IXÈ (28 OTTOBRE): REFERENDUM EURO, ITALEXIT “BOCCIATA”

Se oggi si tenesse un referendum sull’Euro in Italia – posto che sarebbe incostituzionale, al momento – i sondaggi politici offerti da Ixè mostrerebbero un risultato in controtendenza rispetto ai successi elettorali del Governo Lega-M5s: solo il 18% degli intervistati voterebbe per uscire dall’Euro in stile Brexit 2016. Il 68% invece, nonostante la fiducia in flessione nell’Ue e nella Commissione Ue, opterebbe per rimanere nell’Eurozona onde evitare bruschi e imprevedibili scenari futuri per la nostra economica. Il 13% si dice indeciso e dunque “allineato” ad alcune anime del Carroccio e della Casaleggio Associati che spinge, da anni, per rivedere la possibilità di un referendum sull’uscita dall’Euro. Seconda, non più facile, domanda posta dal sondaggio di Ixè richiede «Lei personalmente, se ne avesse la possibilità, in questo momento acquisterebbe titoli del debito pubblico italiano (BOT, CCT, ecc.)?»: ebbene, il 28% ad oggi sarebbe d’accordo mentre il 72% non si fida del Debito e si dice preoccupato per la tenuta stessa della prossima Manovra Lega-M5s.



BIDIMEDIA (30 OTTOBRE): INTENZIONI DI VOTO, LEGA RESTA IN TESTA

Al netto del Decreto Sicurezza e della Manovra nel “caos”, i sondaggi politici stilati da Bidimedia confermano il primo posto ancora tra i partiti nostrani della Lega di Matteo Salvini: le prime difficoltà della maggioranza vedono per il momento “tenere” il Carroccio, mentre il Movimento 5 Stelle subisce alcune tensioni interne (derivate proprio dall’alleanza con la Lega) e perde terreno. In termini di voti elettorali, ad oggi Salvini manterrebbe il 30,7% dei consensi davanti al 27,1% di un Di Maio dato in netto calo rispetto agli scorsi mesi: rosicchia voti e spunta al 18,9% il Partito Democratico, pur in balia di un Congresso e delle Primarie ancora tutte da chiarire. Per gli altri partiti, Forza Italia “guida” all’8% davanti al 3,4% di Fratelli d’Italia e al 2,6% di +Europa con Emma Bonino: seguono, LeU al 2,9%, Potere al Popolo all’1,7% e Nci-Udc ad un basso 0,7% su scala nazionale.



IPSOS (OTTOBRE): TIMORE SPREAD E MANOVRA

L’Italia è finita nel mirino dell’Unione Europea; la manovra di bilancio 2019 non piace ai piani alti della Commissione, e nelle ultime due settimane sono state spedite due lettere di avvertimento all’esecutivo, l’ultima arrivata nella giornata di ieri. Ma il governo gialloverde (più o meno) compatto, va avanti per la propria strad,a convinto che le riforme introdotte permetteranno di creare sviluppo, posti di lavoro e un benessere diffuso. Nel contempo anche gli italiani sembrerebbero guardare con fiducia alle prossime mosse del governo, come stabilito da un sondaggio Ipsos realizzato per la trasmissione Di Martedì, mostrato nella serata di ieri. Secondo il 52% degli italiani, non vi è timore che lo spread possa intaccare i loro risparmi, inoltre, il 69% degli intervistati pensa che il governo Conte non introdurrà una patrimoniale. Infine, per quanto riguarda il rapporto tutt’altro che idilliaco fra Roma e Bruxelles, il 40% pensa che da questo botta e risposta ci si possa guadagnare qualcosa, anche se il 42% è convinto che alla fine a rimetterci siano sempre i cittadini normali. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



INDEX (25 OTTOBRE): IL 47% BOCCIA LA MANOVRA

L’Ue, la Confindustria, le opposizioni e Bankitalia hanno già bocciato, per motivi diversi, la Manovra Lega-M5s: ma i sondaggi politici espressi da Index per Piazza Pulita danno un segno anche per i semplici elettori che in queste ultime settimane non sembrano sposare in pieno la Manovra gialloverde, mandando così in leggere flessione i consensi per Salvini e Di Maio. Il giudizio complessivo degli intervistati sulla legge di stabilità del Governo Conte vede il 47,3% bocciare il testo generale, mentre il 37,9% lo promuove e ritiene plausibile per una crescita futura del nostro Paese. Se poi si scende nel dettaglio dei provvedimenti, la Quota 100 e la Flat Tax vengono ancora “apprezzate” dall’elettorato (mentre sono il punto maggiormente criticato dalla Commissione Ue, ndr), mentre è il Reddito di Cittadinanza a destare più di un dubbio. È ben il 57,3% a bocciare in toto il sussidio assistenziale, appoggiato invece dal 30,5% della platea elettorale su scala nazionale.

