SONDAGGI IPSOS (10 MAGGIO): LEGA AI MINIMI DA OTTOBRE, NEL GRADIMENTO CONTE “BATTE” SALVINI
A poco più di due settimane dall’atteso voto del 26 maggio, per la tornata di Elezioni Europee che da molti osservatori è stata definita come quella “più importante della storia”, si è arrivati all’ultimo giorno utile per poter rendere noti i sondaggi relativi alle intenzioni di voto. E la sorpresa nelle ultime ore, stando almeno alle rilevazioni commissionate all’istituto Ipsos di Nando Pagnoncelli, emergerebbe la prima, vera perdita di consenso della Lega anche se il partito di Matteo Salvini resta leader dei sondaggi: probabilmente per via del caso Siri e anche per i casi di cronaca che hanno visto intrecciarsi strettamente le vicende del Carroccio a quelle di CasaPound (Casal Bruciato e il Salone del Libro), dal 37% toccato nei mesi scorsi e che era stato l’apice ora si parla di un 30,9%, il livello più basso dall’ottobre scorso. In leggera risalita invece gli altri due competitor, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico che sono dati rispettivamente al 24,9% e al 22,3% rispetto a solo un mese fa: troppo distanziati ancora dalla Lega ma che forse beneficiano dell’impatto che hanno avuto sull’opinione pubblica i fatti sopra citati. Una curiosità: a livello di consensi, se Luigi Di Maio resta staccato, pare essere ancora il premier Giuseppe Conte ad avere l’indice di gradimento più alto, e col 59% riesce anche a superare quel Salvini “pigliatutto” solo fino a qualche settimana fa (52%). (agg. di R. G. Flore)
SONDAGGI EUROMEDIA (9 MAGGIO): VOTO UE O GOVERNO?
Secondo i sondaggi Euromedia la Lega è data in netta flessione rispetto ad altre intenzioni di voto di questi ultimi giorni prima del silenzio elettorale. I dati politici mostrano Salvini andare per la prima volta sotto il 30%, con il M5s invece bloccato al 21,5%, registrando così una battuta d’arresto per il Governo dopo le settimane di litigi continui su praticamente ogni tema politico del giorno. Al momento però le opposizioni non ne approfittano e restano sempre lontane (Pd non oltre il 21%, pari merito con Di Maio e Forza Italia al 10,1%) non dando così particolari grattacapi ai due vicepremier in costante campagna elettorale. È stato poi chiesto agli intervistati elettori se il 26 maggio il voto alle Elezioni Europee sarà un giudizio sull’attuale maggioranza o un modo per far contare di più l’Italia in Europa: ebbene, il 65,6% è ancora convinto che il vero senso delle Europee sia il suo messaggio originario, mentre solo il 23,85 considera il voto del 26 maggio come un’Elezione per dare un giudizio interno al Governo in carica di Lega e M5s.
SONDAGGI DEMOPOLIS (7 MAGGIO): LE INTENZIONI DI VOTO
Guardando gli ultimi sondaggi politici stilati da Demopolis lo scorso 7 maggio si può già cominciare a ragionare sulle forze in campo tanto in Italia quanto alle imminenti Elezioni Europee del 26 maggio: a tre settimane dal voto la lista più votata resta la Lega con un 31% di consenso che si conferma solido dopo oltre un anno di Governo. Di Maio paga ancora un netto ritardo dall’alleato-rivale Salvini e non riesce al momento ad andare oltre il 23%. Per il Pd è di fatto “spareggio” con il M5s essendo dietro di appena un punto percentuale nelle intenzioni di voto del sondaggio elettorale: per Forza Italia invece le Europee potrebbero essere un duro colpo al consenso già piuttosto basso nell’ultimo anno, ora scesi fino al 8,5% e di poco sopra agli alleati di Fratelli d’Italia al 5,6% (ma divisi in queste Europee tra Ppe e sovranisti). Chiudiamo con +Europa-Italia in Comune al 3%, appena davanti a La Sinistra al 2,8%: attenzione però, i sondaggi politici di Demopolis danno anche l’intenzione “potenziale” in merito alle prossime urne e qui le percentuali si alzano notevolmente. La Lega arriverebbe al 37% potenziale, Di Maio al 26% e Zingaretti al 25%: seguono Berlusconi all’11%, Meloni addirittura all’8% e i radicali con Pizzarotti al 4,2%, appena davanti al 4% dell’ex Leu.
SONDAGGI EMG (7 MAGGIO): IL “PESO” DEL CASO SIRI
Ieri si è definitivamente chiuso il caso di Armando Siri, fatto “dimissionare” dal Premier Conte dopo il lungo CdM di scontri “sopiti” fra Di Maio e Salvini: al netto di ciò, i sondaggi politici danno comunque il polso della situazione in merito agli altri teatri di scontri interni alla Maggioranza di Governo sui quali verrà testata la tenuta di Palazzo Chigi anche dopo le Elezioni Europee di fine maggio. In questo senso, la domanda posta agli elettori intervistati è assai semplice: «Dopo le polemiche sul caso Siri, lei si fida ancora dell’alleato di Governo?» e a rispondervi sono gli elettori di Lega e M5s. Ebbene, secondo i leghisti il 54% ritiene chiuso il caso e ancora disposto alla fiducia per gli alleati M5s, mentre per i grillini il dato scende al 50%. Il 33% degli elettori della Lega preferisce non esprimersi, mentre il 13% sostiene si debba immediatamente concludere questa breve esperienza di Governo. I numeri del M5s sono ancora più in crescita: il 30% non si fida più di Salvini e forse proprio questo dato fa intuire il calo nelle intenzioni di voto pre-Europee per Di Maio, con la base non più tutta allineata nell’alleanza con il Carroccio.