CARLO CALENDA, “CEFFONI AI FIGLI FANNO BENE”
Ma Carlo Calenda, uno dei politici più attivi sui social, non ha accettato il consiglio. E a chi ha ha protesto dicendo che “le mani non si dovrebbero mai usare” ha ribattuto in maniera provocatoria: «Ogni tanto anche un bel calcione nel sedere funziona. Ma dà meno soddisfazione». Qualcuno comincia ad obiettare, allora è escalation e si arriva a citare le cronache che parlano di bambini morti. Ma Calenda non si dà per vinto e traccia allora una regola aurea. «Mai sberle a un bambino piccolo. Scapaccione simbolico come estrema ratio. Ceffone ben assestato a adolescente grosso e turbolento. Ma anche qui solo casi rari e estremi. Non farlo quando c’è necessità è una grave responsabilità». Interviene il designatore Makkox per fermare l’escalation di malintesi: «Non ci credo che bisogna star qui a chiarire che quando uno dice: me te magnerei vivo, non sta incitando (nel 2019!) al cannibalismo». Allora Calenda per un po’ insiste: «E ora scusate ma devo andare a picchiare i figli, distruggere videogiochi e rubare uova di Pasqua alle signore anziane. Buona pasqua». Poi chiude il caso: «Siccome qui il livello di perspicacia si è abbassato riassumo: 1) come scritto il tweet su calci nel sedere era ironico; 2) sì, penso che un figlio adolescente possa ricevere un ceffone se fa qualcosa di eccezionalmente grave. Ora relax».