Elezioni europee 2019 su Facebook, quanto spendono partiti e candidati in pubblicità? Vi abbiamo parlato degli investimenti dei movimenti politici, passiamo ora a coloro che si giocano i voti per entrare nell’Europarlamento. Matteo Salvini, capolista della Lega, è a quota 75 mila euro, seguito da Silvio Berlusconi con 65 mila euro. Roberto Rosso quota 10 mila euro, anche se candidato alle Regionali in Piemonte, mentre Giorgia Meloni è a 10 mila euro. Troviamo poi altri tre candidati della Lega: Angelo Ciocca, Matteo Gazzini e Marco Zanni. Lara Comi ha speso 4 mila euro di pubblicità sul noto social network, seguita dal dem Nicola Danti. Poi in ordine decrescente: Massimiliano Smeriglio, Antonio Tajani, Antonio Silvio Calò, Francesco Galtieri, Carmine Spiaggia e Achille Variati. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
PUBBLICITA’ FACEBOOK, QUANTO SPENDONO I PARTITI?
Campagna elettorale senza esclusione di colpi in vista delle elezioni europee 2019, una battaglia che va avanti anche sui social network e soprattutto su Facebook. E qual è il partito che spende di più? Grazie alla piena trasparenza sulle sponsorizzazione dei post pubblicati, Il Sole 24 Ore ha stilato la classifica: Lega di Matteo Salvini in testa con poco meno di 78 mila euro, di cui 43.500 solo nell’ultima settimana. Segue il Partito Democratico di Nicola Zingaretti, che fino a questo momento ha stanziato 73 mila euro. Forza Italia ha speso complessivamente 66 mila euro, ridistribuiti in quasi 400 post. Sempre per quanto riguarda il Centrodestra, Fratelli d’Italia ha sponsorizzazioni per un totale di 17 mila euro. Discorso diverso, a sorpresa, per il Movimento 5 Stelle: nati sul web, i pentastellati non hanno messo in campo alcuna sponsorizzazione su Facebook. Una comunicazione esclusivamente organica, evidenzia Il Sole 24 Ore. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“EUROPEE PROVOCHERANNO TERREMOTO A BRUXELLES”
Elezioni europee 2019, tutto pronto per la nona tornata elettorale per il Parlamento europeo: al voto 28 Stati membri dell’Ue tra il 23 e il 26 maggio 2019, con lo spoglio che prenderà il via alle 23 di domenica 26, così da rendere lo scrutinio una procedura simultanea in tutti gli Stati. In Italia si voterà solo domenica 26 maggio, con i partiti in campo per le ultime battute della campagna elettorale. Vi abbiamo presentato inoltre i 5 candidati alla Commissione Ue e i loro programmi, idee diverse di Europa a confronto. Tra gli ultimi sondaggi disponibili, gli appelli e i candidati “vip”, il giudizio unanime sull’Unione Europea è che va cambiata completamente e c’è chi parla di un vero e proprio terremoto: ci riferiamo a Steve Bannon, ex banchiere d’investimento, direttore esecutivo di Breitbart News e capo stratega del presidente degli Stati Uniti Donald Trump dal 20 gennaio al 18 agosto 2017.
ELEZIONI EUROPEE 2019, IL GIUDIZIO DI STEVE BANNON
L’ex braccio destro del presidente Usa Trump non ha dubbi circa il successo delle forze sovraniste: a suo avviso conquisteranno almeno un terzo dei seggi dell’Europarlamento, attestandosi «tra il 33 e il 25 per cento». Un «supergruppo di populisti e nazionalisti europei» che formano la galassia eurocritica, pronta «provocare un terremoto a Bruxelles». Nonostante la nascita del suo The Movement, Steve Bannon ha affermato che i leader dei partiti populisti europei «non avevano alcun bisogno del mio aiuto: sanno esattamente cosa fare e sanno esattamente come motivare la loro base, sono molto concentrati su questi». Una battuta su Alternative fur Deutschland, movimento tedesco di destra che secondo Bannon «sarà uno degli astri nascenti della politica europea: credo che siamo solo all’inizio della sua ascesa», anche se dovrà fare attenzione «al pericolo cinese, che sarà un grosso problema in Germania come lo è già in America».