MERCURIO PER AFFARI ITALIANI (20 NOVEMBRE): CROLLO M5S, SALE LA LEGA

Storicamente la Lombardia non è il terreno di “caccia” preferito del Movimento 5 Stelle ma dopo i buoni risultati negli ultimi mesi, ora i sondaggi danno di nuovo “in picchiata” il M5s in seguito ai primi provvedimenti approvati al Governo che non lasciano tranquilli il popolo lavoratore e imprenditoriale lombardo. Singolare che invece la Lega di Salvini, che pure condivide al Governo (a volte controvoglia) le battaglie grilline, non cali più di tanto e si dimostri il primo partito regionale: se si tenessero le elezioni Europee domani, chiedono i sondaggi politici di Mercurio Misura per il sito Affari Italiani, il partito maggiormente scelto sarebbe ancora il Carroccio al 32,6%, il doppio quasi del Partito Democratico che al 18,4% risulta il secondo partito regionale ben al di sopra di Grillo e Di Maio (fermi al 10,5%). Per quanto riguarda l’ex movimento più amato di Lombardia, Forza Italia di Berlusconi, il dato scende fino al 6,2%, mentre per Fratelli d’Italia il 3,5% lo pone davanti alle altre liste di centrodestra (3,3%) e un attimo dietro alla marea di movimenti della sinistra (4,8%).



EMG AGORÀ (22 NOVEMBRE): PRIMARIE PD, UNA SFIDA A DUE

Nel giorno in cui Maurizio Martina ha deciso di candidarsi alle Primarie Pd ufficialmente, gli ultimi sondaggi politici elettorali di Emg Acqua presentati da Fabrizio Masia in diretta ad Agorà non lo danno propriamente tra i “favoriti”. 7 candidati ufficiali ma sembrano solo 2 in grado di poter battagliare per la corsa al Congresso, nonostante “un terzo incomodo” miri a “scippare” qualche voto e il più “ingombrante” di tutti sia ufficialmente fuori dalla competizione (Matteo Renzi): nei sondaggi espressi stamattina, Nicola Zingaretti è dato favorito e in vantaggio nella corsa alle Primarie del Partito Democratico con il 38% dei consensi. Segue a dieci punti di distanza il neo entrato ex Ministro degli Interni Marco Minniti, considerato il candidato “renziano” che proverebbe ad indirizzare la nuova linea del Partito Democratico come una sorta di alter-ego di Salvini e Di Maio. Per quanto riguarda gli altri sfidanti, il Segretario uscente Martina non andrebbe oltre il 15% ma rischia di portar via voti al Governatore del Lazio nell’ala più “sinistra-socialista” dei dem. Chiudono la contesa in questi primi sondaggi sulle Primarie Matteo Richetti all’8%, Cesare Damiano al 5%, Francesco Boccia al 4% e il giovane Dario Corallo ultimo al 2% dei consensi attuali.



INDEX (15 NOVEMBRE): FIDUCIA LEADER, SALVINI VOLA AL 52%

Il Governo è spaccato anche sui singoli leader e sulla fiducia nell’operato del “triumvirato” gialloverde: i sondaggi politici stilati ancora da Index sulla particolare fiducia nei principali leader politici italiani. Matteo Salvini vola al 52% e convince oltre un italiano su due nelle ultime rilevazioni di Index, un deciso passo avanti rispetto a Luigi Di Maio che invece – complice i dissidi interni con la base ortodossa e le problematiche legate al rapporto discontinuo e anomalo con l’alleato di Governo – paga dazio e finisce al 40%, superato seppur di poco dal premier Giuseppe Conte al 41%. La fiducia nel Governo Lega-M5s al momento si ferma al 41%, con il vicepremier del Carroccio che dunque viene considerato molto più “affidabile” dello stesso Consiglio dei Ministri di cui fa parte. Di contro, le opposizioni arrancano e acquistano fiducia “solo” al 28% su scala nazionale: per ora dunque un Salvini che convince molto più di Di Maio e diversi problemi interni ed esterni alla maggioranza provocano un Governo sì spaccato ma comunque sempre “piaciuto” dagli elettori dei sondaggi.



SWG (19 NOVEMBRE): INTENZIONI DI VOTO, LEGA STACCA IL M5S

Nei sondaggi politici pubblicati da Swg lo scorso 19 novembre inquadrano su tutti un punto nodale: la Lega di Matteo Salvini è il vero partito di maggioranza, tutto il contrario di quanto invece dicono i numeri in Parlamento che vedono questa anomala alleanza di Governo con il Movimento 5 Stelle al doppio dei seggi rispetto al Carroccio. Nei sondaggi politici contenente le ultime intenzioni di voto il 32,7% si dice in fiducia della Lega, senza cali nonostante la bocciatura recente della Manovra e lo scontro muro-contro muro con l’Europa. Agli occhi degli elettori, il M5s al 26,4% non convince appieno e diviene meno credibile nell’ottenere le battaglie per le quali sono stati eletti (e non è solo un problema di “comunicazione” politica): guardando gli altri partiti, al netto delle tentazioni di Salvini di poter abbandonare tutto e tornare alla casa del Centrodestra, al momento ribadisce la sua fiducia in Di Maio e nell’alleanza attuale («dura 5 anni, io non tradisco» ha ripetuto su Twitter ancora oggi) e non si fida di quel 7,8% di Forza Italia e nemmeno del 3,5% di Giorgia Meloni. Per gli altri, il Pd prosegue al 17,5% la sua lenta risalita mentre Potere al Popolo al 2,3% è pronto a prendere parte dei voti di Liberi e Uguali (2,5%) sciolto la scorsa settimana (+Europa Bonino chiude invece al 3% su scala nazionale).

INDEX (15 NOVEMBRE): FIDUCIA ISTITUZIONI, CROLLO DEI PARTITI

È interessante invece l’esito dei sondaggi politici stilati da Index Research e mostrati durante la scorsa puntata di Piazza Pulita: è stato chiesto agli elettori quanto fiducia abbiano ancora oggi in determinate istituzioni del nostro Paese e i risultati sono più interessanti di quanto si possa pensare. Se al primo posto resistono le Forze dell’Ordine al 72%, al secondo posto in calo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (58%). Seguono, la Chiesa Cattolica al 50%, la Magistratura al 42%, il Parlamento al 27% e il Parlamento Europeo al 22%: spicca però l’ultimo posto, al 15%, per i partiti politici. Il dato è singolare, visto che abbiamo i due partiti del Governo che in Italia ad oggi sfiorano il 60% (cose mai viste nel recente passato repubblicano): non c’è fiducia nel “sistema partito” mentre viene premiato sempre di più il leader, una sorta di evoluzione di quello che è stata di fatto la “rivoluzione berlusconiana” durante la Seconda Repubblica. Più Salvini e Di Maio, più Renzi e Berlusconi, molto meno i partiti: ormai il trend sembra “parecchio avviato”..