A Milano questa mattina il leader della Lega Matteo Salvini ha ufficialmente riunito i vari partiti sovranisti che entreranno nella coalizione in lizza per le prossime Elezioni Europee: si dovrebbe chiamare “L’Europa elle Nazioni e della Libertà” (ma ancora non è ufficiale) con Salvini e Marine Le Pen (oggi assente per impegni elettorali nel sud della Francia, ndr) che puntano a riunire tutti i movimenti contrari al blocco “tradizionale” Ppe-Pse. Alla conferenza milanese hanno partecipato il portavoce dei tedeschi di Afd (Jorg Meuthen), il Partito dei Veri Finlandesi (Olli Kotro) e il Partito Popolare danese (Anders Vistisen). Assente Orban (per non strappare con il Ppe) e gli austriaci del Fpoe perché hanno già riconosciuto in Salvini il leader che potrebbe riunire tale formazione. «L’Europa non va distrutta ma ridefinita», ha spiegato il vicepremier della Lega dal palco di Milano, «questa la nuova Europa dove non c’è spazio per i nostalgici e nemmeno per i burocrati e i buonisti, colpevoli di affossare il sogno europeo da ormai troppo tempo», continua Salvini. Gli alleati della piattaforma puntano ancora sull’idea del segretario Lega come leader candidato alla Commissione Ue ma è Salvini stesso a declinare l’invito «faccio il ministro in Italia» mentre davanti a possibili alleanze post-voto è esclusa di certo l’asse con i socialisti, mentre sui popolari «Decidano cosa fare, potremmo essere il primo gruppo del prossimo Parlamento Ue» spera Salvini.



“CAMBIEREMO L’EUROPA”, MA MANCA MARINE LE PEN

Sui temi della piattaforma dei sovranisti ancora non ci sono le idee chiarissime ma solo dei “capisaldi” che fungeranno da base per il programma elettorale da stilare nelle prossime settimane: «è necessario riscoprire le radici giudaico cristiane» dell’Europa, rilancia il Ministro Salvini mentre l’annuncio assieme ad Afd, Finn Party e Dansk Folkepart è di quelle importanti con obiettivo il “sultano” Erdogan «con la Lega al governo e con questa famiglia in Europa, la Turchia non entrerà mai nell’Ue». «Nel nostro partito non c’è spazio per l’antisemitismo e il nazismo», si difendono i tedeschi dell’Afd dopo le accuse ricevute nei mesi passati, mentre Anders Vistisen rilancia «Se non fosse per Salvini che ha chiuso i porti alle Ong e Orban che ha chiuso i confini esterni, in Europa non ci  sarebbe stato un calo degli arrivi degli immigrati irregolari». Non sono ovviamente mancare le “punzecchiature” per Di Maio e il M5s, «ognuno si sceglie le proprie alleanze ma qui non ci sono estremisti o nostalgici». La prima “internazionale sovranista” si è poi conclusa con tanti punti di domanda, una non chiarissima posizione sulle alleanze post-voto ma un leader incontrastato su tutti: Matteo Salvini.

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