Davide Casaleggio ha ricordato oggi sul Blog delle Stelle, a tre anni dal suo decesso, il padre Gianroberto, morto il 12 aprile del 2016. Lo ha fatto in un post in cui trapela tutto l’affetto per il genitore ma anche il dolore per la sua scomparsa: “Come molti suoi amici lo ricordo con gesti quotidiani e riconosco situazioni che lo avrebbero fatto felice o fatto indignare. Come molti suoi amici lo ricordo in silenzio come piaceva al suo carattere schivo”, scrive. C’è però anche un pizzico di indignazione nelle sue parole, in particolare per quello che lui definisce un “uso strumentale del suo ricordo da parte di chi suo amico non era”. Il riferimento, spiega, è a quelle persone giunte solo alla fine della sua carriera o coloro che hanno solo cercato visibilità “raccontando balle o rifugiandosi nel più comodo insulto” verso chi non c’è più. Sebbene non sia nella sua indole replicare alle offese o alle invettive, Davide Casaleggio ha tuttavia voluto “proteggere il ricordo di mio padre e di quello che ha progettato e fatto con sacrificio per questo Paese”. Il post in questione, lo ha voluto scrivere proprio per non dimenticare la macchina del fango che, dopo tre anni dalla morte del padre, ancora continua ad esserci. A tal fine ha voluto citare dei riferimenti espliciti rivolgendosi a chi, in modo più o meno leggero, ha voluto “infangare il nome di una persona che non c’è più”. “Difendo e difenderò sempre le sue idee”, ha chiosato il giovane Casaleggio. Non solo per il padre ma anche per tutti coloro che hanno creduto in lui e nel suo esempio.



DAVIDE CASALEGGIO, ATTACCO A CHI HA GETTATO FANGO SUL PADRE E SUL M5S

Senza peli sulla lingua, Davide Casaleggio ha così stilato un elenco dettagliato con i nomi di coloro che in questi anni avrebbero, a suo dire, infangato il nome del padre. La lista si apre con il Prof Alberoni, che nonostante i suoi 90 anni a detta del giovane Casaleggio avrebbe parlato dei presunti deliri del padre solo al fine di lanciare la sua candidatura alle europee proprio nell’anniversario della morte del co-fondatore del M5s. Ne approfitta anche per smentire Magaldi e le sue dichiarazioni secondo cui Gianroberto Casaleggio fu un massone. Ma cita ancora anche Biondo, il quale si sarebbe vantato di essere un amico di Casaleggio solo “per promuovere un libro in cui gli insulti fanno a gara con punti interrogativi buttati a caso nel testo”. A detta di Davide, tuttavia, il padre “non era un suo amico”. Sotto accusa anche Canestrari, che dopo la richiesta del padre di non candidarsi alle scorse europee lui lo fece comunque pur non avendo poi ottenuto i voti necessari. “Da allora inventa balle su mio padre e sul movimento mettendoci i ‘se’, i condizionali, i ‘forse’, per evitare querele”, ha aggiunto l’imprenditore. Biondo e Canestrari, sempre secondo Casaleggio, sarebbero autori di un “pamphlet pieno di menzogne e fantasie” in cui oltre a contenere insulti su una persona morta, ci sarebbero chiari attacchi alla piattaforma Rousseau e allo stesso giovane imprenditore accusato di essere addirittura una “spia russa”. “Chi non riesce a immaginare il futuro, si rifugia nell’invettiva del passato. Chi non riesce a costruire, passa il suo tempo ad ingiuriare chi lo fa”, ha commentato Casaleggio, ricordando infine come il padre in vita avesse sempre replicato con l’ironia, scrivendo addirittura un libro dal titolo emblematico: “Insultatemi”.

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