Una lunga intervista a Piero Colaprico su Repubblica mette il sindaco di Milano Beppe Sala di fronte a tutte le più grandi sfide attuali sia sul fronte personale – la richiesta di condanna per abuso d’ufficio – che in merito ai problemi del Pd sulla campagna elettorale per le Europee, con il forte rischio che neanche l’effetto Zingaretti possa risollevare le sorti del Partito Democratico in termini di consenso. «Non ho mai avuto consapevolezza della retrodatazione di quel documento, pur avendolo firmato, e se l’ ho detto è perché è vero. Infatti, non ci sono prove che ne fossi al corrente, non una mail, un sms, una testimonianza. Quindi come potrei non essere amareggiato? Con l’ Expo mi sembra di aver fatto un miracolo e la retrodatazione non ha provocato alcun effetto illecito. Vediamo», si difende Sala dopo aver ricevuto la richiesta di condanna da parte del Procuratore Generale di Milano. Inevitabile che il discorso si spostasse su quanto sta avvenendo tra Milano e Lombardia in questi giorni di maxi inchiesta per tangenti, e qui il sindaco “stupisce”: «Parlare degli stipendi dei politici è un tabù, invece la questione c’ è e va affrontata. Perché si accetta che il sindaco di Milano guadagni meno di ciascuno degli 80 consiglieri lombardi? È ovvio che se sollevo il discorso non è per le mie tasche. Dopo il successo di Expo ero nelle condizioni di far altro e guadagnare molto di più. Ma credo che un consigliere comunale a Milano non possa vivere con quello che prende, cioè 1.200 euro al mese».
BEPPE SALA E IL PROBLEMA DELLA CORRUZIONE IN POLITICA
Il concetto è chiaro, per Beppe Sala il problema della corruzione nasce per diversi motivi, dal potere in mano alle stesse persone per troppo tempo, ai contesti criminali ma anche – e ha il coraggio di dirlo, tra i pochi nella politica di ieri e di oggi – perché un sindaco rischia con ogni provvedimento di venire indagato per qualche norma anche minuscola “violata”. Per questo moitvo il tema dello stipendio è qualcosa di molto serio: «L’argomento, tenuto sotto la sabbia, è cruciale e la soluzione forse è avere molti meno politici e pagarli il giusto», rilancia ancora il sindaco di Milano ai taccuini di Repubblica. Colaprico non sembra molto d’accordo, ma Sala incalza «lo stipendio basso non favorisce la corruzione ma non la disincentiva. Ogni politico dovrebbe essere più corretto della media. D’ altra parte, guardiamo che sta accadendo. Oggi si sono affacciati due estremi nella politica. Chi è ricco. Oppure chi non ha niente e non ha alcun curriculum nel mondo del lavoro. Il risultato complessivo è troppi incompetenti nella stanza dei bottoni». In merito ai problemi del Pd, pur lodando il lavoro che sta facendo il Segretario Zingaretti, secondo Beppe Sala «se non nascono altre forze a sinistra, il Pd che potrà fare? Al massimo una bella opposizione..».