Torna a parlare, qualche settimana dopo essere finita nella bufera politica per ben due volte: prima da “carnefice” (sul caso Rimborsopoli M5s) e poi da “vittima” sul triste caso del “revenge porn” con le foto hard del 2013 rispuntate perché rimesse in circolo da qualche pc interno alla Camera dei Deputati. Stiamo ovviamente parlando di Giulia Sarti, l’ex Presidente della Commissione Giustizia alla Camera che avrebbe dovuta essere anche “ex grillina” se non fosse che l’invettiva di Di Maio allo scoppiare dello scandalo Rimborsopoli – «mi auguro Giulia Sarti venga espulsa» – non ha avuto per ora seguito ufficiale. La deputata viene intercettata fuori da Montecitorio dai colleghi del Messaggero e rilascia alcuni interessanti “scoop”, specie sul suo ex fidanzato Andrea Bogdan Tibusche e sui colleghi del M5s: «Non sono una ladra e la mia vita non è Beautiful» attacca la bella grillina che per il suo ex compagno (da cui è nato l’intero doppio-scandalo di queste settimane le parole) le parole non sono proprio tenerissime, «Quello è un malato di mente: prima mi ha accusata pubblicamente e poi mi ha difesa». A detta dei testimoni presenti in Parlamento negli ultimi giorni, c’è molto affetto nei confronti di Giulia Sarti dopo l’attacco “hard” ricevuto con le foto circolate, ma è lei stessa a non fidarsi particolarmente «sono le stesse persone che mi hanno accusato di essere una ladra. Peggio di essermi presa i soldi, di aver fatto una finta. Una cosa incredibile. Sono incavolata nera, per non dire altro» si difende la Sarti.



FOTO HARD, RIMBORSI E M5S: TUTTO GIULIA SARTI

Ricatti online, video hard e foto osé per poi giungere ai rimborsi presunti “taroccati” con la complicità del suo ex compagno Bogdan, salvo poi denunciarlo alla Procura di Rimini per vedersi poi un anno dopo venir rigettata l’istanza perché sostanzialmente in mancanza di reato: tutto questo è avvenuto in pochissime settimane (a livello pubblico) ma il M5s sapeva da tempo. Come spiega un recente retroscena de Il Giornale, Giulia Sarti non è ancora stata espulsa dal M5s perché «se dovesse saltare lei dovrebbe saltare anche Rocco Casalino». L’accusa politica anti-grillini è dunque chiara e rappresenta forse un tema ancora poco dibattuto dai media e commentatori: se il M5s sapeva del caos rimborsi di Sarti (e non solo) visto che un’ex attivista avrebbe raccontato tutto a Vito Crimi (fonte ancora de Il Giornale, ndr), come mai allora l’ha promossa a Presidente della Commissione Giustizia? Lei si difende e sostiene di non essere una ladra: «Io vorrei solo darmi da fare, invece mi è toccato scomparire e subire tutto questo fango. E questa aggressione contro di me. Violentissima». Non solo, chiede il perdono dei vertici M5s, da Di Maio fino ai probiviri «Perdono? Io so di non essere una ladra, e lo ripeto all’ infinito. Per il resto, certo, me lo auguro. Perché nessuno si va a leggere bene le carte dell’ inchiesta? Perché?». I misteri sono ancora tanti e le indagini, per ora, rilevano poco di tutto quanto “sotto traccia” come raccontava Giovanni Favia (ex M5s e amico di Giulia Sarti): fu veramente spiata dalla Casaleggio per non esser stata in linea totale con i vertici di allora? Le foto hard sono una sorta di ritorsione interna ai M5s? E Bogdan Tibusche, chi è per davvero?

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