Come in ogni votazione, anche le Elezioni Europee 2019 nascondono il consueto problema dell’astensionismo: sul voto di Bruxelles inoltre pesa ormai in maniera ciclica da quasi 40 anni il calo degli elettori votanti alle Europee, con le crisi e i fallimenti di molte politiche comunitarie che non hanno certo aiutato a rendere più attrattiva la possibilità di scegliere i nostri prossimi europarlamentari. Qualche mese prima del voto del 26 maggio, il Parlamento Europeo ha promosso una campagna ad hoc “Stavolta voto” volta proprio ad invitare più cittadini possibili a partecipare al voto previsto tra qualche giorno. I dati segnalati dall’Ansa sul rischio astensionismo sono allarmanti: «dal 1979, data in cui si elesse il primo Parlamento Ue, il rischio che anche questa tornata elettorale segua il trend è piuttosto alto. Il declino, fin dalla prima elezione, è stato costante: dal 62% del 1979, al 42,61% del 2014, non c’è stato un anno in cui gli elettori siano aumentati». Le ultime Europee infatti hanno segnato il punto più basso e il dato ha riguardato, quasi sempre, in maggior parte i Paesi fondatori: un recente studio di Eurobarometro ha rivelato che lo scarso interesse per il voto nasce dalla sempre più basse considerazione che il proprio voto nazionale abbia un impatto sulla legislazione europea.
ELEZIONI EUROPEE 2019: I TEST PER CAPIRE CHI VOTARE
Inutile dire come i dati fin qui riportati portano anche in queste Elezioni Europee la maggior possibilità che gruppi o partiti euroscettici – sovranisti – possano avere maggiori possibilità di successo alle urne rispetto ai partiti “classici” di stampo europeista. Nel frattempo – visto che il voto si avvicina e la sensazione generalizzata è che una buona fetta di elettori in Italia non sia per nulla convinta di qualche lista votare e di quali candidati – come in ogni Elezione si affacciano diversi e interessanti “test” per cercare di entrare più nell’agone della sfida dando anche qualche consiglio utile su quali possibili aree politiche potrebbe spostarsi il proprio voto. Il primo che ci segnaliamo – e secondo noi quello più semplice e accessibile a tutti, anche i meno interessati normalmente alla politica – è il test svolto da YouTrend: 28 domande su temi sia nazionali che europei con votazione possibile da 1 a 5 da assegnare, alla fine vengono poi mostrati i tre partiti italiani più affini all’elettore e i tre con meno punti in comune. Il secondo, più serioso e con maggiori incognite, è fornito dal Sole 24 ore: si chiama EuandI2019 e viene sviluppato dall’Istituto Universitario Europeo di Firenze e l’Università di Lucerna in Svizzera. Sono in tutto 22 domande di carattere europeo-generale: nella schermata finale vengono consigliate priorità “frutto” delle nostre risposte e consigli sui principali partiti europei.