Prosegue lo scontro nel governo in merito al decreto sicurezza bis presentato dal ministro Matteo Salvini negli scorsi giorni. Di Maio e il Movimento 5 Stelle si sono detti delusi e comunque contrari ai 12 nuovi articoli redatti dal Viminale in tema di sicurezza interna: «Qualcuno dei 5 stelle – la pronta replica del leader del Carroccio, riferita ai colleghi di RaiNews24 – ha detto ‘non serve, non è urgente’, secondo me riportare ordine e sicurezza in questo paese è urgente. Non accetto i ‘no, punto’ – prosegue – perchè l’Italia ha bisogno di cose da fare, non da bloccare, l’unica cosa che voglio bloccare sono i barconi, i bastian contrario e i signor no all’Italia non servono». Tira dritto quindi il ministro leghista, che prosegue la guerra ai trafficanti di esseri umani e alle Ong che soccorrono i profughi in territori non di loro competenza. «Non è accettabile tra colleghi di governo accettabile – rimarca il vice-presidente del consiglio – dire ‘no, non mi piace’». Salvini ha ricordato che nel decreto bis sono previste nuove misure per contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina, come intercettazioni e nuove risorse a disposizione per gli agenti in copertura. Il vice Premier ha poi aggiunto e concluso: «Oltre alla sicurezza, le priorità del nostro Paese sono altre: abbassamento delle tasse e lavoro due temi che stanno molto a cuore agli italiani». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
DECRETO SICUREZZA BIS, DI MAIO VS SALVINI
«Su arrivi e rimpatri Salvini ha ragione, la competenza è sua», fa sapere il Ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi all’interno della lunga intervista sul Messaggero dove inevitabilmente replica alle domande sul tema migranti e sul Decreto Sicurezza “bis” lanciato da Salvini nelle scorse ore. Dopo le fortissime polemiche aperte mesi fa sul primo Dl Sicurezza lanciato dalla Lega, ora il secondo – che arriva nel momento di massima frattura nel Governo dopo il caso Siri – rischia seriamente di minare il CdM e per questo Conte e Moavero, tra le figure più istituzionali nella maggioranza, cercano di tenere il punto e trovare la giusta equidistanza tra i due vulcanici vicepremier in polemica aperta ormai su tutto a pochi giorni dalle Europee. Gli uffici del Viminale hanno redatto il nuovo testo e Salvini ha annunciato che nei prossimi giorni arriverà nel Consiglio dei Ministri: colpire le Ong, intervenire sui rimpatri con più forza e ridisegnare le competenze sul mare sottraendo di fatto ai Ministri Toninelli e Bonafede alcune aree di loro competenza. Su questo punto in particolare, lo “stop” dei M5s è evidente e il rischio di lite feroce in CdM è assai probabile: «Sono molto deluso dal dl sicurezza Bis perché non c’è nulla sui rimpatri. Il tema non sono gli arrivi che abbiamo fermato», ha lanciato Di Maio ieri seccato dal nuovo Dl di marca salviniana.
DECRETO SICUREZZA BIS, LA POSIZIONE DI MOAVERO
In merito alla lettera inviata dal Ministro degli Interni al Premier Conte e allo stesso Moavero – dove di fatto Salvini critica apertamente il tema dei rimpatri – il titolare della Farnesina risponde «non ho obiezioni di fondo a quanto scrive Matteo Salvini. E’ corretto rendere più efficace il meccanismo dei rimpatri, oggettivamente complesso, in quanto di solito chi arriva non ha documenti e nessuno sa da dove effettivamente venga. Dunque è giusto richiamare a una cura maggiore degli accordi bilaterali con i Paesi da cui partono i migranti, per rendere piu’ veloci i rimpatri di coloro che non hanno diritto all’asilo. Sono anche d’accordo sull’opportunità di un maggiore coordinamento, perché le migrazioni rilevano delle competenze di diversi ministeri». “Stoccatina” lanciata infine a Salvini quando Moavero spiega «sul decreto sicurezza-bis il ministro degli Interni ha una responsabilità primaria rispetto alla questione della sicurezza. Ma è anche vero che si interseca con le competenze del presidente del Consiglio, dei ministri di Difesa, Infrastrutture ed Esteri. Dunque, è utile un chiarimento, al fine di dare maggiore univocità di direzione e decisione e possiamo farlo in occasione della discussione della proposta di decreto». Per Moavero Milanesi con il decreto sicurezza-bis «non c’è pericolo di scippare le competenze di altri ministeri, perché il decreto verrà discusso collegialmente dal governo. Valuteremo i dettagli. In teoria, le strade sono due: un continuo coordinamento tra ministeri, oppure accentrare la competenza e, perché no, al Viminale che ha già la responsabilità maggiore».