TECNÈ (31 DICEMBRE): IL BOOM DELLA LEGA E IL CALO DEL M5S

In una intervista esclusiva al Sussidiario.net questa mattina, il presidente dell’Istituto di Sondaggi Tecnè Carlo Buttaroni ci ha spiegato come i due partiti di Governi siano in realtà la vera “maggioranza” e “opposizione” di questo Paese, con la “scomparsa” non solo mediatica di Partito Democratico e Forza Italia. «Non c’è esempio analogo nella storia della Repubblica italiana di uno sfondamento elettorale come quello fatto dalla Lega», spiega il n.1 di Tecnè guardando gli ultimi sondaggi politici commissionati in questa fine 2018. Salvini infatti raggiunge il 32,8% e compie un salto ancora più in là nei consensi rispetto a pochi mesi fa: una crescita netta anche a discapito non solo di Berlusconi ma dello stesso M5s. «Da una parte i 5 Stelle sono in calo da diverse settimane, mentre la Lega ha un consenso molto positivo se pensiamo che arriva dal 17% di prima delle elezioni e adesso è al 32,8%; è un aumento del 15,4%. Il governo si tiene su consensi alti perché un partito compensa l’altro. In ogni caso gli effetti della manovra ce li avremo solo a gennaio, al momento non si può dire in realtà che la manovra abbia inciso sull’opinione pubblica», spiega ancora Buttaroni, sottolineando come «La Lega cresce al Sud, i 5 Stelle perdono un po’ ovunque. I leghisti erano un partito i cui consensi prima di Salvini esistevano solo al Nord. Già il 17% prima del voto diceva che c’era stata una crescita al centro. Il fatto che adesso la Lega superi il 30% è perché prende voti in tutta Italia».



TECNÈ (21 DICEMBRE): LE INTENZIONI DI VOTO

Secondo i sondaggi politici stilati da Tecnè lo scorso 21 dicembre, non solo il Movimento 5Stelle è dato in preoccupante “calo” rispetto anche alle ultime difficoltà evidenziati in pieno “caos” Di Maio Senior o polemiche sulla gestione Raggi della Capitale, ma la Lega non cala nonostante le ben note difficoltà in Manovra di Bilancio. I dati sono eloquenti, con Salvini che raccoglie il 32,8% mentre il Movimento 5 Stelle non riesce a superare il 25,3% attuale. Al netto delle difficoltà dei pentastellati, le opposizioni non ne approfittano: il Pd resta sempre al 17% mentre Forza Italia non va oltre il 10,8%; per quanto riguarda invece i “partiti minori” dei sondaggi politici Tecnè, è solo Fratelli d’Italia che riesce ad “emergere” con il 4,2% di Giorgia Meloni: tutti gli altri, raccolti assieme, non fanno nemmeno un 10% generale (attualmente restano al 9,8%).



TECNÈ (21 DICEMBRE): DOVE HA PERSO VOTI IL MOVIMENTO 5 STELLE

Per capire le cause di così particolare crisi di consensi del Movimento 5 Stelle, è lo stesso dato contenuto nei sondaggi politici di Tecnè ad aver chiesto agli elettori intervistati dove e come siano potuti “calare” le fiducie in Di Maio e nel board grillino. Con una media ponderata delle ultime 5 rilevazioni, il consenso al M5s perde in tutta Italia un generale 7,4% rispetto alla vittoria del 4 marzo 2018: scendendo nel dettaglio, è il Centro Italia ad accusare un maggiore scollamento con le promesse grilline, e qui perde un 9,6% complessivo rispetto a meno di un anno fa. Al Sud il consenso rimane alto ma il 40,8% di oggi è un 5,5% in meno rispetto alle Elezioni Politiche 2018: da ultimo, al Nord il M5e viene ancor di più inglobato dalla Lega, passando dal 24% al 17,3% in pochissimi mesi.

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