Non si è fatta attendere, anche se con toni pacati e senza citare direttamente il premier Giuseppe Conte (anzi, prendendo spunto dai dati dell’Istat sul Pil in crescita nel primo trimestre del 2019) la risposta di Matteo Salvini a proposito della flax tax. Da Tunisi, dove ha incontrato il suo omologo, il Presidente del Consiglio infatti aveva spiegato che non è ancora il momento per una riforma del sistema fiscale dato che la priorità del Governo è quella di neutralizzare prima il tanto temuto aumento dell’Iva, pur spiegando che la riforma-bandiera della Lega si farà a tempo debito e che è una ferma volontà dell’esecutivo quella di portare a casa un cambiamento del Fisco, combattendo le complessità del sistema e anche l’elusione. Come detto, tuttavia, il vicepremier e Ministro dell’Interno ha spiegato che la flat tax rimane una priorità: “I dati positivi sul Pil, sul lavoro, sulla ripresa economica impongono al Governo una doverosa e sostanziale riduzione delle tasse” ha dichiarato Salvini, secondo cui l’avvento della ‘tassa piatta’ per imprese, lavoratori e famiglie, prevista nel contratto col Movimento 5 Stelle, non ammette dubbi o ritardi. (agg. di R. G. Flore)
Il premier Giuseppe Conte frena bruscamente sula flat tax e da Tunisi, dove si trova proprio assieme al vicepremier e Ministro dell’Interno, manda una doccia fredda al leader della Lega, Matteo Salvini. Nel corso dea conferenza stampa congiunta che il Presidente del Consiglio italiano ha tenuto assieme al suo omologo nordafricano, Youssef Chahed, a precisa domanda ha fatto sapere che a suo giudizio non è ancora il momento di una riforma fiscale organica per il nostro Paese, pur precisando che quello che è stato uno dei cavalli di battaglia del Carroccio in campagna elettorale avrà una sua realizzazione e che se ne tornerà comunque a parlare nei prossimi mesi. “Abbiamo ancora una manovra da realizzare per poter poi lavorare con tutto l’agio alle misure fiscali” ha spiegato Conte ai giornalisti, ponendo dunque dei paletti a quale sarà l’azione dell’esecutivo da lui guidato da qui all’autunno.
IL PREMIER CONTE SU FLAT TAX E CRESCITA DEL PIL
Insomma, la flat tax si farà ma non secondo il “crono programma” più volte enunciato da Matteo Salvini dal momento che da Tunisi il premier Conte ha posto l’accento sulla neutralizzazione dell’aumento dell’Iva che, da più parti, esponenti dell’opposizione ma pure osservatori economici segnalano come inevitabile a meno di non dover fare dei tagli drastici alla spesa pubblica ma soprattutto a sanità e servizi. “Noi alla flat tax ci teniamo ma evidentemente ci sono i prossimi mesi” ha spiegato il numero uno di Palazzo Chigi, aggiungendo che contemporaneamente la riforma fiscale che ha in mente deve innalzare pure la lotta all’elusione e alleviare anche il peso del fisco stesso sui contribuenti. E a proposito del fatto che l’Italia torna a crescere, come stimato dai dati dell’Istat sul Pil di oggi, dopo le parole di Luigi Di Maio, anche Conte si concede una battuta, spiegando che i numeri confortano sulla bontà della manovra economica varata per il 2019 “tenendo conto del contesto internazionale difficile e con le ultime misure ancora non entrate in vigore” e pur auspicando nel prossimo semestre una crescita molto più sostenuta.