Gli ultimi sondaggi elaborati ieri sera da AbcNews davano un lento ma importante recupero dei Repubblicani sull’Asinello, ma con lo scattare dei voti Midterm tra qualche ora (a partire dalla costa Est) la situazione potrebbe di nuovo ribaltarsi denunciando la non piena infallibilità dei sondaggi anche per queste Elezioni Usa. In attesa dei primi risultati (lo ricordiamo, non prima dell’una di notte italiana) Nbc e Wall Street hanno scoperto nelle loro rilevazioni che il 50% dei votanti Usa gradirebbe un Congresso controllato dai Democratici mentre il 43%, con soli 7% di svantaggio, darebbe la maggioranza ai Repubblicani di Donald Trump: i margini si assottigliano e i comizi del Presidente sembrano dare notevole “effetto”, forse decisivo per il mantenimento se non proprio della stessa situazione di prima (i Dem prenderanno molti seggi alla Camera e vinceranno alcuni Governatorati) quantomeno di una “tenuta” su tutti i fronti.



TRUMP SICURO DEL SENATO

Il sondaggio della Cnn, se confermato, attesterebbe un prepotente ritorno dei Democratici in queste elezioni di Midterm 2018 negli USA, con gli avversari di Trump che si riprenderebbero così il Congresso e facendo diventare i suoi ultimi due anni di mandato quello che gli analisti politici anglosassoni chiamano lame duck, ovvero “anatra zoppa”, con l’inquilino della Casa Bianca in minoranza in almeno uno de due rami del Congresso. Tuttavia, dal momento che si attendono ancora i primi risultati e le urne sono ancora aperte, molti ricordano che non è mai cosa saggia dare per sconfitto The Donald che comunque, salvo harakiri, manterrà il controllo del Senato e dove i seggi in ballo riguardano soprattutto i dem e lo scarto potrebbe essere solo di nove; tuttavia, la vera sfida è appunto al Congresso dove sono ben 73 i seggi incerti e che potrebbero ridefinire la “geografia” politica dal momento che di quelli ben 69 oggi sono appannaggio del GOP e se dovessero perderli il segnale per il Presidente degli Stati Uniti non sarebbe da sottovalutare anche perché oltre al voto per il Midterm ci sono in ballo anche l’elezione di diversi Governatori in tutto il Paese. (agg. R. G. Flore)



GIA’ 34 MILIONI DI PERSONE AL VOTO

Mentre arrivano le prime indicazioni circa il possibile esito del cruciale voto di Midterm negli Stati Uniti, con la Cnn che rilancia un sondaggio secondo cui i Democratici sarebbero avanti col 55% dei consensi, rispetto al 42% dei Repubblicani, intanto hanno già votato circa 34 milioni di cittadini americani grazie al cosiddetto early voting ma ora resta da attendere i responsi da parte delle urne fisiche, la cui chiusura sarà ovviamente scaglionata in diversi orari, da Stato a Stato e che stando all’ora italiana si concluderanno a partire dalla mattina di domani martedì 6 novembre fino alla notte del 7 quando anche in Alaska verranno chiusi i seggi. Ad ogni modo, ancora nulla è certo dal momento che c’è una larga percentuale di indecisi che potrebbe far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra e con Trump che nella sua campagna elettorale si è detto sicuro del fatto che il GOP (Grand Old Party) conserverà la maggioranza al Senato, laddove sarebbe decisivo per la sua amministrazione, una circostanza che comunque poche volte si è verificata nella storia degli Stati Uniti. Tuttavia, l’esiguo margine di vantaggio dei Repubblicani sui Democratici (235 deputati al Congresso contro i 193 degli avversari) non mette al sicuro il Presidente che in caso di sconfitta potrebbe trovarsi a vivere per gli ultimi due anni del suo mandato la classica situazione della “anatra zoppa”. (agg. R. G. Flore)



TRUMP FATTORE “DECISIVO”

La Cnn ha pubblicato poche ore fa un ultimo sondaggio che stravolge un po’ le ultime previsioni sulle imminenti Elezioni di Midterm: per il rinnovo del Congresso, i Democratici sono dati al 55% mentre i Repubblicani inseguono decisamente più staccati al 42%. Stando al network televisivo Usa, ben 7 intervistati su 10 pensano che il risultato delle votazioni sia un giudizio sull’operato del Presidente americano Donald Trump: insomma, per quel concetto sul “referendum personale” i dati della Cnn sembrano confermarlo. Giusto per capirci, nel comizio in Tennessee Trump ha spiegato dal palco – di fianco alla candidata Repubblica al Senato Marsha Blackburn – «Votare per Marsha è in pratica votare per me». Sempre negli stessi sondaggi Cnn si osserva come l’approvazione del Presidente sia scesa al 39% (era al 41% ad inizio ottobre) mentre il giudizio negativo degli elettori nei suoi confronti è salito al 55%.

