DEMOPOLIS (14 NOVEMBRE): PRIMARIE PD, MINNITI SFIDA ZINGARETTI
Domenica l’ex Ministro degli Interni Marco Minniti ha confermato la sua candidatura alla Segreteria del Pd: sfiderà Nicola Zingaretti alle prossime Primarie di coalizione e in questi primissimi sondaggi politici prodotti da Demopolis sul futuro del Congresso dem già ha quasi “raggiunto” il super favorito per la conquista della poltrona post-Renzi e Martina. I dati emersi nelle intenzioni di voto degli elettori Pd delineano una corsa a due agguerrita e senza un vincitore “sicuro” (ricordiamo che sono in 7 a candidarsi a nuovo Segretario, oltre loro anche Cesare Damiano, Matteo Richetti, Francesco Boccia, Dario Corallo e forse anche Maurizio Martina). Per l’ex titolare del Viminale Minniti, il range di voti si aggira tra il 30 e il 36% come forbice massima: per l’attuale Governatore del Lazio Nicola Zingaretti i voti nel sondaggio sono leggermente più alti, tra il 33 e il 39% su scala nazionale. Inutile dire che in questo modo si acuisce ancora di più il fattore “decisivo” della scelta di Matteo Renzi e del suo endorsement per uno o l’altro candidato segretario (favorito, al momento, l’ex Ministro). Tutti gli altri candidati sono dati sotto il 10%, sempre secondo le indicazioni di voto di chi si dichiara elettore del Pd alle ultime elezioni politiche del 4 marzo 2018.
INDEX (8 NOVEMBRE): LEGA AL 32,9%, PD RECUPERA AL 18%
Le intenzioni di voto espresse dai sondaggi di Index Research dello scorso 8 novembre raccontato un dato ancora abbastanza fedele dell’attualità generale e soprattutto dei prossimi appuntamenti politici del Governo gialloverde. La Lega di Matteo Salvini non vede grande crisi e avanza ancora al 32,9% dei consensi su base nazionale nonostante i problemi della Manovra e le fratture interne alla maggioranza con il Movimento 5 Stelle: di contro, Di Maio perde ancora terreno e ormai si “attesta” al 26,3% che rende il M5s comunque il secondo partito nel Paese ma che rappresenta un’esatta inversione dei rapporti di forza interni al Parlamento dove i grillini hanno il doppio dei seggi rispetto ai colleghi leghisti. E gli altri? Pd in leggero recupero in vista delle Primarie e del Congresso dei prossimi mesi (18,3%), mentre sprofonda di nuovo Berlusconi con Forza Italia finita al 7%. LeU non esiste più ma “raccoglie” ancora il 2,9%, mentre +Europa finisce dietro Fratelli d’Italia (2,3% contro il 3,6% di Giorgia Meloni).
DEMOS (12 NOVEMBRE): IN CRISI L’ASSE LEGA-M5S?
Nei sondaggi politici espressi dal Demos per il Gazzettino si è provato a riflettere sull’asse di Governo Lega-M5s nei luoghi dove il Carroccio di Salvini ha costruito gran parte del suo elettorato e della sua fiducia negli ultimi anni trionfali. Assieme alla Lombardia , è il Veneto, il Friuli e il Trentino Alto Adige ad aver visto il popolo della Lega consolidare la propria compattezza attorno al leader Salvini perché lo ritenevano convincente e “di fiducia” nel mettere in atto le battaglie leghisti. Questi primi mesi di Governo con i Cinque Stelle però non convincono appieno e i sondaggi, non solo elettorali, danno il senso di un popolo verso la “sfiducia parziale” del proprio leader, in attesa di un continuo cambio di passo che per ora stenta ad arrivare. All’interno della Manovra, Salvini e Di Maio hanno concordato alcuni punti fondamentali: ma il Nord-Est italiano come giudica tali contenuti?
SONDAGGI DEMOS (12 NOVEMBRE): NORD EST SFIDUCIA LA LEGA?
Nei sondaggi politici di Demos si osserva come solo il 34% è pronto ad accettare il reddito di cittadinanza,mentre il 63% spinge nettamente per l’abolizione della Riforma Fornero sulle pensioni. Il 45% si dice invece d’accordo sull’abolizione del Jobs Act con una vera nuova riforma sul lavoro (il Decreto Dignità non convince per nulla, ndr), mentre il 49% chiede al Governo l’introduzione di una Flat Tax (unica aliquota fiscale per famiglie e imprese). Se si guarda invece il giudizio sullo stop all’aumento dell’Iva – scongiurato dal Governo gialloverde in Manovra – il 69% si dice concorde, accettando con favore la mossa dell’esecutivo Lega-M5s. Tra gli elettori della Lega il malcontento sui temi “grillini” si rende palese in questo sondaggio politico: il 36% accetta il Reddito di Cittadinanza mentre l’81% vuole la Quota 100. Insomma, fanno ben capire da che parte stanno e “chiedono” a Salvini di fare altrettanto..