La rissa in tv fa sempre audience, se poi è politica (con un pizzico di trash) il gioco della “viralità” è fatto: a Otto e Mezzo lo sanno benissimo e la padrona di casa Lilli Gruber ieri sera non ha fatto nulla per impedire l’ennesimo “show” tra il suo ospite “preferito” Marco Travaglio e la zarina di Forza Italia Mara Carfagna. Non se le sono mandate a dire, dalla Tav fino all’argomento principe che “univa” i due ospiti in studio, ovvero Silvio Berlusconi. Parte il direttore del Fatto Quotidiano che attacca la Carfagna forse pensando di trovarsi di fronte la stessa timida e bellissima neo deputata di 15 anni fa: oggi la vicepresidente della Camera è una delle parlamentari più agguerrite, con appoggi e stime trasversali e non le manda a dire a nessuno (chiedere a Salvini per intenderci, ndr). Dunque all’ennesimo «le vostre amministrazioni sono corrotte», la Carfagna ha reagito tenendo sempre il punto e non perdendo quasi mai la pazienza. Parlando della Tav, il giornalista attacca «non è mai stato bloccato dal M5s, perché non è mai iniziato quel progetto. Le suggerisco un libro con cui potrà farsi una cultura», immediata risposta della deputata «se questo libro fa formare la stessa cultura che ha sul signor Travaglio mi consentirà di non leggerlo».
LA (STANCA) RISSA IN TV
Dopo altre difese del M5s e attacchi a Forza Italia, la Carfagna passa all’attacco lei contro Travaglio «lei è il leader del Movimento 5 Stelle. Sappiamo cos’è la Tav, Travaglio» e davanti l’ira del giornalista, la stesa vicepresidente della Camera replica ridendogli moderatamente in faccia «Si diverta, si diverta. La faccia è sua, la reputazione è sua. Si diverta». Inevitabile finire a parlare di Berlusconi, specie per gli articoli del Fatto Quotidiano sulla strana morte di Imane Fadil (teste del processo Ruby Ter morta dopo un mese di agonia probabilmente per una malattia rara come il lupus, anche se ritenuta all’inizio “potenziale avvelenamento”): «Lei ha avuto il coraggio di scrivere che Berlusconi era colpevole dell’omicidio della signora Fadil», ma Travaglio replica «Questo è completamente falso. Lei è una bugiarda patentata: a discutere con gli stupidi a volte si rischia di essere confusi». Contro attacco e fine delle ostilità con la parola della Carfagna «Detto da lei è una medaglia». Ci permettiamo due piccoli fact checking, come dicono i soloni ben informati: la Tav non è vero che non è mai cominciata e anche se il Fatto continua nella sua lotta No-Tav il tunnel è già cominciato e si è già scavato nelle gallerie parallele che serviranno come vie di fuga e strutture laterali. In secundis, Travaglio non ha mai scritto che Berlusconi era colpevole: ha solo detto che la morte era molto strana e probabilmente potevano essere coinvolti “gli ambienti russi vicini all’Ex Cav”. Insomma, più che rissa tv una “stanca” e “già vista” battaglia tra fazioni opposte che al pubblico, immaginiamo, non avrà aggiunto né tolto nulla rispetto a quanto già sapeva.