La risposta arriva dalle sempiterne “fonti” del M5s che alle agenzie parlamentari fanno avere la pronta replica al Ministro Salvini dopo le “stoccate” lanciate dal Vinitaly questa mattina: «noi siamo sempre stati leali, chi lo è stato meno è la Lega» attaccano i grillini dopo che il vicepremier leghista aveva spiegato di aver sostenuto e votato il Reddito di Cittadinanza e che ora toccava proseguire con la Flat tax. «Abbiamo sempre e solo affermato che non bisogna fare facile campagna elettorale su certe misure, perché sono ambiziose e costano. D’altronde è stata la Lega a dire che costa 12 miliardi di euro», rilanciano le fonti M5s scavando sempre più il solco anche sul tema della riforma fiscale, dopo averlo fatto sempre in giornata nel merito della Quota 100 pensionistica. Nel pomeriggio sempre al Vinitaly il Premier Conte ha provato a riunire i “cocci” spiegando ai cronisti «la Flat tax fa parte del contratto di Governo. Il Def sarà esaminato in Consiglio dei ministri lunedì e martedì. Tutte le questioni, quindi, saranno esaminate serenamente e tranquillamente».
“M5S HA AVUTO IL REDDITO, NOI VOGLIAMO LA FLAT TAX”
«La flat tax è una nostra priorità ed è nel programma di Governo. Non serve a Salvini, ma agli italiani. Ci stiamo lavorando seriamente da mesi. Abbiamo valutato i costi e i benefici e una riduzione fiscale porta sicuramente più benefici che costi. E come noi rispettiamo e approviamo quello che c’è nel contratto e che magari non è nel Dna della Lega, e penso al reddito di cittadinanza, altrettanto rispetto sul tema fiscale lo pretendiamo dagli altri»: in gergo si chiamano “puntini sulle i” ma stavolta sono ben più importanti e cruciali visto che rappresentano una decisa rivendicazione di “spazio politico” ai colleghi di Governo del M5s. Le parole di Matteo Salvini risuonano sempre dal Vinitaly durante il breve comizio tenuto dal Ministro degli Interni davanti alla platea di Verona: in merito alla misura specifica della Flat Tax, è sempre il vicepremier a spiegare «Ci stiamo lavorando seriamente da mesi. Abbiamo valutato i costi e i benefici e una riduzione fiscale porta sicuramente più benefici che costi».
“RIDUZIONE FISCALE NEL DEF”
Un Matteo Salvini “frizzante” quello visto poco fa al Vinitaly con parole e commenti “per tutti”: dopo aver “promesso” che con Di Maio avrebbe evitato ogni qualsivoglia polemica fino alle Europee, il Ministro degli Interni oggi all’apertura dell’evento più importante della tradizione enologica italiana (in visita col Governatore del Veneto Luca Zaia, ndr) ha lanciato nuove “frecciate” tanto al Ministro dell’Economia Giovanni Tria quanto agli stessi colleghi di Governo del Movimento 5 Stelle. «Nel Def la riduzione fiscale dovrà essere sicuramente inserita» è il diktat di Salvini da Verona nel rivendicare ovviamente la flat tax come misura principe da far approvare visto che si trova nel contratto di governo. Dalle pensioni – «Quota 100 non si torna indietro, è l’inizio di un percorso perché l’obiettivo è Quota 41» – fino al disastro in corso in Libia, passando per il Def e le infrastrutture (con sempre la Tav nella coda dell’occhio): di questi temi principali ha parlato il vicepremier leghista girando per gli stand della Fiera vinicola edizione 2019. «Oggi potevo essere a casa con i miei bimbi ma sono orgoglioso di essere qui come ieri ero orgoglioso di essere a Genova a visitare i cantieri del ponte Morandi. Se ci sono 10, 100 o 1000 persone che mi fermano, mi danno un suggerimento e mi stringono la mano sono ben contento. Io sto al ministero tutto il tempo necessario e poi incontro gli italiani», lancia qualche ‘sassolino’ alle polemiche interne al Governo il leader della Lega.
SALVINI ‘SHOW’ AL VINITALY
In merito al nodo infrastrutture e cantieri, per Salvini i dubbi non ci sono: «cantieri come la Brescia-Verona-Padova partono. Si scava, si lavora, si fa. Rappresento il governo del sì. Siamo per i sì, non ho mai visto nessuno decrescere felicemente. Conto di venire qui per tanti anni da ministro». Per il Ministro degli Interni, «Da qui al 26 maggio parlerò solo di cose da fare e mi riprometto di non rispondere a nessuna polemica o a nessuna vera o presenta sui quotidiani. Io bado ai fatti e mi cucio la bocca» eppure dopo gli ultimi scontri con Di Maio fino alla giornata di ieri, l’ascia di guerra è tutt’altro che deposta: in merito all’Autonomia regionali, «Se qualcuno ha dubbi se li faccia passare perché c’è nel contratto di governo. Abbiamo lavorato come matti, i governatori hanno lavorato e il ministro Stefani ha lavorato. È ora di fare e di mettere il primo mattone perché é un passaggio storico che fa bene a tutti e non solo a Veneto, Emilia Romagna e Lombardia ma a tutta Italia». L’indirizzo è chiaro e di nuovo presenta “5 stelle” come ipotesi al 100%: da ultimo, in merito alla Tav veneta è ancora Salvini a rilanciare «A me interessa che qui il treno viaggi e viaggi velocemente, se qualcuno aveva dei dubbi se li fa o se li è fatti passare, penso infatti sia una questione di giorni se non di ore e si ripartirà finalmente a lavorare. Torino-Lione? Ci sono i bandi aperti quindi ci sono 6 mesi per una dimostrazione di interesse da parte delle aziende».