EMG (6 DICEMBRE): LE PRIORITÀ DEL GOVERNO CONTE

Un dato emerge dai sondaggi politici prodotti da Emg ad inizio dicembre in merito alle prossime sfide e priorità che il Governo Lega-M5s dovrebbe affrontare: nei giorni di approvazione e discussioni in merito alla Manovra, secondo gli elettori intervistati nel sondaggio politico per Porta a Porta sulla Rai il 38% ritiene prioritario abbassare il debiti pubblico. Il Reddito di Cittadinanza, in particolare, viene visto come la scelta meno urgente al momento nonostante sia il fulcro centrale della Legge di Bilancio gialloverde: solo il 13% ritiene quel sussidio utile per combattere la crisi economica e lavorativa del nostro Paese. Una bocciatura sonora per il Movimento 5 Stelle, visto anche che la Quota 100 (ovvero la riforma pensionistica di superamento della Legge Fornero) della Lega viene considerata più importante e urgente del Reddito, per il 18% degli elettori raggiunti dai sondaggi. Flat Tax all011%, Pensione di Cittadinanza all’8% e Pace Fiscale al 5% sono le altre “urgenze” rese come risposta nelle rilevazioni di Emg Acqua.



IL CENTRODESTRA AVREBBE OGGI IL 44%

Come ogni giorno analizziamo i sondaggi politici per tastare l’umore degli italiani in merito alla fiducia nei confronti del governo, e all’intenzione di voto. Se per assurdo si votasse oggi, la “vecchia” coalizione del centro-destra, quella che è andata compatta alle elezioni dello scorso marzo, e che si è poi sciolta dopo l’unione con il Movimento 5 Stelle, otterrebbe il 44.4%, divenendo di fatto l’unica forza indiscussa del Belpaese. Il Movimento 5 Stelle, che correrebbe invece da solo, otterrebbe il 26.2%, mentre il Partito Democratico, solo il 17.5% dei voti. La Lega rimane stabile al 32, mentre Forza Italia e Fratelli d’Italia sono cresciuti rispettivamente dello 0.5 e dello 0.4%. Perde un punto il Movimento 5 Stelle, mentre rimane praticamente stabile (meno 0.1%), il Partito Democratico. Forse anche per via di questi numeris, stando alcune indiscrezioni circolanti, la Lega (e ovviamente anche Forza Italia), starebbe spingendo per andare a votare durante la prossima primavera, di modo da poter governare incontrastata il paese. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SWG (10 DICEMBRE): LEGA VOLA, M5S PERDE 1,1% IN 7 GIORNI

Gli ultimi sondaggi politici prodotti da Swg inquadrano la situazione italiana degli ultimi 7 giorni e danno un’impietosa “fotografia” dell’attuale condizione del M5s: mentre la Lega resta stabile al primo posto con il 32% dei consensi, consolidati dalla manifestazione in Piazza del Popolo a Roma con il “Capitano” Matteo Salvini, i compagni di Governo non se la passano molto bene e vengono investiti delle “colpe” per un’economia che non riparte e una Manovra che non convince. In attesa che il Premier Conte rinegozi ulteriormente i termini della Legge di Bilancio domani in Ue, i sondaggi espressi da Swg per La7 danno queste intenzioni di voto qualora ci fossero Elezioni Politiche domani mattina: detto del Carroccio, Di Maio non va oltre 26,2% e addirittura perde l’1,1% in una sola settimana. Per il Pd lo stallo è sempre “servito” con il 17,5% costante che non cresce, mentre per Forza Italia il leggero aumento del consenso per Berlusconi si ferma all’8,7% su scala nazionale.



SWG (10 DICEMBRE): CALA FIDUCIA NELLA MANOVRA

Guardando invece ai partiti più piccoli, Fratelli d’Italia resta la terza costola di un Centrodestra ancora ricco di punti di domanda e di incertezza per l’immediato futuro (almeno fino a quando rimarrà questa maggioranza di Governo anomala tra Lega e M5s): nei sondaggi politici di Swg, la Meloni guadagna in 7 giorni lo 0,4% e raggiunge il 3,7% su scala nazionale. Bene anche +Europa con Emma Bonino (3%), mentre Potere al Popolo supera Liberi e Uguali in dissolvenza (2,4% contro il 2,3% della Boldrini); è stato chiesto invece quale fosse il giudizio degli elettori intervistati in merito alla Manovra di Bilancio in via di approvazione alle Camere. Ebbene, per la prima volta da quando è stata presentata nel Def, la Legge di Bilancio gialloverde il giudizio negativo supera quello positivo (53% vs 47%), vedendo perciò calare la fiducia nei conti e nei numeri presentati (ancora non in maniera definitiva, e questo pesa) per la Manovra economica del 2019.