Il Def è stato approvato ma lo scontro nel Governo si è tutt’altro che placato: i toni sono “pacati” ma i contenuti sono ancora battaglieri come se il vertice di ieri non fosse ancora finito. «Aumentare l’Iva per fare la Flat tax è una follia, la flat tax si farà ma non aumentando l’Iva» ha sentenziato il vicepremier Di Maio a margine della Festa della Polizia. In merito invece al decreto sui truffati dalle banche, lo stesso leader M5s ricorda come «se non si concorda con i risparmiatori non si fa nulla». Insomma quel “salvo intese” nel Dl Crescita torna a pesare ancora una volta con Lega e M5s tutt’altro che concordi nel porre le stesse ricette ai problemi ancestrali dell’economia italiana: di contro Salvini, allo stesso evento del collega, rilancia «Tria non ha posto aumento Iva come condizioni per la Flat tax. L’impegno del governo è di approvare una rivoluzione storica entro l’anno per semplificare la vita agli italiani. Confermiamo tutte le Manovre fatte. Oggi ci sono i dati sulla produzione industriale, Quota 100 va avanti e il Reddito parte. Il principio della Flat Tax è semplificare e far pagare meno, non tutti ma tanti. I numeri saranno nella Manovra». Monito pesante al Governo arriva dalla Confindustria che col presidente Boccia sentenzia «Il Def è un bagno di realismo del governo, in particolare sul 2019. È evidente che ora lo stesso governo prevede un incremento della crescita dato lo sblocca cantieri e il decreto crescita di cui le aspettative chiaramente si elevano nella logica della previsione futura e sia sulla competitività del Paese».



TRA FLAT TAX E IVA, TUTTI I CONTENUTI

Con Quota 100 e Reddito di Cittadinanza non si cresce, o meglio si cresce molto meno di quanto previsto e bisognerà attendere il secondo semestre per vedere i primi effetti positivi delle due norme cardine del Governo Lega-M5s: è questo uno degli esiti più pesanti del Def approvato ieri sera in CdM (senza conferenza stampa finale e con le bocche piuttosto cucite dei Ministri che confermano una distanza politica non semplice tra le due forze di Governo) che certifica, nei fatti, la recessione dell’economia italiana per il 2019. Congiuntura internazionale, scongiuro dell’aumento dell’Iva ereditato dai governi precedenti e ko dell’economia in Germania: sono queste le “scusanti” del Governo per presentare una crescita allo 0,2% (dal 1% stimato in legge di bilancio) ma al momento, i dati che pesano, sono proprio quelli che fuoriescono dalle stime sui contenuti del Decretone. Per effetto del reddito di cittadinanza il Pil si accrescerebbe di un ulteriore 0,2% nel 2019 e di 0,4 punti percentuali nel 2020: al momento, nessun effetto invece da quota 100. Singolare il calcolo sul Deficit/Pil: dopo il balletto con l’Ue tra 2,04% e 2,4% lo scorso autunno, ora viene riportato tutto al 2,4% per poi scendere al 2,1% nel 2020 e all’1,8% nel 2021 e dalla Commissione non saranno certo entusiasti. Inserite nel Def anche il Dl Crescita, il Dl Sblocca Cantieri, l’Iva non aumentata (ma le clausole saranno inserite nella Manovra d’autunno), spending review, il Decreto sui truffati dalle banche, la banda larga e 5g, sgravi famiglie e disabili ma soprattutto la Flat tax.



DEF APPROVATO, LE REAZIONI DEL GOVERNO

«Il Governo, in linea con il contratto di governo, intende inoltre continuare, nel disegno di Legge di Bilancio per il prossimo anno, il processo di riforma delle imposte sui redditi (“flat tax”) e di generale semplificazione del sistema fiscale, alleviando l’imposizione a carico dei ceti medi. Questo nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica definiti nel Programma di Stabilita», si legge nella bozza del Def approvata ieri dal Governo Conte. Il nodo qui rimane, con Salvini che spiega «La flat tax si farà, nel Documento se ne parla in due passaggi. Non si torna indietro su quota 100, nessun aumento dell’Iva. Positivo il giudizio sul Def». Per il collega vicepremier Luigi Di Maio invece «Con l’inserimento della Flat tax nel Def indirizzata al ceto medio come avevamo chiesto, e non solo ai ricchi, vince il buonsenso. Iva? Aumento non esiste». La nota di Conte è breve e stringata – «Confermati i programmi di governo: nessuna nuova tassa e nessuna manovra correttiva. Il Def approvato dal Consiglio dei ministri conferma i programmi di governo della legge di bilancio e il rispetto degli obiettivi fissati dalla commissione europea» – e fa intuire le dinamiche e le distanze presenti ancora nel Consiglio dei Ministri. Dalle opposizioni ovvie bocciature della “finta manovra correttiva” come ripetono Forza Italia e Pd: «Un Def che certifica il disastro dei populisti in pochi mesi di governo. E a pagare il prezzo purtroppo saranno gli italiani. Meno lavoro, più tasse, meno investimenti. Italia più debole ma Lega e Cinque Stelle sempre più arroganti. Serve presto l’alternativa», twitta il dem Maurizio Martina.

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