Vertice a Palazzo Chigi tra il premier italiano Giuseppe Conte e il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, con quest’ultimo che ha espresso preoccupazione per la situazione economica del Belpaese. Il presidente del Consiglio ha sottolineato che le misure del governo «sono responsabili», affermando che il rallentamento era già stato previsto. Juncker ha rasserenato il clima tra Commissione e Italia dopo le polemiche degli scorsi mesi, ribadendo che la Tav è necessaria ed è auspicabile «un accordo tra le parti». Intervistato da La Nuova Sardegna, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha analizzato: «A me preoccupa piu’ il rallentamento dell’economia mondiale. Credo che la situazione dell’Italia possa essere compresa solo se osservata all’interno della congiuntura internazionale. Ecco perchè sono ottimista». Nessun dubbio su Quota 100 e Flat Tax: «Le iniziative prese daranno presto i loro frutti». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
L’INCONTRO A PALAZZO CHIGI
Sono tanti i temi affrontati quest’oggi durante il bilaterale Juncker-Conte, avvenuto a Palazzo Chigi. Il tema principale è stata la crescita economica e i piani futuri, e di conseguenza non poteva non essere affrontata la questione Cina. Recentemente l’Italia ha sottoscritto un accordo con Pechino, una collaborazione riguardante la “Via della seta” per una serie di infrastrutture che permetteranno di collegare direttamente la Cina all’Europa e all’Africa: «Del nostro incontro lui sapeva – le parole del Premier sul vis-a-vis con Xi Jinping, riferite a Juncker – e gli ho ricordato che c’è piena sintonia, una piena attenzione dell’Italia verso una politica europea, rispetto delle strategie europee anche verso la Cina». Quindi il presidente del consiglio ha ribadito: «Ho ricordato come nel nostro Memorandum abbiamo inserito molti specifici riferimenti ai principi europei. Auspico che il vertice tra Ue e Cina del 9 aprile possa essere risolutivo per quanto riguarda la politica sugli investimenti e per quanto riguarda il tema delle indicazioni geografiche». Altro argomento centrale di discussione, la questione immigrati, capitolo senza dubbio pregnante in Italia e nell’UE. Conte sottolinea per l’ennesima volta la necessità di condividere la risoluzione del problema fra tutti gli stati membri: «Non è ammissibile continuare a operare senza considerare che chi sbarca in Italia, in Spagna o in Grecia sbarca in Europa – dice – se non cambia la condivisione della responsabilità il coordinamento delle guardie costiere non serve. Serve un meccanismo di redistribuzione, i miliardi vanno spesi per una politica seria». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
JUNCKER A CONTE “ITALIA STA REGREDENDO”
Il caso Tav, inevitabilmente, si riaccende dopo che alle richieste e dimostrazioni del Premier Conte, il n.1 (uscente) della Commissione Ue ha replicato «la Torino-Lione non è un progetto ideologico, è un progetto tecnico. Abbiamo concordato che i ministri di Italia e Francia parlino tra loro e poi con la commissaria Ue per vedere quale soluzione si può trovare. Lascio alla cura di francesi e italiani trovare un accordo». Lega e M5s non intendono fare passi-scossoni prima delle Europee ma una decisione in merito al progetto in atto da quasi trent’anni dovrà essere presa al più presto, come intimato da Juncker. Il tema rientra in quell’ottica di economia a forte rischio stagnazione che il Presidente della Commissione Ue ha ribadito più volte nel vertice odierno con Conte (e poi anche nel colloquio col Presidente della Repubblica Mattarella): in merito invece ai recenti accordi tra Italia e Cina per la Via della Seta, Conte ha spiegato i dettagli della trattativa incassando l’appoggio di Juncker «non sono tra chi critica l’Italia per aver preso accordi in questo settore».
“ECONOMIA ITALIANA PREOCCUPA”
Il vertice a Palazzo Chigi tra il Presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker e il Premier Giuseppe Conte si è svolto questa mattina con la sostanziale richiesta all’Italia di un maggiore sforzo sui conti e sulla tenuta dell’economia. Di contro, il leader del Governo ha ribadito come le misure impostate dal nostro Paese con la Manovra, il Decretone e ora con il Decreto Crescita sono espansive e daranno i suoi frutti nei prossimi mesi: «Sono leggermente preoccupato per il fatto che l’economia italiana continua a regredire e auspico che le autorità italiane facciano sforzi supplementari per mantenere in vita la crescita economica», ha fatto sapere Juncker durante la conferenza stampa di dichiarazioni congiunte tenuta al termine del vertice Italia-Ue. Il Premier Conte ha invece ribadito come «Il Governo aveva previsto il rallentamento del debito pubblico per questo ha elaborato una manovra che vuole perseguire una politica espansiva ma responsabile approvando misure di cui il paese necessitava da troppi anni per ristabilire equità sociale». Non solo, sull’imminente presentazione del Def, il Presidente del Consiglio assieme a Salvini e Di Maio hanno riannodato nei giorni scorsi una impalcatura che «non cambia rispetto allo scenario concordato con la Commissione lo scorso dicembre. In settimana confidiamo approvare il decreto crescita con misure in grado dare impulso a crescita e effettiva e potenziale», ha detto sempre Conte uscendo dal vertice di Palazzo Chigi.
TUTTI I TEMI DEL VERTICE CONTE.-JUNCKER
Se da un lato non vengono ritirati fuori “scontri diplomatici” con i due vicepremier – «Tra Italia e Commissione Ue è grande amore, con tutti i ministri italiani» – il Presidente Juncker ha voluto ribadire quanto già accennato nell’intervista televisiva con Fabio Fazio la scorsa domenica: «in materia di immigrazione serve una solidarietà più articolata tra l’Europa e l’Italia, che porta un grande fardello. Ma non bisogna dire che l’Ue è stata assente quando si è trattato di dare solidarietà. L’Italia ha ricevuto un miliardo per i migranti». Il tutto a seguito di un punto sollevato dal Premier Conte che poco prima affermava «non è ammissibile continuare a operare senza considerare che chi sbarca in Italia, in Spagna o in Grecia sbarca in Europa. Se non cambia la condivisione della responsabilità, il coordinamento delle guardie costiere non serve. Anzi rischia di diventare un cosiddetto ‘fattore di attrazione’. Serve un meccanismo di redistribuzione, i miliardi vanno spesi per una politica seria». Per quanto riguarda la Tav, Conte ha informato Juncker dell’avvio del supplemento di riflessione, e «ho anticipato che abbiamo avviato un percorso con la Francia su questo supplemento di riflessione. L’esito del confronto tra il ministro dei Trasporti francese e quello italiano alle Infrastrutture verrà condiviso con la commissaria Ue competente». Chiosa finale sulla Brexit sempre più tema cruciale per l’Europa dopo l’ennesimo fallimento dei voti di ieri sera: per Conte «speriamo in un processo ordinato al quale abbiamo lavorato a lungo ma non abbiamo ancora chiarezza sulla posizione del Regno Unito per gestire un processo così complesso, per questo motivo anche qui in Italia ci stiamo preparando alla non auspicata prospettiva del no deal. Per questo abbiamo approvato uno specifico dl, a protezione dei cittadini e delle imprese».