DEMOPOLIS (5 NOVEMBRE): DISASTRI MALTEMPO, ELETTORI COL GOVERNO

Abbiamo appena passato una settimana terribile in Italia per colpa della devastazione del maltempo e i primi sondaggi politici emersi dalle rilevazioni di Demopolis hanno tentato di “tastare” il polso agli elettori sul tema certamente più caldo e difficile del momento. Ebbene, alla domanda specifica «In relazione ai dissesti idrogeologici, di chi sono – a suo avviso – le responsabilità di quanto è accaduto negli ultimi giorni?» – il 75% delle risposte si trova sostanzialmente d’accordo con la linea dell’attuale Governo Lega-M5s, per cui scarsa cura nella gestione del territorio e mancati controlli delle Pubbliche Amministrazioni hanno la responsabilità di queste tragedie. Per il 61% invece la colpa maggiore è per l’aver permesso cementificazione e abusivismo incontrollato, come denunciano le opposizioni proprio in questi giorni attaccando la Lega di aver votato più volte condoni in passato su questi temi: il 48% ricerca le colpe sugli effetti fuori controllo del cambiamento climatico, mentre il 40% è convinto che drammi delle genere accadano anche per una forte disattenzione e disinformazione dei cittadini.



PIEPOLI (NOVEMBRE): LEGA-M5S VALGONO IL 60%

Mostrandoci gli ultimi sondaggi politici questa mattina sul nostro quotidiano, il direttore Nicola Piepoli ci ha offerto lo “stato delle cose” del nostro Parlamento: ebbene, due punti maggiormente interessanti vi segnaliamo perché utili anche a capire dove potrebbe andare la politica nei prossimi mesi. Da un lato, il Governo Lega-M5s ad oggi nei sondaggi politici vale ormai poco più del 60% dei consensi tra gli elettori. un dato altissimo che secondo Piepoli poco “importa” se distribuito con la Lega maggiormente influente rispetto al M5s (32% per Salvini, 29% per Di Maio), visto che «Lega è un partito vecchio stampo, è più riconoscibile come tale e sa comunicare meglio, il M5s è un movimento fatto di più anime». Il secondo punto importante, è stato chiesto se esiste davvero un “Partito Mattarella” che provi a contrastare il populismo appellandosi ai valori Ue e ad un’idea di politica più conservatrice e attenta ai temi sociali: Piepoli si dice certo, «Non esiste un partito di Mattarella, non se non nel senso di fedeltà alle leggi, allo Stato, inteso come tutti noi che come cittadini siamo lo Stato. Il suo consenso è stabile, tra il 60 e il 65%».



INDEX (1 NOVEMBRE): VOLA LA LEGA DI SALVINI AL 32,5%

Se i sondaggi politici possono dare un senso al procedere degli accordi e andamenti del Governo – e così pare non solo con la maggioranza gialloverde ma anche per i precedenti esecutivi – allora ha ben ragione Salvini a rivendicare il successo della sua linea sui vari campi come immigrazione, sicurezza, economica e pensioni. La Lega vola al 32,5% negli ultimi sondaggi prodotti da Index Research nello scorso 1 novembre, mentre di contro il Movimento 5 Stelle vede un forte calo in questo periodo di forti discussioni sia per la Manovra sia – soprattutto – per il Decreto Sicurezza dove diversi dissidenti non vogliono sottostare al Dl Salvini. Il M5s scende al 26,6%, mentre il Pd non riesce a recuperare terreno e rimane al 18,1%: sugli altri partiti politici, male LeU (2,8%) e +Europa (2,2%), in leggero recupero Fratelli d’Italia (3,6%) mentre continua la crisi di Forza Italia con Berlusconi al 7,1% su scala nazionale.



ANALISI POLITICA (4 NOVEMBRE): FORZE ARMATE, CROLLA LA FIDUCIA

È passato da poco il 4 novembre con la festa per i cento anni dalla vittoria della Grande Guerra e Analisi Politica ha voluto stilare un nuovo sondaggio in cui mettere a confronto la fiducia nell’esercito e nelle sue missioni all’estero tra il 2006 e oggi. Ebbene, davanti alla domanda posta così agli elettori intervistati «Quanto è d’accordo o non d’accordo con questa affermazione che abbiamo sentito da altri? “Sono contento che l’Italia sia presente sul piano internazionale con le proprie Forze Armate”», le risposte stupiscono. Nel 2006 il 43% era molto d’accordo con l’affermazione del sondaggio, mentre oggi è quasi dimezzato il consenso con il solo 23%: va detto che l’”abbastanza d’accordo” cresce al 42% ma spiega bene l’incertezza del cittadino medio nella fiducia come quella nelle missioni militari italiane all’estero. Il successo del M5s alle scorse elezioni che da tempo porta avanti la linea dura di ritirare il più possibile i nostri soldati dalle missioni internazionali è solo una “conseguenza” di questa tendenza generalizzata e recente.