WINPOLL (27 OTTOBRE): CONGRESSO PD, ZINGARETTI BATTE RENZI

Guardando i sondaggi politici orientati al prossimo Congresso del Pd (ancora senza data, verrà decisa nell’Assemblea Nazionale del prossimo 11 novembre), si scorge una particolarità: Matteo Renzi non è ufficialmente candidato eppure, ancora ad oggi, ottiene quasi gli stessi consensi di Nicola Zingaretti nel ruolo di leader dem e anti-Governo Lega-M5s. Il Governatore del Lazio batte l’avversario secondo gli intervistati, ma resta l’anomalia di un leader che nei fatti ha detto in più occasioni che non si candiderà alle Primarie: interessante allora sarà vedere quel 33,1% degli elettori Pd che oggi voterebbe per Renzi su quale candidato si concentrerà e se l’ex Premier produrrà un suo “favorito” da lanciare ancora nei prossimi mesi. Il 35,8% degli intervistati dem ad oggi sceglie Zingaretti, seguito a ruota da Renzi e con un vantaggio “monstre” sugli altri candidati effettivi. Matteo Richetti al 9%, Francesco Boccia allo 0,8%: interessante il dato sul segretario dimissionario Martina, se oggi si candidasse prenderebbe solo l’8,3% delle preferenze.

IXÈ (28 OTTOBRE): INTENZIONI DI VOTO, M5S IN CALO AL 27% DOPO LA MANOVRA

Dopo la Manovra qualche leggero calo l’area di Governo la registra nei primi sondaggi politici post-bocciatura Ue della Legge di Stabilità: tiene la Lega di Salvini, forte anche dell’ottimo risultato nelle Regionali-Provinciali del Trentino Alto Adige. Ma è il Movimento 5 Stelle che perde qualche punto percentuale, complice i casi scottanti di Dl Fiscale, Tav e soprattutto Tap: nelle intenzioni di voto prodotte da Ixè, i grillini scendono al 27,1%, mentre il Carroccio di Salvini resiste in testa al 30,7% anche se lasciando per strada qualche “zero virgola” al momento non decisivo. Il problema per le opposizioni è che non vi si registra un aumento contemporaneo dei propri consensi elettorali: Pd non va oltre il 17,9%, +Europa Bonino al 2,2% mentre il totale del Centro Sinistra non supera il 21% dei consensi su scala nazionale. Per quanto riguarda il Centrodestra, il computo totale segna 42,8% ma è gran parte merito del “traino Lega”, visto che Forza Italia è ferma all’8,1% e Fratelli d’Italia vale oggi un 3,3% (NcI non supera lo 0,7%). Per finire, i sondaggi elettorali Ixè indicano un 2,2% per Liberi e Uguali e un vicinissimo 2,1% per Potere al Popolo.

IXÈ (28 OTTOBRE): I TEMI DA AFFRONTARE

Per quanto riguarda invece i principali temi sui quali la politica è “chiamata” dagli elettori ad intervenire, è sempre un sondaggio Ixè a dare la “cifra” della attuale situazione economico-sociale secondo gli elettori intervistati. Ebbene, alla domanda «Tra i seguenti temi, qual è quello su cui dovrebbe concentrarsi l’azione politica del nuovo Parlamento?», vince a mani basse il tema di Economia e Sviluppo al 68% delle opzioni. La Manovra e la crescita per i prossimi anni è un tema che sta molto a cuore agli italiani, con la crisi nel mondo del lavoro che purtroppo continua ad attanagliare questo Paese specie al Centro-Sud. Al secondo posto, staccatissimo, il nodo “tasse” al 27%, seguito dal problema dell’immigrazione (19%) e il Reddito di Cittadinanza-sostengo al reddito delle persone con il 24%. Al 21% il tema della sicurezza viene avvertito come importante, dando così ragione alla linea “dura” del Ministro Salvini nell’ultimo Dl Sicurezza.