Tra Francesco Guccini e Matteo Salvini non corre buon sangue, e questo nonostante il ministro degli interni non perda occasione per dire quanto le canzoni del cantautore gli siano sempre piaciute e gli piacciano ancora oggi. La prima volta fu nel 2015, quando Salvini rispose con un post sulla sua pagina Facebook a una dichiarazione di Guccini in vista delle elezioni amministrative dicendo che sperava che la Lega non vincesse a Bologna. C’erano poi stati incidenti per via di una manifestazione della Lega sempre a Bologna e Guccini diceva che “anche i ragazzi dei centri sociali hanno diritto a manifestare, quella della Lega è stata una provocazione”. Così scrive l’allora non ancora ministro: “Francesco GUCCINI, cantautore che ascolto da sempre, ha idee confuse. Francesco, danneggiare treni e tirare bombe carta ai poliziotti ti piace? Francesco, andare in giro a volto coperto e coi bastoni ti piace? Francesco, ORA E SEMPRE RESISTENZA, contro violenti e imbecilli”. Lo scorso febbraio, poi, in una intervista sul Corriere della Sera, alla domanda se sapeva che Salvini aveva detto di apprezzare le sue canzoni, Guccini rispose: ““Ah sì? Piacevo anche alla Meloni se è per questo, mi invitò a una festa dell’allora Msi e declinai. Siccome sembro un anarchico rivoluzionario pensano di potermi ascrivere alle loro idee rivoluzionarie. Sempre che ne abbiano, si sbagliano. E comunque piacevo anche ai cattolici, io che non credo”.
IL DUELLO CHE DURA DA ANNI
Aggiungendo che “Sì, c’è odore di regime quando si inizia a parlare a nome di tutti gli italiani. Guardi Salvini, quando qualcuno a uno dei suoi trentamila comizi dissente, lui lo addita dandogli del compagno (anche se potrebbe essere un liberale), intimandogli di portare tot migranti a casa sua”. e definendolo un furbo comiziante. Accade ancora. Un paio di giorni fa Salvini alla trasmissione Matrix ha detto di nuovo di amare le canzoni di Guccini (d’altro canto da giovane Salvini frequentava i centri sociali e si definiva un comunista padano). L’ex cantautore, che si è ritirato dalla musica da alcuni anni, ha commentato questa ennesima dichiarazione di affetto musicale: “Se le mie canzoni piacciono a Matteo Salvini, non ho alcuna responsabilità. Con le dovute differenze, anche Dante è stato letto da cani e porci”. Guccini si trova a Palermo per una due gironi a lui dedicata dal conservatorio e dall’università del capoluogo siciliano: “Nonostante il razzismo che fasce della popolazione manifestano – i politici, per fini elettorali, percorrono il solco tracciato dalla gente -, non credo che in Italia sia tornato il fascismo, però si sente l’aria” ha detto ancora.