WP-ABCNEWS: “7% IL DIVARIO TRA DEMOCRATICI E REPUBBLICANI”

Secondo uno degli ultimi sondaggi espressi dal Washington Post–AbcNews sulle Elezioni Midterm di domani, i Democratici a livello nazionali sarebbero avanti al Gop per 50% a 43% anche se in netta discesa al distacco di 11 punti percentuali di solo un mese fa. La campagna di Trump sull’immigrazione e l’economia pare aver avuto frutto e se ci aggiungiamo la scarsa previsione corretta fatta dai sondaggi Usa alle scorse Presidenziali sul “voto popolare”, c’è dunque speranza per i Repubblicani specie nel mantenere la salda maggioranza al Senato. «È un’elezione nazionale, un referendum su Trump», è il giudizio di Lee Miringoff, direttore del Marist Institute for Public opinion che fa sondaggi per la Npr (la radio pubblica Usa); non solo, secondo l’esperto due terzi degli elettori hanno affermato che il Presidente sarà il vero fattore determinante del loro voto, sia contro che pro.

SONDAGGI MIDTERM, BATTAGLIA REPUBBLICANI-DEMOCRATICI

Provare a raggruppare tutti i sondaggi per le Elezioni di Midterm 2018 negli Usa è impresa tanto ardua quanto impossibile (farsi un giretto su uno dei principali canali di “prediction polls” americani, tipo Optimus, tanto per crederci..). Quel che è certo è la sfida cruciale in ballo per la politica americana: tutta la Camera da rinnovare e un terzo del Senato, con in palio di fatto “lo scenario” che verrà lasciato al Presidente Trump negli ultimi due anni di Presidenza. Ad oggi, secondo gli ultimi sondaggi, nonostante il calo dei Democratici nell’ultima settimana alla Camera avrebbero l’86% di possibilità di conquistare la maggioranza dei seggi: per il Senato invece, vi è un 85% di possibilità che i Repubblicani mantengano lo scenario intatto rispetto all’attuale, ovvero maggioranza solida per il Presidente Trump. Obama “spinge” e prova a trainare un Partito Democratico senza un vero leader, con la sfida che sembra davvero arrivare all’ultimo voto, specie per i Governatori di 36 Stati su 50. I dati forniti dal sondaggio di FiveThirtyEight vengono ulteriormente “confermati” da quelli di Optimus, che vede il 95% di possibilità che la maggioranza alla Camera vada ai Dem, mentre il 91% che il Senato rimanga in mano al Great Old Party.

ELEZIONI MIDTERM USA 2018, I SONDAGGI “PRINCIPALI”

Sempre nelle Elezioni Midterm, i sondaggi Usa provano a determinare anche qualche possibile risultato in previsione sulle sfide cruciali sulle 500 in corso tra aspiranti deputati, senatori e Governatori americani. Qui sul New York Times troviamo tutti gli ultimi sondaggi “in diretta” che proseguiranno fino ad un momento prima dello scattare del voto domani 6 novembre 2018: come invece segnala lo speciale di Sky Tg24, tra i duelli più interessanti, «apertissima la competizione in Florida, sia per il Senato sia per il governatore». Secondo il Washington Post i Democratici sarebbero in vantaggio in 69 circoscrizioni in bilico, mentre è assai più difficile la conquista del Senato saldamente in mano al Gop. Tra le sfide principali, al Senato per il Texas si contrastano il Repubblicano Ted Cruz contro l’emergenze e apprezzato dem Beto O’Rourke: il distacco ad oggi è di 5% in favore dello sfidante di Trump alle Primarie Repubblicane del 2015, ma O’Rourke è già definito il “nuovo Obama” e rappresenta una delle maggiori speranze per la sinistra di “recuperare” terreno in vista delle Presidenziali 2020.