Sono due le ipotesi al momento sul tavolo per dare una soluzione al caos politico in Finlandia determinatosi dopo l’ultima tornata elettorale: i socialdemocratici, vincitori ma con un margine di solo 0,2% sulla formazione dei “Veri Finlandesi” si sono assunti la responsabilità di trovare una quadra dando il via alle consultazioni e inviando anche una lettera a tutti gli altri partiti per trovare un accordo e formare un esecutivo. Da una parte una possibile alleanza di Governo vedrebbe i socialdemocratici, con i suoi 76 seggi, cercare i 24 necessari con il Partito di Coalizione Nazionale, che ha già fatto sapere di essere disposto a parlare chiunque sia l’altro contraente del patto per l’esecutivo, anche coi sovranisti dei “Veri Finlandesi” con cui aveva sempre negato alleanze; l’altro interlocutore per i socialisti è il Partito di Centro dell’ex premier Juha Sipila. Altrimenti sarebbero i sovranisti a tentare di formare il Governo assieme al Partito di Coalizione Nazionale e a quello di Centro, per un revival della precedente legislatura che però stavolta vedrebbe al timone i “Veri Finlandesi”. (agg. di R. G. Flore)



SOCIALISTI UNITI ALLA DESTRA?

Il rebus Governo è servito ad Helsinki: il riconteggio nella regione Satakunta potrebbe portare il livello della sfida tra Socialdemocratici e Veri Finlandesi ancor più in bilico di quanto già non abbiano decretato i risultati delle Elezioni di ieri. Si potrebbe infatti profilare un 39 pari nei seggi conquistati e a quel punto Anti Rinne sarebbe ancora più in difficoltà nel trovare la quadratura giusta e le alleanze in grado di “rifiutare” l’incarico di Governo alla destra pro-Salvini. Ad oggi la maggioranza più probabile è quella di Socialdemocratici uniti a Partito di Coalizione Nazionale, Verdi e Partito Popolare svedese: ma attenzione, i giochi ancora non sono fatti e si potrebbe profilare una seconda e altrettanto valida opzione che vede di fatto lo stesso Governo in carica fino a ieri, con la differenza dei Veri Finlandesi partito guida della coalizione con Partito di Coalizione Nazionale e dal Partito di Centro dell’ex primo ministro Juha Sipilä. La sinistra, che non governa in Finlandia dal 2003, dovrebbe aver bisogno ad oggi di altri 24 seggi per poter avere la maggioranza e può trovarli solo col Partito di Centro o con quello di Coalizione Nazionale ma al momento solo i secondi hanno dato via libera ipotetico alle trattative con Rinne.



HANNO VINTO I SOCIALDEMOCRATICI, MA È CAOS GOVERNO

I sondaggi, alla fine, non sono andati poi così lontani dalle previsioni nonostante i primi risultati emersi ieri dopo il voto li avessero di fatto smentiti: le Elezioni in Finlandia le hanno vinte i Socialdemocratici, di un soffio davanti al partito alleato di Salvini alle Europee, ovvero i Veri Finlandesi guidati da Jussi Halla-aho e Olli Botro. Con il 17,7% il movimento di Antii Rinne la spunta al fotofinish con il 17,5% del partito nazionalista finnico mentre il Premier uscente Juha Sipila con il suo Partito di Centro non riesce a sfondare e resta quarto con il 13,8% dei risultati. Quel vantaggio risicatissimo rende però molto difficile la formazione di un Governo stabile dopo che già le Elezioni di domenica sono giunte per le dimissioni dell’esecutivo Sipila stante la mancanza di accordo sulla centralissima riforma sanitaria. I populisti al secondo posto fanno venire già i grattacapi al possibile premier eletto Rinne che dovrà trovare una larga maggioranza per dover “fare a meno” dei Veri Finlandesi. Non è facile, visto anche la sonora bocciatura ricevuta dai centristi al Governo praticamente dal 2003 fino ad oggi: «Gli amici “populisti” del Partito dei Finlandesi diventano secondo partito in Finlandia!!! Il 26 maggio, insieme alla Lega, finalmente si cambia l’Europa!» è il messaggio lanciato da Salvini stamane, soddisfatto del risultato compiuto dai suoi alleati sovvenisti.



I PRIMI RISULTATI

Le prime pagine dei quotidiani domani mattina titoleranno quasi certamente “i populisti non sfondano” eppure a vedere i risultati delle Elezioni Finlandia 2019, dopo il 40% di schede scrutinate, si può a ben diritto ritenere che i “Veri Finlandesi” della destra nazionale non hanno certamente compiuto il “balzo in avanti” descritto dai sondaggi della vigilia. Verso le Elezioni Europee, i risultati che provengono da Helsinki non possono certo esser presi a campione “definitivo” (le logiche nazionali hanno pur sempre un’ottica principale rispetto al voto europeo) eppure a poco più di un mese dalle Elezioni di Bruxelles, il voto finlandese ci racconta una realtà politica ancora molto frammentata e interlocutoria. Il partito socialdemocratico di opposizione, guidato dall’ex leader sindacale Antti Rinne è al momento la più votata con il 18,9% dei consensi: subito dietro seguono i conservatori di Kokoomus del Ministro delle Finanze in carica, Petteri Orpo.

FINLANDIA, DATI IMPORTANTI VERSO LE ELEZIONI EUROPEE

Il partito del premier uscente Juha Sipilä non sfonda (facendo ben peggio, in prospettiva, all’estrema destra) e raccoglie il 15,4% dei voti, ben 5,7% in meno rispetto alle Elezioni Finlandia del 2015: la formazione guidata da Vistisen di “Veri Finlandesi” finisce al momento al quarto posto con il 15,1% dei voti. Come si può ben vedere, la frammentazione è completa e serviranno i risultati più specifici delle prossime ore per capire come si formerà il nuovo Parlamento e il Governo dopo il voto delle Elezioni legislative. I sondaggi davano i sovranisti finlandesi come seconda forza nel nuovo parlamento ma al momento la vigilia sembra essere sconfessata dai primi risultati ufficiali che pervengono da Helsinki. In questo momento però, con ogni probabilità, i Veri Finlandesi non avranno chance di far parte dell’esecutivo sempre più invece in lizza tra i centristi e i socialdemocratici.