GHISLERI, CROLLA GRADIMENTO GOVERNO
Se è vero che M5s e soprattutto Lega sembrano godere di buona salute in quanto a consenso elettorale, lo è pure che i campanelli d’allarme in fatto di sondaggi politici non mancano per la compagine di governo. Stando a quanto scritto da Augusto Minzolini nel suo retroscena sul Giornale, l’ultima rilevazione di Alessandra Ghisleri di Euromedia Research descrive uno scenario molto lontano da quello stilato da Nando Pagnoncelli qualche tempo fa, quando il governo godeva del gradimento del 60% degli italiani. Questo indice, stando alla sondaggista di fiducia di Silvio Berlusconi, sarebbe precipitato al 43%: numeri peggiori, dopo un semestre di governo, rispetto a quelli degli esecutivi Berlusconi e Renzi. Inoltre la Ghisleri ha confidato:””Nel mese di gennaio dovrò sondare la consistenza di 5 progetti di partiti che puntano ad occupare il centro”. Come dire che la corsa ad occupare gli spazi vuoti lasciati dal governo è già iniziata. (agg. di Dario D’Angelo)
CISE (27 DICEMBRE): LEGA AL 30,6% CONTRO IL 27,1% M5S
Le percentuali cambiano sondaggi dopo sondaggi ma le variazioni registrate dai vari istituti demoscopici sono marginali. Il Sole 24 Ore ha presentato il sondaggio Cise sulla stima delle intenzioni di voto: la Lega è al 30,6 per cento contro il 27,1 per cento a favore del M5s. Il trend è evidente, ma per il momento i sondaggi stimano la forza di una Lega che non esiste, perché il partito di cui Matteo Salvini è segretario è ancora la vecchia Lega Nord. Ma nell’immaginario collettivo la nuova Lega, quella Nazionale, è già nata. Il sondaggio mostra anche un fattore alla base del successo della Lega: la fedeltà dei suoi elettori. L’88 per cento di coloro che hanno votato Lega alle elezioni la rivoterebbe oggi. Questo è il tasso più alto tra tutti i partiti. Ma il sondaggio del Cise mostra anche luci e ombre del Pd, diventato un partito periferico. Ha perso tanti elettori, ma quelli rimasti rappresentano lo zoccolo duro da cui ripartire per cercare il rilancio. (agg. di Silvana Palazzo)
WINPOLL (24 DICEMBRE): M5S IN CRESCITA, LEGA IN CALO
Tra gli ultimi sondaggi politici elettorali svolto da Winpoll tra il 20 e il 23 dicembre mostra un calo del centrodestra e una crescita del Movimento 5 Stelle. A fare notizia è il passo indietro della Lega, seppur solo dello 0,5 per cento. Il partito di Matteo Salvini si attesterebbe dunque sul 32,6 per cento. Ma è tutta l’area ad arretrare nei consensi: Forza Italia passa dall’8,9 all’8,7 per cento, stessa percentuale persa da Fratelli d’Italia che invece scende dal 3,8 al 3,6 per cento. Guadagna terreno il M5s, cioè lo 0,9 per cento: è al 25,7 per cento. I pentastellati possono sorridere, ma devono guardarsi dalla crescita del centrosinistra. Sarebbe al 25,7 per cento considerando l’eventuale partito di Renzi nella coalizione. Il Pd è in crescita al 12,2 per cento, mentre forza politica renziana sarebbe al 9,1 per cento. Ma la forza elettorale di un eventuale partito dell’ex premier andrà testata alla luce del Pd che verrà. (agg. di Silvana Palazzo)
BIDIMEDIA (21 DICEMBRE): LE INTENZIONI DI VOTO
Nelle intenzioni di voto contenute nei sondaggi politici di Bidimedia – raccolte tra il 17 e il 21 dicembre – il Governo seppure in leggera flessione conferma la propria supremazia nei consensi contro ogni altro partito all’opposizione. La Lega di Salvini, pur non crescendo più come a novembre e inizio dicembre, resta saldamente al comando con il 31,4% dei consensi, staccando ulteriormente il M5s di Di Maio al 26,5% nelle stime nazionali. Sintomatico il fatto che PD (16,9%) e Berlusconi (8,1%), anche in un ipotetico futuro di convergenza elettorale, non riescono a raggiungere neanche uno dei due singoli movimenti al Governo, nonostante le forti problematiche della Manovra di Bilancio: male anche Fratelli d’Italia al 3,3%, i sondaggi politici premiano invece +Europa con un 3,4% in ascesa rispetto al 2,5% di solo un mese fa. Scende Liberi e Uguali, al 2,2%, resta stabile Potere al Popolo all’1,7%.
TWIG (20 DICEMBRE): PRIMARIE PD, MARTINA IN RECUPERO
Con il ritiro di Marco Minniti dalla corsa per le Primarie Pd, i sondaggi politici stilati da Twig registrati prima di Natale mostrano una netta risalita di Maurizio Martina: i renziani, ufficialmente “senza” candidati di bandiera, potrebbero alla fine accasarsi con l’ex n.2 della Segreteria Renzi per provare a sfidare il favorito Nicola Zingaretti (anche se non è da escludere un sempre vivo “progetto alternativo” dell’ex premier in vista delle Elezioni Europee di maggio 2019). Nei sondaggi prodotti da Twig, Zingaretti passa al 48,1% mentre Martina, dopo il ritiro dell’ex Ministro degli Interni, passa dal 27% al 43,2%, quasi raddoppiando le proprie possibilità in vista del Congresso dem tra i più “misteriosi” e imprevedibili della sua pur recente storia politica. Il tandem Giachetti-Ascani ad oggi vale solo l’8,7%, mentre a livelli minimi tutti gli altri candidati mai realmente della partita per la corsa a nuovo Segretario PD.