Una bufera prevedibile ma comunque scoppiata dopo che Desiré Manca – consigliera eletta nel M5s in Regione Sardegna, nominato Capogruppo dei grillini per la prima volta in aula a Cagliari – si è presentata il giorno dell’insediamento del Consiglio Regionale con una blusa blu elettrico con tanto di camicetta trasparente di raso e sexy scollatura sul generosissimo décolleté. Social impazziti ma chi conosce la Manca sa bene che non è stata certo una “prima volta” quella vista in Regione: basta scorrere la sua timeline di Instagram per capire come l’abbigliamento della consigliera M5s sia sempre stato quello, piaccia o non piaccia, e che gli occhi addosso dai colleghi politici li ha sempre avuti, non proprio intenti a osservarle i colori delle pupille… «Oggi è decisamente una data storica per il Movimento Cinque Stelle che, per la prima volta in Sardegna, entra in Consiglio regionale. Traguardo reso ancora più importante dal fatto che il Movimento oggi è rappresentato sui banchi dell’Aula nel rispetto di una perfetta parità di genere, con tre uomini e tre donne», aveva sentenziato lo scorso 4 aprile la bella Capogruppo M5s in Sardegna durante il primo giorno di insediamento della nuova giunta Solinas. «Noi del Movimento Cinque Stelle non vediamo l’ora di iniziare a lavorare – aveva continuato su Facebook la stessa Desirè –. Ma la situazione interna alla maggioranza rappresenta già un ostacolo a tutte le proposte che abbiamo già pronte e pronte ad essere presentate in Consiglio regionale. Situazione che va risolta al più presto, perché l’unico obiettivo deve essere lavorare per i cittadini dell’intera Sardegna».



“SONO ME STESSA, ALTRO CHE SCOLLATURA”

L’inizio del lavoro in Consiglio Regionale però l’avrebbe immaginato in un altro modo: o meglio, “forse” visto che la scelta di una blusa del genere non poteva certo destare indifferenza in chiunque incrociasse lo “sguardo” di Desiré Manca. «Dobbiamo parlare della mia blusa trasparente? Desirè è questa. È la donna che vedete e non sarà certo un’aula istituzionale a cambiarne la personalità», spiega oggi la consigliera grillina in una intervista all’Unione Sarda, aggiungendo subito dopo «Io penso a lavorare, non allo sguardo di chicchessia». La Manca racconta di aver ben altri obiettivi nella vita che stare a rispondere sulle critiche per la grandezza e vistosità del suo seno, «Mi si dovrebbe giudicare per il mio lavoro, per le proposte che ho fatto in consiglio comunale e che farò nell’assemblea regionale». Addirittura la Manca confessa che quello stesso abbigliamento lo metterebbe tranquillamente anche in Chiesa: «La giacca del tailleur è sempre chiusa. Lo era anche quel giorno in Consiglio, ma si è sbottonata, succede». Taglio sbarazzino dei capelli e scollatura in perenne “mostra”, eppure la politica a Cinque Stelle si dice assai tradizionalista: «L’esatto opposto di quello che appaio. Io e mia sorella siamo cresciute senza padre. I miei si sono separati che eravamo piccole e mamma ha fatto tutto da sola col suo piccolo stipendio da impiegata. È per questo che so cosa vuol dire vivere con poco, è una cosa che ti resta dentro. Io l’ho deciso a 14 anni che mai avrei dimenticato chi ha bisogno di aiuto». Definitivamente risolto anche l’altro caso per cui era emersa alle cronache nazionali la Manca (e già si era notata tutta la sua “esplosività”, ndr), ovvero quella foto postata con il busto del Duce Mussolini a fianco: «Una foto di tre anni fa, scattata in un ristorante a Bologna nei giorni di un raduno di 5 Stelle. L’avevo postata con una frase: “La sua testa in mano”. Le sembra il messaggio di una fascista? Qualcuno ha preso la foto e l’ha mandata in giro, mai avrei pensato che quella mia goliardata sarebbe stata strumentalizzata. Lo voglio dire: mai stata fascista, non lo sono e non lo sarò», spiega la consigliera M5s all’Unione Sarda.

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