I sondaggi politici per le elezioni europee 2019 offrono un quadro totalmente diverso rispetto a quello delle politiche 2018. Gli equilibri sono mutati in maniera netta secondo le rilevazioni degli ultimi mesi ma Index Research manda un messaggio molto chiaro: il 35,2% degli italiani fa parte del partito degli indecisi o del non voto. Un terzo del campione che potrebbe ribilanciare i pesi tra le forze politiche, con i vari partiti che potrebbero puntare su quella fetta di torta in campagna elettorale per aumentare i propri consensi. Come dicevamo, un quadro totalmente diverso rispetto ad appena un anno fa: la Lega ha quasi raddoppiato i suoi consensi balzando in testa alla classifica dei partiti, mentre il M5s ha perso ben l’11%. In leggera risalita in Pd, che resta sotto il 20%, mentre nel Centrodestra scende in maniera netta Forza Italia (quasi il 5%) e sale Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LEGA STABILE OLTRE IL 32%, CALA IL PD
Elezioni europee 2019 alle porte, tengono banco i sondaggi politici a poco meno di un mese al ritorno alle urne. I Sondaggi Index Research svelati ieri nel corso della puntata di Piazzapulita vedono la Lega di Matteo Salvini stabile oltre il 32%, al 32,9% per la precisione: lieve calo rispetto a sette giorni fa (-0,6%). In lenta risalita il Movimento 5 Stelle: dal 21,2% dell’11 aprile al 21,7%. Cala il Partito Democratico, che si allontana dai pentastellati dopo una grande risalita: 19,8%, 0,8 punti percentuali in meno rispetto all’ultima rilevazione. Forza Italia è data attorno al 9,2% (-0,2%), mentre continua la crescita senza sosta di Fratelli d’Italia: 4,8% (+0,2%). Bene anche + Europa di Benedetto Della Vedova e Emma Bonino: dopo il 2,5% raccolto alle politiche 2018, il movimento di Centrosinistra è dato al 3,1%. Gli altri partiti di sinistra sono stimati al 4,4%. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
M5S KO, SALVINI AL 31%
Nelle ultime intenzioni di voto prodotte dai sondaggi politici di Emg Acqua la Lega di Matteo Salvini ancora non era “passata” dalla bufera politico-giudiziaria incorsa ad Armando Siri e nemmeno nella nuova polemica contro il M5s per gli scandali di Ama e della gestione Raggi: eppure, la distanza tra i due partiti di Governo resta piuttosto definitiva, motivo per cui gli scontri tra Di Maio e Salvini potrebbero continuare e ancora per molto fino alle prossime Elezioni Europee del 28 maggio. Il Carroccio è dato al 32,1%, mentre i grillini non vanno oltre il 22,6% sempre “tallonati” dal vicino Partito Democratico di Zingaretti, saluti fino al 21,8% nei sondaggi prodotti prima del 18 aprile. Per quanto riguarda gli altri partiti in corsa alle Europee, Forza Italia non riesce ad andare oltre quota 9,5% mentre la crescita di Giorgia Meloni e FdI è certificata dal 4,9% su base nazionale: +Europa con Italia in Comune restano al 2,9% mentre La Sinistra fa un balzo e raggiunge quasi 3%.
EMG ACQUA (18 APRILE): TASSE GIÙ, MA COME?
In una intervista al nostro quotidiano questa mattina, il direttore e fondatore di YouTrend Lorenzo Pregliasco racconta di una Lega tutt’altro che scottata dal caso Siri in grado di conquistare 27 seggi alle prossime Europee stante l’attuale 32% nei sondaggi politici elettorali. Eppure la crisi di Governo non sembra così vicina secondo gli ultimi trend numerici: «Non penso che romperebbero, neanche oggi sono incentivati a farlo, naturalmente può sempre precipitare la situazione ma al momento non c’è voglia di separare le strade. A maggior ragione con un risultato positivo di entrambi che li rafforzerebbe nella volontà di restare uniti», spiega Pregliasco al Sussidiario.net. In merito ad un secondo sondaggio Emg dai contorni interessanti, è stato chiesto agli elettori intervistai a quali misure sarebbero in grado di rinunciare per poter avere il vero “sogno” politico di questo Elezioni e di tutte le prossime (e passate), l’abbassamento delle tasse. Per il 70% è il Reddito di Cittadinanza di marca M5s la misura più sacrificabile, mentre solo il 16% rinuncerebbe alla Quota 100 “leghista”. Da ultimo, fare aumentare l’Iva per vedere abbassare le tasse viene scelto da solo il 10% degli intervistati.