Calano i consensi nei confronti del governo, ma il giudizio positivo rimane sempre alto, ci ha detto Carlo Buttaroni, presidente dell’istituto di sondaggi Tecnè. Allo stesso tempo la Lega si mantiene primo partito mentre i 5 Stelle sono in sensibile calo.
Secondo un recente sondaggio di Swg, per la prima volta, dopo mesi in forte ascesa, la Lega accusa una frenata nei consensi. I vostri dati che cosa dicono?
I nostri dati non parlano di discesa, quelli della Swg indicano una leggera flessione ma ci troviamo sostanzialmente d’accordo sugli stessi dati. Noi la Lega la diamo al 31,7%, Swg al 30,7%. Certamente rispetto al picco di fine settembre la Lega è scesa, ma rispetto al sondaggio pubblicato lo scorso 5 ottobre è salita di mezzo punto. Il che significa sei punti in più rispetto ai 5 Stelle, che sono intorno al 26%, in caduta molto sensibile.
A livello territoriale, cresce l’indifferenza e la protesta dei ceti produttivi del Nord. Un segnale pericoloso?
Sicuramente la Lega non deve sottovalutarlo. Salvini ha incassato un buon credito sul tema dell’immigrazione e della sicurezza e il suo stile è sembrato più coerente rispetto a quello di Di Maio. Anche perché il riscontro su temi come l’immigrazione e la sicurezza era più immediato rispetto alla manovra economica. Alla fine i governi devono fare i conti con i temi economici, è su questo che crescono o crollano nei consensi.
Le ultime voci sulla manovra parlano di un possibile annacquamento del reddito di cittadinanza. Questa mossa potrebbe incidere sul gradimento del M5s, che in questi mesi ha già sofferto l’attivismo di Salvini e della Lega?
Secondo il nostro ultimo sondaggio, crescono i dubbi degli italiani sulla manovra di governo rispetto alla precedente rilevazione di un mese fa.
Che dati avete raccolto?
I giudizi positivi scendono dal 40% al 38% mentre quelli negativi salgono dal 49% al 52%. Sempre a proposito di manovra il 62% degli italiani si dice preoccupato della bocciatura europea perché l’Italia rischia l’isolamento, mentre il 37% non è preoccupato e la ritiene una ingerenza della Commissione Ue.
Il gradimento verso il governo si mantiene comunque su livelli ancora alti?
E’ ancora alto, ma è in calo. I giudizi positivi toccano il 45,7%, in ribasso di 3,2 punti percentuali. Quelli negativi prevalgono con il 49,2 per cento. E’ calato più di quanto è calato nel complesso il consenso ai due partiti messi insieme. Prima stavano all’opposizione, adesso stanno al governo, ma riescono ad assolvere la funzione di opposizione e maggioranza pur stando insieme al governo.
Tra Conte, Salvini e Di Maio chi conquista più consensi?
Sempre Salvini, Di Maio ha perso consensi rispetto a Conte e al ministro degli Interni, che è vicino al 50%, mentre il ministro del Lavoro è intorno al 40. I veri nodi cominciano adesso. Sapremo come uscirà da questa manovra a marzo dopo il primo trimestre dell’anno nuovo, vedremo quale effetto avrà.
Si votasse oggi, come sarebbero distribuite le intenzioni di voto?
Ci sarebbe una crescita della Lega che passerebbe dal 30,9% di un mese fa al 32%. Perderebbe consensi M5s, che dal 27,5% andrebbe al 25,8%. Crescono il Pd che passa dal 17,3% al 18% e Forza Italia che sale dal 10,9% all’11,3%. Stabile Fratelli d’Italia.