La direttiva antidegrado che concede più potere ai prefetti in “appoggio” ai sindaci – e in alcuni casi superando la loro autorità laddove siano “distratti” – sta letteralmente mandando in aria i rapporti tra il Viminale e molti primi cittadini d’Italia: la circolare annunciata ieri dal Ministro Salvini – «più poteri, dover non arrivano sindaci arriviamo noi» – non piace al Movimento 5 Stelle che alza l’ennesima “barricata” politica all’interno del Governo, «Io sono dell’opinione che chi governa lo scelgono i cittadini. E’ l’abc della democrazia. Esprimi un voto e poi giudichi al termine del mandato. Io la vedo così» ha commentato ieri il vicepremier Di Maio. Oggi però sono i sindaci ad alzare la voce e a ritenere la “direttiva Salvini” (da non confondersi con quella diretta alle Forze dell’Ordine in tema di porti chiusi e Ong nel Mar Mediterraneo): «Devo confessare che guardo con poco interesse all’ennesimo decreto del ministero dell’Interno. La direttiva mi sembra essere tra l’inutile e l’autolesionista. Perché oggi sindaci e prefetti, come avviene per esempio a Milano, collaborano già benissimo senza bisogno di indicazioni dall’alto», commenta durissimo il sindaco di Milano Beppe Sala. Gli fa eco il n.1 di Firenze, Dario Nardella «questo provvedimento sa di spot elettorale, anche perchè la legge stabilisce già quello che possono fare i prefetti e cosa possono fare i sindaci, che sono eletti direttamente dai cittadini. La verità è che Salvini dovrebbe dare il ministro dell’interno, una volta tanto, e inviare alle nostre città, come anche a Firenze, le forze dell’ordine che servono e che invece sono sotto organico e ancora non si vedono sulle nostre strade a garantire la sicurezza di cui i cittadini hanno pieno diritto».



LEOLUCA ORLANDO VS SALVINI: “RESISTERE A NEOFASCISMO”

Ai sindaci del Pd contro la circolare antidegrado di Salvini – che ricordiamo stringe le forze contro le piazze dello spaccio, i balordi e gli abusivi presenti in tante piazze d’Italia – si unisce anche il presidente dell’Anci, Antonio Decaro: «Noi sindaci amministriamo ogni giorno, tra mille difficoltà e non abbiamo bisogno di essere commissariati da nessuno. Vorrei che il ministro considerasse i sindaci degli alleati, con i quali confrontarsi per arricchire il patrimonio di informazioni e di esperienze da cui dipendono le politiche di sicurezza urbana». È però il primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando, a scagliarsi nella maniera più dura (e non è la prima volta, ricordando tutti gli attacchi sul fronte migranti) contro il titolare del Viminale con una lunga nota pubblica: «È la conferma che abbiamo un ministro dell’Interno eversivo. Il Viminale vuole creare un clima di scontro sociale. Dovesse mai accadere ricorrerò all’ordine giudiziario. Resistere a questo neofascismo è un dovere». In chiusura, è la “diretta” interessata agli attacchi degli scorsi giorni sul degrado di Roma a replicare a Salvini tramite il Fatto Quotidiano «Io il Daspo urbano l’ho già inserito nel nuovo regolamento di polizia che era fermo al 1946. Non vorrei che si riveli l’ennesima trovata elettorale. In base alla legge i prefetti potrebbero già intervenire. La vera soluzione sarebbe aumentare i finanziamenti per la sicurezza delle periferie e il numero di poliziotti. Sto mettendo strutture a disposizione gratuitamente per aprire nuovi commissariati in città: credo che i cittadini preferiscano un poliziotto in più a un foglio di carta» spiega Virginia Raggi.

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