«Io mi sto preoccupando di cercare consensi. A me non piacciono le polemiche interne. Ognuno rappresenta una risorsa», così Antonio Tajani smorza la bufera in Forza Italia. Mara Carfagna è stata esclusa dalle liste in vista delle Elezioni Europee 2019, con il presidente del Parlamento Europeo che ha aggiunto ai microfoni di Agorà: «Credo che le liste siano già state depositate: io sono a Strasburgo, credo che siano già state depositate. C’è stato un comitato di presidenza che ha approvato, quindi chi era presente sa come sono andate le cose. Non è questo il momento di fare polemica: io apprezzo tutti gli eletti di Forza Italia, sicuramente con il consenso che hanno daranno un contributo forte per ottenere un buon risultato». Tajani poi ha aggiunto sulla Carfagna: «Il contributo non è una questione di presenza nelle liste: non si fa campagna elettorale solo se si è in lista. Io l’ho fatta anche quando non ero in lista, si fa per il partito e perché ci crede, non perché si è candidati». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



“GOLPE PER ROTTAMARE BERLUSCONI”

Scontro all’interno di Forza Italia, dopo l’ipotesi di candidatura di Mara Carfagna nella circoscrizione sud in vista delle elezioni europee del prossimo 26 maggio. La proposta, come ricorda La Stampa, è stata buttata lì a sorpresa da Roberto Occhiuto e Paolo Russo, due parlamentari meridionali, e accolta dalla stessa “zarina”, che si è detta “disponibile” alla candidatura. Ma cosa si nasconde dietro tale mossa forzista? Secondo quanto raccontano alcuni parlamentari del partito di Silvio Berlusconi, sarebbe una chiara mossa per sfidare a viso aperto Antonio Tajani, vice-presidente del partito nonché braccio destro dello stesso Cavaliere. Insomma, una vera e propria offensiva, un golpe interno per colpire prima Tajani e poi lo stesso presidente: «Quanto sta facendo Mara Carfagna rappresenta un golpe – spiega un big del partito, rimasto però anonimo, all’agenzia Ansa – un blitz per rottamare Silvio Berlusconi».



MARA CARFAGNA, LA CANDIDATURA SCUOTE FORZA ITALIA

Un parlamentare di Forza Italia prova a fare un po’ di ordine e spiega: «La Carfagna fa un ragionamento: con la doppia preferenza di genere la candidatura di una donna di primo piano di Fi aiuterebbe Berlusconi, perché un elettore potrebbe votare sia lei che il Cavaliere. Al contrario, mettere in lista big di sesso maschile finirebbe per innescare una lotta per le preferenze che potrebbe danneggiare lo stesso Berlusconi. Mara, sostenuta dal partito del sud, prenderebbe quasi certamente molti più voti di Tajani. Di fatto, si imporrebbe come vice-presidente o come coordinatrice del partito…». Il problema però è un altro: «C’è il rischio che Mara prenda anche più voti di Berlusconi. Sarebbe uno smacco». Al momento Berlusconi è rimasto in silenzio, mentre la stessa Carfagna si è limitata a dire: «Se il partito lo ritiene utile sono a disposizione, come in passato e come sempre», aggiungendo che il presidente non si sarebbe opposto. Resta comunque il giallo della nota anonima del “golpe”, che tra l’altro giunge a pochi giorni dall’addio di un’altra forzista di vecchia scuola come Elisabetta Gardini, che la settimana scorsa ha abbandonato ufficialmente Forza Italia dopo 25 anni, puntando il dito proprio contro Tajani.

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