderoli si considera fortunato. «Specie quando mi ritrovo in ospedale e vedo i letti vuoti di chi fino a poche ore prima era lì a lottare come me contro la malattia». Lo ha raccontato al Corriere della Sera, spiegando che la fede l’ha aiutato. «Sì, sono molto credente. La fede mi ha aiutato tantissimo. Mi ha dato sostegno il pensiero che c’è qualcuno che veglia su di te. Che la nostra fine non è definitiva, ma c’è qualcosa oltre la morte», ha raccontato il senatore leghista. E pensare che si era sposato col rito celtico e che Bossi inventò il “dio Po”. «Non confondiamo: la politica è una cosa, la religione ben altro. Quelle cose fanno parte di un altro periodo storico della mia vita. Tanto è vero che con la mia attuale moglie (Gianna Gancia, ndr) mi sono sposato in chiesa». La malattia comunque non lo ha mai distolto dalla politica, anche se è arrivata quando la Lega è precipitata negli scandali. «Ho sempre cercato di non venire mai meno ai miei impegni. Appena avevo un po’ di energie tornavo in prima fila. Poco importa se sotto la giacca tenevo nascosti i drenaggi». Tra i colleghi politici che gli sono stati vicino nomina Luca Zaiasi è sempre informato sulle mie condizioni con discrezione»). Ma parla anche di Umberto Bossi, che non sta bene: «Ci penso sempre. Le ultime notizie mi hanno dato un grande dolore. Ma Umberto non mollerà neanche stavolta».

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